Sabato 17 settembre, al Villaggio Globale a Testaccio, si è svolta l’apericena in favore dei gatti di Azalea, l’associazione che, guidata da Daniela Froldi (nella foto a destra) insieme agli altri volontari, organizza e gestisce il gattile ospitato nell’area dell’Ospedale Forlanini.
Hanno intrattenuto i partecipanti personaggi del mondo dello spettacolo amici degli animali, da sempre particolarmente sensibili alla tematica proposta.
Apericena, dicevamo. Quindi bevande e pietanze, che non potevano essere se non cruelty free.
Le libagioni si sono aperte con l’aperitivo a base di prosecco, vino rosso, birra e diversi tipi di paninetti vegani farciti con verdura cotta, patate, pomodori, funghi, rinforzati dagli assaggi offerti da VeganEaty Fair (gastronomia e catering vegan): riso con verdure, spezzatino di muscolo di grano e girelle di verdura.
Dopo i simpatici interventi di Massimo Wertmuller, Pino Insegno e Mita Medici, nonchè la coreografia creata con le foto di Luca de Bei, che hanno ritratto 10 anni di Azalea, la serata è stata allietata dal gruppo musicale Le Chat Noire, le cui note si sono intrecciate al senso del gusto acceso dalla cena vegana, consistita in un piatto composito.
Piatto colorato del verde degli spaghetti di zucchine al pesto, del rosso della panzanella, del bianco del tortino di riso con pomodori secchi e uvetta, dell’arancione della vellutata di zucca aromatizzata con una nota di freschezza data dallo zenzero e addolcita e profumata da un pizzico di cannella.
A completare la portata un soffice hummus.
E per finire uno shortino di deliziosa crema al caffè, cui si è affiancato il pan di spagna ricoperto di granella di nocciola, altra piacevole sorpresa offerta da VeganEaty Fair, che hanno dato un tocco di dolcezza alla cena.
Insomma tantissime sorprese e momenti che aiutano davvero a far gruppo e a sostenere iniziative di volontariato come quella del gattile di Azalea.
Noi siamo già pronti, come vedete dalla foto in basso, per il prossimo appuntamento e questa volta chissà dove saremo…
Articolo di Alessandro Rotondi e Roberta D’Alessandro