Muffin salati alla zucca

Ingredienti

Pensa Positivo - Agenda 2018
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Voto medio su 8 recensioni: Da non perdere

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Preparazione

Per iniziare la preparazione dei muffin salati alla zucca dovete partire proprio dalla zucca che va sbucciata, ridotta in tocchetti o in fettine e poi messe a cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.

In alternativa potete cuocere le fettine di zucca a vapore fino a quando saranno perfettamente cotte.

A questo punto non vi resta che inserirle all’interno di un mixer e frullarle perfettamente.

Aggiungete anche la cipolla in fette o in tocchetti e frullatela

 

insieme alla zucca.

Fatto questo mettete da parte il composto ed aggiungetevi la

 

farina, il lievito e poi via via il latte di soia e l’olio extravergine d’oliva.

Terminate aggiungendo il sale e lavorate per un paio di minuti fino a quando otterrete un composto perfettamente omogeneo e compatto.

Adesso aggiungete il composto così ottenuto all’interno di pirottini di carta aggiunti all’interno di uno stampo per muffin, colmandoli per i ⅔ così che il tutto non fuoriesca in fase di cottura.

 

I muffin salati alla zucca sono pronti per essere messi in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.

Una volta ben dorati saranno pronti per essere sfornati e serviti ai vostri ospiti.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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Chips di zucca e radici

Ingredienti per 4 persone

  • gr 200 di zucca
  • gr 100 di daikon
  • 1 patata dolce
  • 1 rapa rossa
  • 1 carota
  • 1 ciuffo di erba cipollina
  • olio di semi
  • sale marino integrale

Preparazione

Tagliate con una mandolina o al coltello fette sottili di zucca, patate dolci, daikon o pastinaca, rapa rossa e carota creando un mix equilibrato e colorato.

Asciugate bene le fette sottili e friggetele in olio bollente.

Scolatele e insaporite con sale ed erba cipollina.

Servite calde, sono ottime per un aperitivo.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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Crocchette di spinaci e quinoa

Ingredienti per 4 persone

  • gr 200 di quinoa precotta
  • 2 uova
  • 1 ciuffo di spinacino
  • 1 scalogno
  • 2 cucchiai di olio evo
  • sale marino integrale
  • pepe nero

Preparazione

Tritate finemente lo scalogno e gli spinaci, quindi metteteli in una ciotola con la quinoa precotta e le uova sbattute con un pizzico di sale e una presa di pepe nero.

 

Mescolate bene il composto (unendo se necessario altra quinoa per compattarlo), quindi formate delle palline, schiacciatele e mettetele a cuocere in una padella antiaderente con l’olio caldo.

Ricordatevi sempre di rigirare le vostre polpette a metà cottura.

Servitele in tavola calde o fredde a piacere.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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“La Verità sul Cancro Tutto quello che dovete sapere sulla storia, le cure, e la prevenzione del cancro” di Ty Bollinger

Un tempo parlare di cancro era sicuramente meno frequente rispetto ad oggi, ma equivaleva sempre e comunque ad una condanna a morte.

Poi con il passare degli anni la situazione è mutata. Oggi spesso le cure fanno effetto, ma l’incidenza della malattia è notevolmente aumentata e la parola cancro fa tremare non appena la si pronuncia.

Trema chi riceve la diagnosi, ma tremano, allo stesso modo, anche le persone che sono accanto a chi si ammala, sentendosi impotenti e ferite.

Queste stesse sensazioni deve aver provato anche Ty Bollinger, autore del testo La Verità sul Cancro Tutto quello che dovete sapere sulla storia, le cure, e la prevenzione del cancro.

Si tratta di un volume che nasce proprio dall’esperienza personale di Bollinger, il quale, dopo aver perso ben sette familiari a causa di una neoplasia, ha iniziato a  condurre delle ricerche specifiche e da qui è sorta l’idea di scrivere il libro (non solo questo, perché lo stesso autore ne ha scritti anche altri).

Bollinger ha, pertanto, raccolto quanti più dati possibili non solo sulle terapie antitumorali, alle quali vengono sottoposti i pazienti oncologici, ma anche sulle scelte fatte dalle aziende farmaceutiche nel proporre specifiche cure.

Ne è nato così un volume suddiviso in tre diverse sezioni.

La prima sezione è dedicata proprio alla storia del cancro, da Ippocrate ai giorni nostri con un interessante approfondimento sulla necessità della terapia chemioterapica piuttosto che su una sua imposizione mentale, a cui vengono sottoposte le persone malate per favorire la lobby delle industrie farmaceutiche. Stessa cosa che avviene per i vaccini, con un parallelismo che apre notevoli spunti di riflessione nel lettore.

La seconda sezione, poi, è incentrata sul tema della diagnosi e della prevenzione del cancro. E’ possibile o no tentare di prevenirlo? C’è qualcosa che ognuno di noi può fare per preservare la propria salute?

Infine, la terza sezione illustra alcuni protocolli terapeutici, che si discostano dalla medicina allopatica tradizionale, quali, ad esempio, le terapie bio-ossidative o l’impiego di virus ed oli essenziali e molto altro ancora.

Ty Bollinger ha fatto di questi suoi studi una sorta di missione, per cui gira tutto il mondo per far conoscere quanto scoperto. Le sue conclusioni affermano che speso la prevenzione sia possibile, come anche la cura, senza ricorrere ad interventi chirurgici, il più delle volte non conservativi e fortemente invasivi per il paziente.

Di certo non bisogna creare mai false illusioni nelle persone, soprattutto se rese fragili da una patologia, ma aprirsi a nuovi spunti di riflessione non può che farci bene e accrescerci mentalmente e umanamente.

La verità ultima sul cancro non sembra al momento essere parte integrante della nostra comunità, quindi sempre meglio saperne di più che di meno per prendersi cura di se stessi e cercare di vivere al meglio.

Recensione di Sabrina Rosa

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“La Dieta Vegan per lo Sport Consigli e ricette per sportivi amatori e professionisti” di Ettore Pelosi ed Eduardo Ferrante

Quando si parla con qualcuno di aver fatto una scelta alimentare vegana dopo la prima domanda di rito, ossia: “Nooo e che cosa ti mangi?“, la seconda, inesorabile e pronta a scattare all’attacco è: “Ma allora niente sport vero? Come fai senza proteine animali a stare in piedi, ad avere la forza necessaria per praticare qualsiasi attività sportiva?“.

Come fai? Faccio, faccio…Certo non bisogna gettarsi nell’improvvisazione, ma facendosi seguire da persone esperte del settore, una dieta vegana non ha nulla da invidiare alle altre.

Proprio di questo ci parlano Ettore Pelosi, medico specializzato in scienze dell’alimentazione, ed Eduardo Ferrante, cuoco vegano e crudista, nel loro libro La Dieta Vegan per lo Sport Consigli e ricette per sportivi amatori e professionisti.

Un nuovo testo, quindi, che ha immediatamente attratto la mia intenzione e di cui voglio parlarvi oggi.

 

Il punto di partenza, dal quale nessuna dieta può mai prescindere, è che un’alimentazione sana è un’alimentazione bilanciata, all’interno della quale tutti i nutrienti devono essere presenti e devono anche poter collaborare sinergicamente tra loro per fornire la giusta dose di energia, di cui il nostro organismo necessita.

Ancor più quando si tratta di uno sportivo questi principi devono essere rispettati.  Gli autori, pertanto, iniziano con una disamina sulla differenziazione delle discipline atletiche, che si praticano. Un calciatore, infatti, avrà bisogni nutritivi differenti da quelli di un centometrista e quest’ultimo da quelli di un tennista e così via.

Di conseguenza bisogna creare delle  diete vegane personalizzate per ciascuno sportivo, sia quest’ultimo un professionista, sia anche una persona che pratica sport a livello amatoriale.

I cibi proposti all’interno del libro sono per lo più cibi alcalinizzanti di origine esclusivamente vegetale, quindi particolarmente ricchi di sali minerali e poveri di zuccheri semplici e di grassi. Inoltre, viene sconsigliata l’assunzione di caffè o di tè, in quanto sostanze nervine che vanno ad ipereccitare il nostro organismo, senza apportare benefici.

La seconda parte del testo è, invece, dedicata proprio alle ricette del cuoco Ferrante, che aiutano il lettore a creare piatti non solo gustosi, ma anche salutari e specifici per chi fa sport. Ricette che comprendono, tra l’altro, anche le merende e gli spuntini, che spesso mettono a dura prova la fantasia culinaria.

Il libro di oggi, quindi, è dedicato non soltanto a chi è vegano e pratica sport, proprio per prendersi maggiormente cura della propria salute, ma anche a chi è curioso di capire come sia possibile scegliere altro per la propria tavola, rispetto all’alimentazione tradizionale.

Da tempo si parla di veganesimo, ma ancora esistono troppi pregiudizi su questa tematica. Si pensa, il più delle volte, che scegliere vegan significhi solo mangiare verdure e basta, mentre non è così, c’è molto molto di più. Molto di più a livello di scelta dei cibi, molto di più anche a livello di benessere personale e questo libro è un piccolo manuale per come provare a vedere se realmente è così o sono solo dicerie popolari.

 

Recensione di Sabrina Rosa

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Crema al forno con curcuma e lamponi

Ingredienti per 4 persone

  • 1 litro di yogurt naturale intero
  • 4 tuorli
  • 1 bustina di vanillina
  • gr 50 di zucchero di canna
  • 1 cucchiaino raso di curcuma

Preparazione

Qualche lampone per decorare

Sbattete i tuorli con lo zucchero, la curcuma e la vanillina, incorpora lo yogurt e mescolate bene.

Versate il composto in 4 stampini monoporzione. Inforna a 170°C (il forno deve essere già caldo) e a bagnomaria (mettendo gli stampini in una teglia con acqua) per 30 minuti.

A cottura ultimata, lasciate raffreddare.

Decorate con i lamponi e servite in tavola.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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“Effetto Biofilia Il potere di guarigione degli alberi e delle piante – Il misterioso legame tra uomo e natura” di Clemens G. Arvay

Torniamo questa volta a parlarvi nella nostra rubrica dedicata alla lettura di un tema, che ci sta particolarmente a cuore, ossia la relazione esistente tra noi e la natura.

A fornici lo spunto per tale riflessione il testo del biologo e scrittore austriaco Clemens G. Arvay intitolato Effetto Biofilia. Il potere di guarigione degli alberi e delle piante – Il misterioso legame tra uomo e natura.

Il termine biofilia ha un’etimologia greca e letteralmente sta ad indicare l’amore per la vita (bios: vita e filos: amore, amicizia). Cosa c’entra, dunque, con gli alberi e le piante?

C’entra tantissimo perchè se un tempo si pensava semplicemente – quasi a livello di sensazione individuale e soggettiva –  che il verde avesse un effetto benefico su di noi, ora è, invece, scientificamente provato che la natura svolge una vera e propria azione terapeutica sugli esseri umani, andando a rinforzare il nostro sistema immunitario.

Tutto ciò è reso possibile da una comunicazione subconscia, che si instaura tra uomo e piante o alberi e che agevola la concentrazione e la riflessione, riducendo in tal modo le condizioni di stress, alle quali la vita di ogni giorno ci sottopone.

Ma non solo. Esistono degli studi scientifici che hanno dimostrato anche come il passeggiare in un bosco supporti una rigenerazione cellulare, aiutando a prevenire l’insorgenza di malattie neoplastiche, mentre la vista del colore verde implementi la produzione di neurotrasmettitori in grado di migliorare il nostro tono dell’umore.

Quanto fin qui descritto è quello che Clemens G. Arvay  definisce, appunto, effetto biofilia e nel testo sono presenti anche delle indicazioni su alcuni semplici esercizi da eseguire per renderlo più incisivo.

Non importa se non abbiamo boschi vicino casa. Anche un giardino può svolgere allo stesso modo un effetto terapeutico, basta solo volerlo.

La lettura del testo Effetto Biofilia. Il potere di guarigione degli alberi e delle piante – Il misterioso legame tra uomo e natura agevola i lettori in questo percorso di riavvicinamento alla natura e di, conseguente benessere.

Non è la prima volta che affrontiamo questa tematica, ma di sicuro è la prima volta che ci concentriamo proprio su un’azione terapeutica delle piante nei nostri confronti.

Non si tratta, infatti, solo di una riscoperta della natura, ma della volontà di creazione di una relazione dialogica uomo – piante, che possa farci abbandonare per un pò lo stress e il logorio dei ritmi quotidiani per prenderci cura di noi stessi, per coccolarci.

Sempre più spesso nascono degli orti sul balcone – anche qui nel blog abbiamo una sezione dedicata proprio a questa tematica. Ecco questa potrebbe essere una modalità per entrare in contatto più intimo con le piante, per staccare dalla routine e per fare qualcosa non solo di salutare da un punto di vista fisico (i prodotti coltivati in casa sono sicuramente più genuini di quelli acquistati al mercato), ma anche mentale.

Nella visione di benessere olistico, come più spesso ricordato, corpo e mente sono un’unica entità, che va amata e curata…questo il senso intimo della biofilia.

Recensione di Sabrina Rosa

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Orzo con borlotti e pomodori

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

Mettete a lessare l’orzo in acqua leggermente salata.

Quindi scolatelo ancora al dente e versatelo in un tegame con l’olio ben caldo, la cipolla affettata a velo, le carote e i pomodori tagliati a dadini.

Lasciate  insaporire il riso mescolando, regolate di sale e di pepe e aggiungete i borlotti.

Mescolate, cuocete per altri 3-4 minuti e servite in tavola.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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“Le Ricette dell’Energia 140 proposte vegane crude e cotte per vivere con più vitalità” di Laura Fiandra e Marina Pucello

E mai libro fu più centrato di questo rispetto alle tematiche trattate dal nostro blog, quindi come non recensirlo immediatamente? Come resistere, soprattutto, alla tentazione di andare a curiosare tra altre ricette vegane e di prepararle immediatamente?

Il testo di cui vi parliamo, oggi, si intitola infatti Le Ricette dell’Energia 140 proposte vegane crude e cotte per vivere con più vitalità ed è stato scritto a quattro mani da due rinomate cuoche crudiste, ossia Laura Fiandra e Marina Pucello.

Si tratta del classico schiaffo morale nei confronti di tutti quelli che, ancora oggi, continuano a pensare che la cucina vegana sia triste e monotona, tendente un pò al folle quando si aggiunge la nota crudista.

Ebbene, i colori delle pietanze nella foto smentiscono immediatamente questo stereotipo, sostituendolo con vitalità ed energia, tanto da rendere ogni singolo piatto pabulum fertile per la nostra Forza Vitale.

Le ricette proposte da Laura e Marina sono ben 140 e spaziano dalle preparazioni per la prima colazione ai primi piatti, passando per i secondi ed i contorni fino ai dolci. Una sezione è, poi, anche dedicata ai frullati ed ai succhi green.

E davvero curiosando di pagina in pagina non ci si annoia, ma si ha la fortissima tentazione di abbandonare la letture per mettersi immediatamente ai fornelli.


Il tutto in nome della salute e del benessere e questo davvero non è da sottovalutare.

Infatti il tema portante non è solo quello della cucina nuda e cruda, ma anche – o forse sarebbe meglio dire soprattutto – quello della ricerca di piatti e di portate, che sappiano arricchirci di energia e di vitalità.

Spesso, a fine pasto, ci sentiamo appesantiti e vorremmo far tutto tranne che lavorare, concentrarci o, comunque, portare avanti quanto stavamo facendo prima di sederci a tavola.

Ebbene le preparazioni che troverete nel testo Le Ricette dell’Energia 140 proposte vegane crude e cotte per vivere con più vitalità servono proprio a far si che tutto ciò non accada più.

Anzi, seguendo questo stile alimentare uno dei primi benefici che si prova è proprio quello di sentirsi diversi dal solito, più leggeri non solo fisicamente, ma anche mentalmente.

La sensazione principale è, infatti, quella di riuscire a sfruttare al meglio la propria vitalità per portare a termine gli obiettivi, che ci si è posti.

Siamo quello che mangiamo, come recitava un vecchio adagio e davvero in questo caso è possibile verificare la sua veridicità con un piccolo gesto: acquistare il libro e preparare le ricette suggerite!

Io ho già iniziato da tempo…ora non mi resta che provare qualche nuovo piatto, ma questo è compito della nostra cuoca Roberta D’Alessandro, per cui attendiamo le sue preparazioni per gli assaggi!

Recensione di Sabrina Rosa

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Bicchierini dolci al cacao e vaniglia

Ingredienti per 4 persone

  • gr 300 di yogurt greco alla vaniglia
  • gr 300 di yogurt greco magro
  • 4 cucchiai di cacao amaro in polvere
  • 2 cucchiai di scorza d’arancia bio grattugiata
  • 2 cucchiai di stevia
  • gr 100 di lamponi
  • qualche foglia di menta

 

Preparazione

In 4 bicchieri suddividete lo yogurt greco alla vaniglia, quindi unite lo yogurt greco al naturale mescolato al cacao amaro e alla stevia.

Coprite quindi i bicchieri con pellicola trasparente e metteteli in frigo per 10 minuti,

servite in tavola guarnendo con i lamponi mondati, lavati e asciugati e la menta e spolverizzando con la scorza d’arancia grattugiata.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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