Panzanella

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Le dosi indicate sono per 4 persone. Si tratta di una ricetta veloce, particolarmente salutare ed ottima per creare una tavola colorata e fantasiosa.

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Ingredienti:

  • pane raffermo qb
  • gr 500 di pomodori
  • basilico un mazzetto
  • 1 cipolla
  • olio evo qb
  • sale marino integrale
  • pepe nero

Preparazione:2

Pulire la carota e la cipolla e tagliarle a cubetti, in un contenitore dai bordi alti, frullare tutti gli ingredienti, escluso in pane, fino ad ottenere una crema molto liquida.

Privare il pane della crosta e tagliarlo a cubetti di circa un centimetro di lato, riporlo in una ciotola capiente e coprirlo con la crema ottenuta.

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Con l’aiuto di un cucchiaio, amalgamare bene il tutto in modo che il pane assorba la parte liquida.

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Lasciare riposare per un ora prima di servire.

Origini e storia della birra

Degustazione birra in antico egitto

Parte prima: Medio Oriente e Egitto (di Alessandro Rotondi)

 La Birra è femmina. Questo è evidente e pacifico. Non soltanto perché il vocabolario ci dice che è un sostantivo femminile. La Storia ci racconta che sono state le donne a scoprire l’agricoltura. I cereali, l’orzo in particolare, sono l’ingrediente base della Birra. L’ipotesi più accreditata è che l’antenata della nostra graditissima bevanda sia venuta al mondo per caso, attraverso fermentazione spontanea. Non è stato ancora stabilito, a oggi, dove e quando sia nata la Birra.

La prima fermentazione, avvenuta casualmente magari dalla miscelazione di un cereale con l’acqua, o aria, può essere avvenuta in Mesopotamia, o in Egitto, stando alle tesi più accreditate, o magari a Malta piuttosto che nelle Isole Orcadi. Si può certo affermare che la scoperta sia avvenuta in località diverse, simultaneamente, nel VI millennio a.c. in pieno Neolitico. Facciamoci aiutare dall’archeologia, dalla botanica e dalla geografia antica, in questo nostro viaggio nel tempo, alla scoperta delle origini della Birra.Mappa

Seguendo i ritrovamenti archeologici ci spostiamo in Mesopotamia e facciamo un salto nel passato, a circa 4000 anni avanti cristo. A questa data risalirebbero le tavolette di argilla rinvenute nei pressi del fiume Eufrate dall’archeologo francese Blau, ove sono raffigurati i doni propiziatori offerti alla dea della fertilità Nin-Harra, conservate nel British Museum di Londra. La Birra all’epoca era preparata, stando alle tavolette, con orzo e spelta (una varietà del farro, antenata del frumento, derivato di un incrocio, originato probabilmente 8000 anni or sono) pestati a mano con lunghi pestelli di pietra. Con la farina si creavano pagnotte di varie misure, cotte poi in forni di terra, per poi essere sbriciolati e miscelati con acqua e lasciati a fermentare.

Una cottura più lunga del pane determinava un colore più scuro della bevanda, chiamata “se-bar-bi-sag” che vuol dire colui che vede chiaro, poi “siraku” per i Babilonesi. Si diffuse trasversalmente in tutte le classi sociali e in tutti i popoli mesopotamici, usata anche in medicina e come salario. Risalente al 3100 a.c. è il documento sumero denominato “La Casa di Kubaba”, ove è nominato “Ku-Bau o Azag-Bau”.Produzione birra

Originariamente la custode di una locanda che vendeva vino e “henquet”, Birra. Fu lei a guidare la guerra delle Città Stato della Mesopotamia per l’indipendenza e fondò la città di Kish. Adorata nell’Iraq del Nord. Kubau è l’unica regina che appare tra i regnanti Sumeri, e prima delle donne che la storia ci riporta, legate alla produzione e alla vendita della Birra.

Nel famoso documento conosciuto come “Il codice di Hamurabi”, rinvenuto nel 1902 tra le rovine dell’acropoli di Susa, che fu capitale dell’impero persiano, il più importante codice legislativo mai scoperto, sono tra le altre contenute leggi inerenti alla produzione, la vendita e il consumo della Birra.

Trasferiamoci ora in Egitto, ove sono stati rinvenuti molti reperti a testimonianza della produzione di Birra. Nella tomba di Abusir-el-melek, risalente al 3300 avanti cristo, è stata ritrovata una ciotola che conteneva scorie secche di birra. Secondo il culto del tempo nell’aldilà si aveva la necessità delle comodità avute in vita. Sono state rinvenute nelle tombe statuette raffiguranti uomini e donne che producono pane e birra. Vino e birra venivano, tra altri alimenti, offerti a suffragio dei propri cari defunti.

In una tomba risalente al Vecchio Impero, 2.800 avanti cristo, su dei rilievi conservati nel museo di Ghizeh, sono raffigurati i metodi di produzione della Birra. Si possono osservare uomini che frantumano dei grani e li valutano, un altro che accende il fuoco, una donna che impasta del pane in un recipiente, una seconda che da all’impasto la forma di pagnotte, una terza donna toglie dal forno il pane cotto e lo sbriciola con un coltello di pietra. Altri uomini mettono in acqua il pane spezzettato, setacciano la miscela risultante dalla fermentazione e la raccolgono in una grande vaso di argilla, che immergono nel fango del Nilo.

L’orzo utilizzato dagli egiziani era il tallico, malto d’orzo, atto a favorire l’ossidazione degli zuccheri. E’ la fermentazione, fevere ovvero bollire processo alla base della produzione del vino, della birra e della lievitazione del pane. Arriviamo così a incontrare i Lieviti. Sono funghi formati da una sola cellula. Se ne conoscono più di mille.

In una tavoletta di argilla risalente al terzo millennio avanti cristo un medico sumero descrive l’uso della birra per addolcire l’assunzione della medicina al paziente, attraverso lo scioglimento del farmaco nella bevanda. Altre testimonianze dell’uso della birra in medicina sono state rinvenute nel “Papyrus Ebers”, risalente al 1600 a.c., sotto il regno di Amenhotep I, rinvenuto nel 1873 a Tebe e acquistato l’anno seguente da Georg Ebers, da qui il nome. Mezza cipolla e schiuma di birra era indicato quale rimedio infallibile contro la morte.

La birra nell’antico Egitto era utilizzata come offerta agli dei. Militari, artigiani e funzionari erano pagati in parte con birra. Nel 1300 a.C. la produzione di birra in Egitto ammontava a 57.000 litri l’anno.

Gli Ebrei impararono dagli egizi a produrre birra, sechar, che non era utilizzata nelle offerte votive.

I Greci conobbero la birra egiziana all’incirca nel V secolo avanti cristo. Da qui partiremo la prossima volta per seguire le tracce della bevanda a noi cara in Occidente e in Italia.

Buona Birra a tutte e tutti.

Hummus di barbabietole

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Le dosi indicate in questa nuova ricetta di Roberta D’Alessandro sono per 4 persone.

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Ingredienti:

  • gr 200 di barbabietola precotta
  • gr 120 di ceci cotti
  • 1 cucchiaio di tahine
  • 1/2 limone
  • 1/2 cucchiaio di cumino
  • sale marino integrale
  • olio evo

Preparazione:

In un boccale del frullatore o del minipimer versare le barbabietole tagliate a pezzettoni e tutti gli altri ingredienti.

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Frullare fino ad ottenere una crema omogenea e, nel caso, aggiungete poco olio o un goccio d’acqua per ammorbidire il tutto.

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Otterrete in tal modo un hummus Ideale da spalmare sui crostini.

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Spaghetti piccanti ai semi misti

 

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Ingredienti:

  • gr 360 di spaghetti
  • semi di zucca
  • semi di sesamo
  • semi di girasole
  • 1 limone bio
  • 2 spicchi d’aglio
  • prezzemolo
  • paprica
  • sale marino integrale
  • olio extravergine d’oliva

Preparazione:dent

Tostate i semi separatamente e poi frullateli insieme.

Mettete in una pentola dell’acqua calda e, quando questa bolle, salatela e mettete a cuocere gli spaghetti.

Nel frattempo lavate bene il limone e grattugiate la scorza.

Lavate il prezzemolo e lasciatelo scolare. Con una mezzaluna tritatelo finemente.

In una padella mettete a rosolare due spicchi di aglio schiacciati. Una volta che queste si colorano, levateli e versate dentro i semi, il peperoncino a pezzi e lasciate insaporire.

Quando gli spaghetti sono cotti, passateli nella padella e mantecateli su fiamma viva. Spegnete il fuoco, aggiungete la scorza di limone grattugiata e il prezzemolo. Girate bene e servite in tavola.

Buon appetito!

Burger affumicato con Chutney di pere

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Ingredienti per 4 burger:

  • gr 160 di zucca
  • gr 140 di lenticchie già lessate
  • gr 80 g di tofu affumicato
  • gr 40 g farina di ceci
  • qualche foglia di rosmarino
  • sale integrale marino
  • olio evo
  • farina di polenta per gratinare

Ingredienti per il chutney di pere:2

  • gr 200 g di pere
  •  gr 20 di pepe 4 stagioni o senape in grani
  •  gr 40 di cipolla
  •  gr 25 g di zucchero di canna
  •  sale marino integrale
Preparazione dei burger3
Sbucciare la zucca e grattugiarla. unire la zucca, le lenticchie, il tofu sbriciolato, la farina di ceci, un pizzico di sale e il rosmarino in una boule.
Mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo, e dividerlo.
Formare con le mani i burger, di circa 110 grammi ciascuno.
Ci si può aiutare con un coppa pasta. infarinare i burger con la farina di polenta, e cuocerli in padella, con un filo di olio caldo, 4 minuti per lato.
Preparazione del chutney
Sbucciare le pere e tagliarle a cubetti.
Tritare la cipolla. In una padella cuocere le pere, con la cipolla, lo zucchero e una presa di sale, per 10 minuti.
Al termine della cottura schiacciare leggermente con un cucchiaio di legno o un pestello.
Servire i burger con il chutney.
Buon appetito!

Confettura cachi, arance e mandarini

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Ingredienti:

  • gr 600 di cachi
  • gr 200 di arance
  • gr 200 di mandarini
  • gr 500 di zucchero
  • Fruttapec 2:1

Preparazione:dent

Lavate bene i cachi e schiacciateli con il passaverdura.

Sbucciate arance e mandarini, togliete tutti i filetti bianchi che rimangono attaccati agli spicchi e schiacciateli sempre usando il passaverdura.

Mettete la frutta in una pentola alta e mescolatela con il Fruttapec e lo zucchero.

Accendete quindi la fiamma e lasciate bollire per circa 3 minuti, stando ben attenti a non smettere mai di mescolare.

Continuate a girare anche trascorso il tempo di cottura, in modo tale che sparisca la schiuma, che generalmente si forma sulla superficie della confettura.

versate il composto nei contenitori, precedentemente sterilizzati (la tecnica la trovate qui nel nostro blog), chiudete e lasciate capovolti per 5 minuti.

Riponete i vasetti con la confettura in ambienti asciutti e bui.

 

Rotolini di Melanzana

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Le dosi qui indicate sono per due persone.

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Ingredienti:

  • una confezione di pane per tramezzini
  • una vaschetta di formaggio cremoso light
  • due melanzane lunghe
  • sale marino integrale
  • olio evo
  • pellicola trasparente per alimenti

Preparazione:2

Lavate le melanzane e privatele della parte superiore. Tagliatele a fette nel senso dell’altezza.
Foderate una placca con carta da forno, e ungete leggermente.
Disponete le fette di melanzane asciutte, salate e cuocete in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.
Spalmate il formaggio sul pane, adagiate una fetta di melanzana e arrotolate.3
Confezionate i rotoli a mo di caramelle con la pellicola e lasciate riposare e compattare in frigo per almeno 60 minuti.
Prima di servire, scartate le caramelle e tagliate a fette.
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Si fa presto a dire…BIRRA

 

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E da oggi parte una nuova rubrica, interamente dedicata alla birra ed affidata al nostro esperto del settore: Alessandro Rotondi.

Con lui conosceremo più da vicino l’origine di questa bevanda, la storia, le modalità di produzione e, poi, vedremo anche le diverse tipologie di birra esistenti

Ovviamente per aiutarlo a svolgere al meglio il proprio lavoro, spesso ci “sacrifichiamo” anche noi nella degustazione della birra, nella scelta e – perché no? – anche nella selezione di quelle, che vogliamo poi inserire all’interno del nostro blog. Quindi cominciamo proprio dalla nascita di questa bevanda…dalla scoperta delle sue origini più remote!

Luppo da birra

1 Origine ed etimologia della parola BIRRA

Delle parole che siamo soliti utilizzare abitualmente, con facilità, spontaneamente, spesso non ne conosciamo l’origine, la storia, quale percorso hanno effettuato nel tempo, nelle epoche storiche, per giungere a noi e entrare a far parte del linguaggio comune.

Questo è il punto da cui voglio partire per parlare di quella bevanda leggermente gasata, di colore chiaro o scuro, nera o rossa, aromatizzata in modi sempre più impensati, che oggi siamo soliti bere fredda o addirittura freddissima, in bottiglie o bicchieri dalle diverse forme … Signore e Signori, sua maestà la BIRRA. I Greci, produttori e consumatori di vino da sempre, definivano con un certo disprezzo, “vino d’orzo” una bevanda, dal basso tenore alcolico, assai diffusa nell’antico Egitto. Per i fieri Greci gli uomini alla birra dovevano preferire il vino. A Roma con il termine “cervisia”, riferito a Cerere, dea delle messi e della fertilità, si indicava la bevanda sulla base dei sui ingredienti, il frumento e l’orzo. Con il passare del tempo, presso molti popoli europei, l’evoluzione dell’espressione latina “cervisia”, ha prodotto i seguenti termini: “cervogia”, nel volgare italiano; “cerveise” in Francia fino al 600, dove oggi  con “cervoise” si indica la birra senza luppolo; ancora oggi nella Penisola Iberica è in uso “cervesa”, “cerveja” in Portogallo.

A partire dal XVI Secolo, si impone “birra” in Italia  e “bière”, termini

Agrodolce
Agrodolce

derivanti dal tedesco “beor o bior” da cui l’attuale “bier” in Germania, e “beer” in Inghilterra e “bier” in Olanda. “Beor” è una antica parola che veniva utilizzata per dire “una bevanda forte”. Secondo alcuni potrebbe trattarsi, è una ipotesi, della derivazione dal latino “biber”, bevanda, per altri “beor” trarrebbe origine dalla derivazione del protogermanico “beuwo” che significa orzo. Non in tutto il continente europeo, ovviamente, la parola con cui si indica birra è di derivazione latina. In Svezia si utilizza “Öl” mentre in Norvegia “Øl”, “Olut” in Finlandia, mentre il Lituania e Lettonia è prevalsa la radice “alu”, da cui “alus” e l’inglese “ale”, oggi utilizzato per indicare birra ad alta fermentazione. Sarà capitato di leggere su etichette, pubblicità, anche sentire, se siete stati nei Balcani e in Russia, e nei Paesi che hanno subito l’influenza sovietica, “ pivo”, che significa bevanda.

Cereali, orzo, bevanda, con o senza luppolo, fermentazione. Tutto ci riporta all’origine e agli ingredienti di base della birra. Di questo, ne parleremo la prossima volta. Per ora, buona birra a tutti, qualunque essa sia.

Torta sfoglia tricolore

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Le dosi indicate in questa ricetta sono per 4/6 persone.

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Ingredienti:

  • 2 rotoli di pasta sfoglia, di cui almeno uno tondo
  •  una confezione di pomodorini ciliegino o altrettanti a grappolo
  •  gr 150 di olive condite, o a piacimento, snocciolate
  •  2 confezioni di mozzarelle ciliegine
  •  olio evo

Preparazione:dent

Foderare una teglia da forno tonda con carta da forno e oliare leggermente. Stendere delicatamente il disco di pasta sfoglia e inserirlo nella teglia. Sarà la base della torta.

Stendere l’altro rotolo di pasta sfoglia e tagliarla per ricavarne tre strisce, che utilizzeremo quali pareti della torta.

Con una o più strisce, a seconda della grandezza di queste e in base alle dimensioni della teglia, foderare la parete interna della teglia, in tutta la sua altezza.

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Creare un primo cerchio alternando olive, pomodori e mozzarella, lungo il bordo della teglia. Bloccare quindi con una striscia di pasta sfoglia e procedere in modo concentrico.

Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti, o comunque fin quando la pasta non avrà preso un bel colore marroncino.

Servire tiepida per gustarla al meglio.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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Crocchette di cavolfiore

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Ingredienti:

  • gr 400 di cavolfiore
  • 1 uovo bio
  • 1 spicchio di aglio
  • gr 100 di tofu
  • pangrattato
  • sale marino integrale
  • curcuma
  • pepe nero macinato
  • olio extravergine d’oliva

Preparazione:dent

Lavate bene il cavolfiore e rimuovete le parti scure. Dividetelo in cimate e mettetelo a lessare in acqua bollente salata.

Una volta cotto, scolatelo e lasciatelo raffreddare.

nel frattempo in una ciotola di vetro mettete il tofu schiacciato con una forchetta, l’uovo, l’aglio tritato, un pizzico di curcuma. il sale e il pepe. Mescolate bene e unite, quindi, il cavolfiore.

Schiacciate a amalgamate, fin quando avrete un composto omogeneo. Mettete nell’impasto un pò do pangrattato se vi sembra poco compatto.

A questo punto formate delle crocchette, passatele nel pangrattato e sistematele su una teglia rivestita con carta forno.

Fate cuocere per circa 15 minuti a 200°C, girandole nel corso della cottura.

Servite calde.