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A Genzano torna la festa del pane il 15 e 16 settembre

Amanti del pane buono, dei prodotti genuini, del mangiare bene, il prossimo fine settimana non potete perdere la XXX Festa del Pane Casareccio di Genzano, organizzata dal Comune con la collaborazione del Consorzio del Pane Casareccio ICP, le associazioni dei Commercianti e Rete Imprese di Genzano e Festival Cerealia.

Il Pane di Genzano rappresenta una delle eccellenze enogastronomiche locali, che è stato premiato con il marchio IGP dall’Unione Europea, risultato di lievito madre e cereali di alta qualità. Questo pane ha la caratteristica crosta scura, dovuta al cruschello di frumento cosparso sulle forme prima di esse infornato, e cotto con metodi tramandati da generazioni.

La cittadina dei Castelli Romani in occasione della Festa del Pane offre varie attrattive da non perdere infatti, come ogni anno, i mastri infioratori realizzeranno i loro quadri rappresentativi del mondo del pane. All’apparenza si tratta di una classica infiorata, che si caratterizza per la materia utilizzata ovvero vinacciolo fino, orzo, semi di pino interi, scorza di pino tritato, sausa scura e chiara, seme di pino tritati, seme di uva, bucce di pinolo, scorze di pigne, riso intero, spezzato, fino, lenticchie arancioni, crusca fina, seme di scopa, fiocchi di avena, mais, salvia, origano, soia, grano, peperoncino frantumato, crusca farina, caffè.  Infiorata senza fiori, quindi.

Con l’occasione sarà possibile essere accompagnati a visitare il borgo antico e i forni storici. Non mancherà, durante la festa, la possibilità di degustare i prodotti tipici. Se i grandi potranno godere delle bellezze di Genzano e scoprirne la storia, i più piccoli avranno la possibilità di divertirsi partecipando ai workshop didattico-sensoriali.

Il 15 e il 16 settembre, quindi, una gita a Genzano non è una cattiva idea, attirati dal profumo del pane appena sfornato, dall’idea della sua fragranza e della croccantezza da abbinare ai genuini e gustosi prodotti del territorio e della tradizione, per uno street food casereccio, e per assistere magari ai festeggiamenti del santo patrono San Tommaso di Villanova.

Anche solo per l’aria buona, non dimentichiamo che è sempre una gita ai Castelli.

Per ulteriori notizie, ecco il programma, oppure visitare il sito: www.comune.genzanodiroma.it .

SABATO 15 SETTEMBRE

Ore 10:00-13:00 e 15:30-19:00 – Parco Sforza Cesarini

Visite guidate – a cura dell’associazione Amici di Palazzo Chigi

Ore 10:00-13:00 e 15:30-24:00 – Palazzo Sforza Cesarini

Visite guidate – a cura dell’associazione Amici di Palazzo Chigi

Esposizioni in corso:

  • “La Collezione Hager-Sportelli”, con opere prevalentemente del ‘600 e del ‘700
  • “Ritmo Barocco”, un viaggio nei bassi istinti musicali di Pablo Echaurren
  • “Symposium, a tavola tra mito e cultura”, recuperi archeologici della Guardia di Finanza
  • “Tritonia”, installazione site specifica cura di Veronica Montanino
  • “Il Rosso”, mostra fotografica a cura dell’AVIS Genzano di Roma
  • “Esposizione di costumi d’epoca di Donna Livia”, a cura dell’associazione culturale Folklandia

Ore 10:00-13:00 e 15:30-19:00 – Piazza T. Frasconi

Visite guidate “Pa’ Condito” ai forni storici,alla collezione Symposium e alle grotte comunali – a cura dell’associazione La Fonte

Dalle ore 10:30 – Via B. Buozzi

“Scritture di Strada” – a cura dell’associazione teatrale The way to the Indies – Argilla Teatri

Ore 10:30-12:30 – Piazza IV Novembre

“Pane, libri e marmellata. Favole e filastrocche da ascoltare e…gustare”.  Letture ad alta voce – a cura della Biblioteca comunale Carlo Levi

Ore 11:00 – Auditorium dell’Infiorata

Presentazione della collana di testi su diritto e ambiente – a cura della casa editrice Aracne

Dalle ore 15:00 – Via N. Sauro

L’Infiorata di pane. Quadri realizzati a terra secondo la tecnica dell’Infiorata utilizzando materiale vegetale

Dalle ore 15:00 – Via B. Buozzi

Postazione multimediale con foto e video storici della Tradizionale Infiorata e del Pane casareccio IGP. Focus di Legambiente sulla sostenibilità ambientale

Ore 15:00-20:00 – Museo dell’Infiorata

Apertura al pubblico – a cura dell’associazione culturale Ostrakon e dell’associazione di promozione sociale Ossidiana

Dalle ore 16:00 – Via I.Belardi

“Via Livia Live”. Esibizioni musicali, opere fotografiche, area relax e stand tattoo

Dalle ore 16:00 – Piazza T. Frasconi

Forni in piazza – a cura del Consorzio del Pane Casareccio IGP di Genzano di Roma

Dimostrazione della panificazione e degustazione prodotti tipici

Dalle ore 16:00 – Corso Gramsci

La via dei sapori. Prodotti tipici

Dalle ore 16:00 – Corso don Minzoni

La via del gusto. Eccellenze enogastronomiche locali

Dalle ore 16:00 – Via G. Garibaldi

Mercatini di oggettistica e artigianato

Dalle ore 16:00 – Via Colabona

Quadro di pane realizzato a terra secondo la tecnica dell’Infiorata utilizzando materiale vegetale, body painting, attività ludico-ricreative per bambini e intrattenimento in compagnia degli animali

Ore 16:00-18:00 – Via I.Belardi

“Metti le mani in pasta”. Laboratorio per bambini dai 4 ai 12 anni con la pasta di pane – a cura dell’associazione Diakronica

Ore 17:00 – Auditorium e Museo dell’infiorata

Anteprima Giornata Mondale della Pace 2018: Poesie per la Pace e premiazione contest fotografico #scattidipacee a seguire flash mob itinerante con partenza da piazzale Don Fabrizi – a cura dell’associazione teatrale The Way to the Indies – Argilla Teatri

Ore 17.30 – Via I.Belardi

“Pane a merenda”. Degustazione riservata ai bambini – a cura del Consorzio del Pane Casareccio IGP di Genzano di Roma

Ore 18:00 – Palazzo Sforza Cesarini

Saluto istituzionale del Sindaco Daniele Lorenzon e a seguire inaugurazione della mostra “Villa degli Antonini” – a cura della Soprintendenza archeologica per il Lazio e della Montclair State University

Ore 19.00-24:00 – Piazzale Sforza Cesarini

“Danza è vita” – a cura dell’associazione culturale Yasmin

Serata disco con DjSet Piero Cossu, ospitel’artista di strada Stefano De Angelis

Dalle 20:00 – Cortile del Palazzo comunale

Pane, Amore e… Astronomia. Serata osservativa ideata dalle associazioni onlus “Happiness”, “Chiara per i Bambini nel mondo”, “Uguali Diversamente” – a cura di ATA (associazione Tuscolana di astronomia) e M42, Scienza & Natura di Frascati a sostegno della Caritas Diocesana di Genzano

DOMENICA 16 SETTEMBRE

Ore 10:00-13:00 e 15:30-19:00 – Parco Sforza Cesarini

Visite guidate – a cura dell’associazione Amici di Palazzo Chigi

Ore 10:00-13:00 e 15:30-24:00 – Palazzo Sforza Cesarini

Visite guidate – a cura dell’associazione Amici di Palazzo Chigi

Esposizioni in corso:

  • “La CollezioneHager-Sportelli”, con opere prevalentemente del ‘600 e del ‘700
  • “Ritmo Barocco”, un viaggio nei bassi istinti musicali di Pablo Echaurren
  • “Symposium, a tavola tra mito e cultura”, recuperi archeologici della Guardia di Finanza
  • “Villa degli Antonini”, reperti archeologici della villa suburbana di epoca tardo-repubblicana
  • “Tritonia”, installazione site specific a cura di Veronica Montanino
  • “Il Rosso”, mostra fotografica a cura dell’AVIS Genzano di Roma
  • “Esposizione di costumi d’epoca di Donna Livia”, a cura dell’associazione culturale Folklandia

Ore 10:00-13:00 e 15:30-19:00 – Piazza T. Frasconi

Visite guidate “Pa’ Condito” ai forni storici,alla collezione Symposium e alle grotte comunali – a cura dell’associazione La Fonte

Dalle ore 10:00 – Via N. Sauro

L’Infiorata di Pane. Quadri realizzati a terra secondo la tecnica dell’Infiorata utilizzando materiale vegetale

Dalle ore 10:00 – Via B. Buozzi

Postazione multimediale con foto e video storici della Tradizionale Infiorata e del Pane casareccio IGP. Focus di Legambiente sulla sostenibilità ambientale

Dalle ore 10:00 – Piazza T. Frasconi

Forni in piazza – a cura del Consorzio del Pane Casareccio IGP di Genzano di Roma

Dimostrazione della panificazione e degustazione prodotti tipici

Dalle ore 10:00 – Corso Gramsci

La via dei sapori. Prodotti tipici

Dalle ore 10:00 – Corso don Minzoni

La via del gusto. Eccellenze enogastronomiche locali

Dalle ore 10:00 – Via G. Garibaldi

Mercatini di oggettistica e artigianato

Dalle ore 10:00 – Via Colabona

Quadro di pane realizzato a terra secondo la tecnica dell’Infiorata utilizzando materiale vegetale, body painting, attività ludico-ricreative per bambini e intrattenimento in compagnia degli animali

Ore 10:30-12:00 – Piazza T. Frasconi

“Gioco dell’oca Molly Ca”. Laboratorio per bambini dai 7 ai 12 anni con la pasta di pane e al termine, premiazione del laboratorio “Gioco dell’oca Molly Ca” e del concorso “Metti le mani in pasta”– a cura dell’associazione Diakronica

Ore 11:30 – Sala delle Armi, Palazzo Sforza Cesarini

Tavola rotonda “Profumo di pane”. Sfide e contraddizioni della filiera del pane IGP, tra tradizione e innovazione – a cura del Festival Cerealia

Ore 16:00 – Via I. Belardi

Esibizione del Complesso Bandistico Città di Genzano “Cav. Mario Mecheri”

Ore 17:00 – Auditorium dell’Infiorata

“Mangiando e poetando”. Racconto poetico e musicale delle tradizioni culinarie di Roma e dei Castelli Romani  – a cura del centro culturale Giuseppe Giacchino Belli

Ore 17:00 – Parco della Casa Mamre delle Suore dell’Assunzione, Via della Madonnina 

Presentazione del libro “Le donne aprono il cielo. Sulle tracce di Ildegarda di Bingen” – a cura della Biblioteca comunale Carlo Levi in collaborazione con la “Comunità Laudato Sì”

Dalle ore 18:00 – Via I. Belardi

“Via Livia Live”. Esibizioni musicali, opere fotografiche, area relax e stand tattoo

Ore 18:30 –  Via I. Belardi

“La Bruschettona IGP”. I visitatori potranno degustare la bruschetta realizzata con il Pane Casareccio di Genzano di Roma – a cura del Consorzio del Pane Casareccio IGP di Genzano di Roma

Ore 19:30-21:00 – Piazzale Sforza Cesarini

“Il segreto della rosa” – a cura dell’associazione Divertissment

Ore 21:00-24:00 – Piazzale Sforza Cesarini

Musica e poesia con i cantautori italiani – a cura dell’associazione culturale Stelle in circolo e dell’Università Popolare Appia

Articolo di Alessandro Rotondi

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Estratto a freddo – biologico – italiano

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I MISTERI DI SANTA CRISTINA. BOLSENA, 23 E 24 LUGLIO

La Città di Bolsena, situata nell’Alto Lazio al confine con Umbria e Toscana, è nota per l’omonimo lago, il più grande lago vulcanico d’Italia, è per il Miracolo Eucaristico del 1263 da cui la celebrazione del Corpus Domini.

Santa Patrona di Bolsena è Cristina, morta martire a 12 anni, e la cui solennità si festeggia il 24 luglio.

Abbiamo detto martire. Già, ma da dove nasce il culto, chi era Cristina? La “Passione” di Santa Cristina è giunta a noi in moltissimi testi risalenti a epoche diverse. Il più antico ad oggi conosciuto risale alla prima metà del V secolo, contenuto in un papiro proveniente dall’Egitto, e pubblicato nel 1911. Della Santa di Bolsena scrissero i più celebri autori del cristianesimo medioevale. Attraverso il racconto del domenicano Jacopo da Varagine (1228-1298), che scriveva della vita dei santi, proviamo a conoscere meglio Cristina.

Cristina, fanciulla di nobile famiglia, nacque a Tiro in Italia. Cristina era bellissima e molti la desideravano per moglie, ma i genitori rifiutavano ogni proposta di matrimonio, avendo deciso di consacrare la figlia al culto degli dèi; il padre, infine la chiuse in una torre con dodici ancelle e molte statue di idoli, d’oro e d’argento. Ma Cristina, istruita dallo Spirito Santo, aveva in orrore il culto degli dèi e gettava dalla finestra l’incenso che avrebbe dovuto bruciare in loro onore. Un giorno dissero le ancelle al padre: “La figlia tua, nostra padrona, non vuole sacrificare agli dèi e afferma di essere cristiana”. Il padre, allora, dolcemente cercò di convincerla, ma quella: “Non mi chiamare tua figlia, ma figlia di colui a cui è lecito tributare il sacrificio di lode; poiché io non offro sacrifici agli dèi, ma al Dio che è nel cielo”. E il padre: “Figlia mia, non offrire sacrifici ad un sol dio, che gli altri non abbiano ad adirarsi contro di te!”. E quella: “Hai parlato bene, dal momento che non conosci la verità: io, infatti, offro sacrifici al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo”. E il padre: “Tu adori tre dèi, perché non adori anche gli altri?”. E quella: “Sono tre, ma fanno una sola divinità”. Dopodiché Cristina spezzò gli idoli del padre e distribuì l’oro e l’argento di cui erano formati fra i poveri. Quando il padre tornò nella torre per vedere se la figlia venerava gli dèi, non li trovò più e seppe dalle ancelle quello che Cristina ne aveva fatto. Comandò allora che fosse spogliata e battuta da dodici servi, i quali eseguirono l’ordine fino a che non gli vennero meno le forze. Cristina disse al padre: “Uomo senza onore né pudore, odiato da Dio, coloro che mi battono sono ormai senza forze e nessuno dei tuoi dèi sarebbe capace di restituirgliele”. Allora il padre ordinò che fosse incatenata e chiusa in prigione. Quando la madre seppe tale notizia si strappò le vesti, andò nel carcere dove si trovava Cristina e le si prostrò ai piedi dicendo: “Figlia mia Cristina, luce dei miei occhi, abbi pietà di me!”. E quella:“Perché mi chiami figlia tua, dal momento che io porto il nome del mio Dio?”. Infine la madre, non potendo persuaderla, tornò dal marito e gli riferì le risposte della figlia. Allora il padre comandò che Cristina fosse portata dinanzi al tribunale e le disse: “Sacrifica agli dèi se non vuoi essere crudelmente tormentata e cessare di essere mia figlia!”. E quella: “Mi hai accordato un gran favore non chiamandomi figlia del diavolo, perché dal diavolo non può nascere che un demone”. Il padre, infuriato, ordinò di straziarle le carni con unghie di ferro e di farle a pezzi ogni membro; ma Cristina prendeva i pezzi della propria carne e, gettandoli in faccia al padre, diceva: “Prendi, tiranno, e mangia la carne che hai generato!”. Allora il padre la fece porre su una ruota, fece poi attizzare un gran fuoco con l’olio, ma la fiamma divampando uccise millecinquecento pagani. Il padre, che attribuiva tutti questi miracoli alle male arti della figlia, di nuovo la fece condurre in carcere e, giunta la notte, comandò i suoi servi che le legassero una pietra al collo e la gettassero in mare. Ma ecco che gli angeli la sollevarono nelle loro braccia e Cristo stesso discese fino a lei battezzandola con queste parole: “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Poi la affidò all’arcangelo Michele, che la riportò a terra. A tale notizia il padre si percosse la fronte e disse: “Di quali male arti ti servi per domare anche i flutti del mare?”. E quella: “Uomo stolto e infelice, è Cristo che mi fa tali grazie!”. Allora il padre ordinò che fosse di nuovo chiusa in un carcere e decapitata il giorno dopo; ma nella stessa notte il crudele padre, che si chiamava Urbano, fu trovato morto. Ebbe come successore un giudice non meno iniquo di nome Elio, il quale fece immergere Cristina in un caldaione bollente colmo d’olio, resina e pece, e ordinò a quattro uomini di agitarlo. Ma Cristina lodava Iddio nella caldaia e lo ringraziava perché, nata or ora alla fede, le permetteva di essere dolcemente cullata. Allora il giudice, irato, fece radere il capo della santa e ordinò che fosse condotta nuda fino al tempio di Apollo. Non appena vi fu arrivata l’idolo cadde a pezzi in terra.

A tale notizia il giudice dallo spavento morì.

Gli successe Giuliano, che fece accendere una fornace per gettarvi Cristina; qui la fanciulla rimase per cinque giorni in compagnia degli angeli, senza soffrire alcun male. Quando Giuliano seppe ciò ascrisse il miracolo alle male arti della fanciulla e comandò che le fossero gettati addosso due aspidi, due vipere e due colubri; ma le vipere le si arrotolarono ai piedi, gli aspidi le circondarono il seno e i colubri le leccarono il sudore intorno al collo. Disse qualcuno a un incantatore: “Serviti delle tue arti per eccitare quelle bestie!”. Ma le bestie si rivoltarono contro l’incantatore e lo uccisero. Allora Cristina comandò ai serpenti di andarsene nel deserto, poi resuscitò il morto. Allora Giuliano ordinò di strappare le mammelle della fanciulla, da cui sgorgò latte invece di sangue. Infine le fece tagliare la lingua, ma Cristina per questo non perse la parola, e prendendo un pezzo della sua lingua la gettò in faccia a Giuliano, che fu percosso in un occhio e subito perdette la vista.

Infine Giuliano fece trafiggere la fanciulla con due frecce

 nel cuore e una nel fianco. In tal modo Cristina rese l’anima a Dio all’incirca nell’anno del Signore 297, sotto il regno di Diocleziano. Il corpo della santa riposa in una città fortificata, che si chiama Bolsena, fra Civitavecchia e Viterbo. Tiro, che si trovava vicino a Bolsena, è stata distrutta dalle fondamenta.” (www.santacristinadibolsena.it)

 

Alle ore 22.00 del 23 luglio la statua di Santa Cristina esce  dalla sua Basilica e viene portata in processione alla chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, nella parte alta e medioevale della città di Bolsena, accompagnata da una festosa ed effervescente fiumana di popolo. Attraversa cinque piazze dove su palchi in legno, centinaia di bolsenesi ridanno vita, inscenando quadri viventi muti ed immobili, esclusi due, agli episodi salienti del martirio di Cristina, che si svelano al passaggio della Santa.

La prima rappresentazione è subito sul sagrato della Basilica, e rappresenta il martirio delle verghe. Si prosegue per Piazza Matteotti, dove viene messo in scena il martirio della fornace. Superato l’arco si va per Corso Cavour a Piazza San Rocco, dove l’apertura del sipario ci svela il martirio delle carceri. La successiva tappa della processione vede il tentato affogamento di Cristina nel lago, per mezzo di una grossa e pesante pietra legata al collo, e siamo a Piazza San Giovanni. Di qui parte una bella salita fino a Piazza dell’Orologio dove, a ridosso della Rocca Monaldeschi della Cervara che ospita il Museo Territoriale del Lago di Bolsena, assisteremo allo spettacolo della morte del crudele padre di Cristina, i Demoni, dove i diavoli, tra fuoco e fiamme, si contenderanno l’anima del meschino.

 

La statua della Santa trascorre la notte nella Parrocchia del Santissimo Salvatore.

Il mattino seguente l’immagine della Santa fa ritorno alla sua Basilica. Dopo le celebrazioni religiose alle ore 10.00 inizia la processione che riporterà la Santa alla Basilica. Il primo quadri vivente rappresenta il martirio dei pettini. Scendendo, a Piazza San Giovanni ci attende l’altro quadro vivente suggestivo e in movimento, che rappresenta il martirio dei Serpenti, dove vengono impiegate serpi vive, che fino a poco tempo fa venivano catturate nelle campagne di Bolsena nei giorni precedenti la festa, e sono le protagoniste della scena insieme al Serparo. Continuando verso la Basilica, in Piazza San Rocco, a Cristina viene tagliata la lingua.  A Piazza Matteotti viene trafitta con le frecce, e finalmente, dopo tanti parimenti, può salire in gloria al rientro nella sua Basilica.

Questa è la rappresentazione de I Misteri di Santa Cristina, che a partire dalla seconda metà del XIX secolo è stata oggetto di attenzione da parte di studiosi di antropologia, storia del teatro e della religiosità popolare. La scena dei diavoli che trascinano all’Inferno il padre di Cristina, tra le più suggestive e animate è sta aggiunta nell’ultimo ventennio del XIX secolo al termine del percorso notturno. Di norma, i soggetti rappresentati sono: il martirio delle verghe; il martirio delle serpi; il martirio delle frecce; il martirio della caldaia; il martirio della fornace; il martirio del taglio della lingua; il martirio della ruota; il martirio del tentato annegamento; il carcere; la sepoltura; l’inferno.

Gli attori che animano le scene sono in larga parte giovani bolsenesi, che orgogliosamente rinnovano la secolare tradizione.

Bisogna essere lesti a seguire la statua della Santa se si vuole essere pronti e in buona posizione all’apertura del sipario. Se così non fosse, niente paura, riaprono più volte.

La sera la festa continua con concerti, di cui uno sul lungolago,  con la conclusione della due giorni affidata allo spettacolo pirotecnico sul lago, che è previsto per le ore 23.30.

I festeggiamenti continueranno anche giovedì 26, e sabato 28 con la Notte Bianca della Cultura, per concludersi domenica 5 agosto, in cui cade l’anniversario del ritrovamento della tomba della Santa, risalente al 1880. Alle 19.00 si potrà pregare sulla tomba di Cristina, potendo vedere le reliquie. La chiusura è affidata ai Misteri di Santa Cristina rappresentati dai bambini.

Bolsena ha molto da offrire, da far vedere e assaporare. I festeggiamenti della Santa Patrona sono solo una delle occasioni che ci vengono offerte per visitarla. Preso appunti? Ci vediamo lungo il percorso della processione.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Sul Pianeta dei Conigli sbarca il Coniglio pasticcere

Ha viaggiato per 10 anni e finalmente ha trovato il suo approdo, al Pianeta dei Conigli. Esperienza ne ha da vendere, ed è fine conoscitore dei prodotti e delle tecniche. Sa bene come utilizzare il cremor tartaro, quanta maizena aggiungere e come miscelare farine e aromi.

Chi se la sente di affrontarlo e confrontarsi in una sfida all’ultima briciola? Provette pasticcere e improvvisati pasticceri, bravi cuochi ed eccellenti cuoche, è il momento di mettervi alla prova. Dimenticatevi burro, uova, latte, yogurt e formaggi tradizionali. Sarebbe fin troppo facile.

In occasione del 10 anno della fondazione, l’Associazione AmiCOniglio Onlus in occasione dell’ormai tradizionale appuntamento Il Pianeta dei Conigli, ha pensato di dare spazio alla dolcezza, che tanto i Conigli ispirano, per farla vivere in dolci preparazioni gustose e invitanti, e vendo per giunta premiati.

Come è possibile? Basta iscriversi alla I^ edizione della Gara di Dolci Vegan “Dolce Coniglio”, che si svolgerà il 19 maggio 2018. Cosa bisogna fare per iscriversi? Quanto si paga? Che dolci sono ammessi? Cosa si vince? Chi sarà a giudicare il mio dolce? Iniziamo col dire che l’iscrizione è gratuita, e sono ammessi tutti i tipi di dolci, basta che gli ingredienti usati siano cruelty free, ovvero non contengano prodotti animali o di origine animale. L’iscrizione è gratuita, basta portare un coltello, un cucchiaio, quanto necessario per servire il proprio dolce.

Ai piatti e a tutto l’occorrente per gustarli ci pensa l’organizzazione. I primi tre dolci classificati, in base ai voti espressi dagli assaggiatori, verranno premiati con buoni per una spesa bio. La giuria sarà composta da tutti coloro, che vorranno approfittare per assaggiare tutti i dolci in gara.

Per tutte le info e per iscriversi inviare una mail a garadolcivegan@amiconiglio.it, o chiamando Roberta al 346.32892161.

Pasticceri e pasticcere, siete pronti a sfidarvi?

Questo il regolamento di gara:

Per iscriversi è necessario mandare un messaggio a garadolcivegan@amiconiglio.it
• La partecipazione come concorrenti è gratuita
• I partecipanti devono comunicare gli ingredienti e il nome del dolce che intendono presentare entro il 17 maggio 2018, utilizzando l’indirizzo mail garadolcivegan@amiconiglio.it
• Ciascun concorrente non potrà presentare più di un dolce, ovviamente rigorosamente vegano, ovvero preparato senza l’uso di uova, latte, burro, formaggio, miele, né qualsivoglia prodotto animale o di sua derivazione. Tenere presente che i dolci saranno conservati per alcune ore fuori dal frigo.
• Gli iscritti e le iscritte dovranno portare l’occorrente necessario per tagliare e/o sporzionare il dolce. Piatti, posate e tovaglioli saranno messi a disposizione dall’organizzazione .
• Ad ogni dolce verrà abbinato un numero.
• Gli assaggiatori pagheranno € 2,00 per partecipare (quota che sarà devoluta tutta al recupero dei conigli) e saranno muniti di un tagliando su cui saranno riportati tutti i numeri dei dolci. Dopo aver assaggiato tutti i dolci in gara, esprimeranno il proprio voto.
• Saranno premiati i tre dolci più votati.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Quest’anno sono 41 le candeline per la Sagra delle Fragole di Carchitti

Torna il caldo, la primavera, e la natura inizia a regalarci i suoi frutti più attesi, colorati, profumati, invitanti, appaganti. Uno di questi è certamente la fragola, rosso passione, succosa e dolce. Questo piccolo frutto è ormai nel pieno della sua stagione.

Vicino Roma e ai Castelli Romani, esiste un piccolo posto, una frazione, che conta oltre 2000 abitanti, dove la coltivazione delle fragole è elemento distintivo sin dalla sua nascita. Sto parlando di Carchitti, nel territorio del Comune di Palestrina. Verso del XIX Secolo una carestia colpì i Monti Prenestini (Monte Guadagnolo è il più alto), a sud-est della Capitale, spinse un gruppo di agricoltori di Capranica Prenestina a cercare altre terre fertili da coltivare. Scesero quindi a valle, nel territorio del Comune di Palestrina.

La 41esima esibizione della Sagra si fa in due. Due sono infatti i fine settimana in cui è possibile gustare la tradizione gastronomica locale, insieme alle deliziose fragole.

Sabato 12 e domenica 13 maggio si può mettere in preventivo una gita fuori porta.

Sabato si inizierà al mattino con le iscrizioni al Concorso Speciali Cani da Caccia, che avrà luogo alle ore 11.00 al Campo dell’Oratorio Don Bosco, a cura dell’Associazione Italiana Cani da Presa.

Alle ore 12.00, quindi a ridosso del pranzo, apriranno gli stand che ospiteranno i produttori locali e i fieristi, nonché quelli dove si mangia, gestiti dalla Pro Loco Carchitti Valvarano. Non solo fragole e piatti a base di fragole, ma anche panini, cucina romana, della tradizione, e via discorrendo. Ce n’è per ogni gusto, insomma.

Il pomeriggio la faranno da padrone gli Arcieri Labiacnum, che alle ore 17.00 daranno vita ad uno suggestivo spettacolo di tiro con l’arco, il ballo, con l’esibizione dei ballerini della scuola The Next Step. La sera, a partire dalle ore 21.00, è dedicata alla musica, con il concerto dall’Alpre’s Band.

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Domenica, invece, gli stando gastronomici e il mercatino apriranno alle ore 12.30. Al mattino, a partire dalle ore 08.00, i protagonisti saranno i nostri amici a quattro zampe, che si cimenteranno i differenti gare e concorsi.

Quest’anno sarà presente una delegazione della città di Bièvres, comune dell’Ile de France, le cui reginette animeranno la tradizionale sfilata del carro, e che doneranno fragole a tutti. Alle 19.00 prenderanno il via gli spettacoli musicali.

Alle 21.00 sarà la volta della canzone romana, con il concerto Er Core de Roma, interpretato da Fabrizio Amici e I Menestrelli.

Con gli scoppi e i disegni dei fuchi d’artificio si concluderà questa edizione della Sagra.

Carchitti è raggiungibile con l’autostrada A1, uscita San Cesareo, o percorrendo la via Casilina.

Buone fragole di Carchitti a tutte e tutti.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Roma Chocolate, Musica per il tuo palato all’Auditorium

Vi piace la cioccolata? Siete curiosi di vedere la realizzazione della barretta record di 40 metri di cioccolato? La festa della cioccolata è quello che fa per voi. All’Auditorium Parco della Musica, dall’8 al 10 dicembre, si suona #musicaperiltuopalato, infatti torna RomaChocolate.

La manifestazione sarà animata da maestri cioccolatieri di tutta Italia, che ci faranno assaggiare praline, cioccolatini, tavolette di finissimo cioccolato, rigorosamente artigianali.

In occasione del Natale non mancheranno torroni, idee regalo, statuine del presepe e decorazioni per l’albero.

Ricercate i prodotti bio o siete vegani?

Nessun problema, ce ne sarà anche per voi.

Ci saranno, infatti, specifici laboratori per grandi e piccoli, ma anche interessantissimi show cooking.

Per la prima dimostrazione l’appuntamento è alle ore 11.00 del giorno 8 dicembre, mentre nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30, partiranno i bambini potranno iniziare a divertirsi creando.

Sabato 9, invece, dalle 10.30 i maestri si esibiranno in sculture artistiche, nel pomeriggio stesso orario toccherà nuovamente ai bambini.

In serata, alle ore 18.00, potremo assistere alla dimostrazione, passo passo, su come si prepara una perfetta, buonissima, fantastica…Sacher, la torta austriaca nota in tutto il mondo.

Il momento più atteso sarà domenica 10 dicembre, quando i maestri cioccolatieri si metteranno in competizione con il tempo, per realizzare una…tavoletta di cioccolato artigianale lunga ben 40 metri, mai sino ad oggi realizzata a Roma e nel Lazio.

A record stabilito la tavoletta verrà rotta e distribuita gratuitamente ai presenti.

Gli stando saranno aperti dalle 10.00 alle 22.00. Laboratori, show cooking e ingresso sono completamente gratuiti.

Tutte le informazioni sul sito istituzionale di Roma Chocolate, all’interno del quale troverete anche gustose ricette dolci e salate il cui protagonista è cacao e cioccolato.

Forza, famose sotto!

Articolo di Alessandro Rotondi

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Cioccolato Vegan
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Voto medio su 4 recensioni: Da non perdere

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Rievocazione Storica del Primo Presepe e Mercatino di Natale di Greccio

Correva l’anno 1223, Natale, e a Greccio, attuale provincia di Rieti, San Francesco di Assisi sostenuto da Giovanni Velita, nobile signore del paese, realizza il primo presepe della storia, dando origine a una storia e a una tradizione che continua nel tempo, che rivive ogni anno in case e chiese in tutto il mondo.

I presepi viventi, si sa, sono sempre suggestivi, sia per i luoghi in cui vengono messi in scena, sia per gli abiti, le luci e le atmosfere.

Tutti meritano di essere visti, figuriamoci  quello di Greccio, per l’appunto, dove viene realizzata la Rievocazione del Presepe del 1223, animata da personaggi in costumi medioevali e articolato in sei quadri viventi.

Una spettacolare scenografia, le luci, la devozione degli interpreti, la bellezza ed alla natura del luogo, rendono questa manifestazione, oltre che unica, anche molto suggestiva.

La Rievocazione Storica del Primo Presepe del Mondo di Greccio, sarà rappresentata per il Natale 2017/2018  nei giorni:

  • 24 Dicembre alle ore 22.30
  • 26 Dicembre alle ore 17.30
  • 30 Dicembre alle ore 17.30
  • 1 Gennaio alle ore 17.30
  • 5 Gennaio alle ore 17.30
  • 6 Gennaio alle ore 17.30
  • 7 Gennaio alle ore 17.30

Lo spettacolo potrà essere assistito comodamente nelle tribune da duecento posti a sedere, e in tensostrutture riscaldate.

La Rievocazione fornisce il pretesto per visitare il Santuario, uno dei più importanti del francescanesimo, nonché il centro storico medioevale.

Qui ci attende il Mercatino di Natale, allestito nelle classiche casette di legno, che aprirà i battenti il 3 dicembre alle ore 10.00, dove troveremo artigianato artistico, idee per fare i nostri regali, assaporare e acquistare prodotti tipici e rifocillarci negli stand gastronomici dove gustare i piatti della tradizione, e visitare il Villaggio di Babbo Natale.

Il Mercatino sarà aperto dalle ore 10.00 alle 18.00 nei giorni 2.3.4.5.6.7.8.9.10 – 23.24.25.26  – 29.30.31  dicembre nei giorni 1.5.6.7 gennaio 2018.

Negli stessi giorni non mancheranno musica, eventi e mostre come il Sentiero degli Artisti, un museo a cielo aperto ospitante 24 affreschi dislocati sui muri esterni delle abitazioni del centro storico, il Francesco di Greccio, statua rappresentante San Francesco di Assisi alta ben 5 metri.

Una visita la merita anche la “Cappellina” di San Francesco, la torre campanaria e la Chiesa Maggiore di San Michele Arcangelo, che ospiterà mostre di pittura e  fotografica e non potrà mancare certo la visita al Museo dei Presepi, che accoglie numerose espressioni artistiche della Natività provenienti da ogni parte d’Italia.

Articolo di Alessandro Rotondi

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La Foresta Incantata di Ariccia

Avete presente Ariccia, piccola cittadina dei Castelli Romani, nota per le sue fraschette e, manco a dirlo, per la rinomata porchetta? Ebbene, oltre ai sapori della tavola, Ariccia ha altro da offrire, sotto l’aspetto storico e paesaggistico.

Cominciamo col dire che è ancora più antica di Roma e ha da offrire non pochi spunti per una gita fuori porta, una passeggiata al Lago di Nemi o Albano, cui abbinare, ovviamente, una visita ad una delle famose fraschette, per placare la sete con del buon vino dei castelli e riprendersi dalle fatiche con una buona mangiata.

In località Galloro è situato il santuario di Santa Maria di Galloro, o Madonna delle Grazie, è stato costruito tra il 1624 e il 1633 per volere di papa Urbano VIII Barberini. Alla facciata ha lavorato il Bernini, che ha curato anche la ristrutturazione del santuario e ha sistemato le ultime due cappelle. L’interno è tutto da scoprire, e merita certamente una visitina. Potete trovare tutti i dettagli sul sito ufficiale.

Altro pezzo forte di Ariccia è il Palazzo Ducale, esempio di dimora barocca inalterata nell’arredamento e nel contesto ambientale, che fu fastosa dimora di una importante casata di papi, i Chigi. La famiglia Savelli ne inizia la costruzione nel VI secolo, per poi essere trasformato in una lussuosa residenza barocca tra il 1664 e 1672, su progetto di Gian Lorenzo Bernini in collaborazione con il suo giovane allievo Fontana, commissionato dai Chigi.

Il palazzo racchiude una importante collezione di dipinti, sculture e arredi in prevalenza del XVII secolo, provenienti anche dal più noto palazzo romano. Il regista Luchino Visconti nel 1962 vi ha girato parte del suo capolavoro, Il Gattopardo. Fu il principe Agostino Chigi Albani della Rovere a cederlo a condizione di favore al Comune di Ariccia il 29 dicembre 1988. Oggi è un museo e ospita eventi quali concerti, mostre, convegni, etc., e merita certo di dedicargli del tempo. Tutte le info sul sito ufficiale di Palazzo Chigi ad Ariccia.

Di pertinenza del palazzo è il parco di 28 ettari, risalente al XVI secolo. Tra i latifogli sono incastonati manufatti e fontane del XVII secolo, oltre a reperti archeologici. Si tratta di un giardino “romantico”, molto in voga nel 1600, progettato anche questo dal Bernini e dal Fontana. Tra il 1700 e il 1800 il parco era tappa importante del percorso turistico del nostro paese, ed è stato soggetto di molti dipinti, e riportato da diversi poeti e scrittori.


Ebbene, dal 25 novembre a Santo Stefano il parco si trasformerà in una Foresta Incantata. Uno scenario magico e da fiaba, creato grazie alle famose Luminarie di Salerno. Dal lunedì al giovedì, dalle 14.00 fino alle ore 23.00, e dal venerdì alla domenica fino a mezzanotte, potremo ammirare spettacoli di luci e colori che renderanno ancora più suggestivo il parco e il nostro Natale. Il prezzo del biglietto è di 5€ per i residenti e i bambini dai 5 ai 9 anni, per tutti gli altri il biglietto costa € 10,00.

Un ulteriore motivo per fare un salto ai Castelli anche nel periodo di Natale.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Il magico villaggio di Babbo Natale ad Aquino (FR)

Dall’11 novembre al 26 dicembre 2017, nel suggestivo borgo medievale di Aquino in provincia di Frosinone, è possibile visitare il Villaggio di Babbo Natale, dove potremo approfittare di eventi e spettacoli per un magico natale per tutta la famiglia.

Nell’ufficio postale, infatti, gli Elfi si prodigheranno per far pervenire le lettere dei bambini, ma anche quelle dei più cresciutelli, al grande capo del villaggio, ovvero il simpatico vecchietto vestito di rosso con la barba bianca.

 

Il Magico Villaggio è la meraviglia dei bambini, ma anche il piacere degli adulti. Nel mercatino, dunque, potremo trovare addobbi, giocattoli, dolciumi di ogni tipo, prodotti artigiani interamente fatti a mano e tanti regalini per un Natale veramente unico.

Girando tra le casette del borgo potremo, invece, approfittare per assaggiare un piacevole vin brulé, che, quando il freddo si fa sentire, è un ottimo metodo per scaldarsi e deliziare il palato, meglio se accompagnato da biscotti appena sfornati e altre leccornie natalizie, incontrando elfi, fatine e personaggi fantastici.

Nell’area spettacoli potremo assistere a fantasmagoriche esibizioni di pregevoli artisti.

Passeggiando nel fatato borgo ci  potrà capitare anche di incontrare la pestifera Masha con il simpatico Orso, i personaggi del Regno di Ghiaccio di Frozen, oppure Topolino, Minnie e altri loro amici, come Ariel, Biancaneve, Belle oppure gli eroi di Toy Story.

Gli altri fantastici amici ve li lascio scoprire da soli.

Il villaggio è visitabile dal Lunedì al Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e poi dal Venerdì alla Domenica dalle ore 10.00 alle ore 22.00.

Sarà piacevole andare a conoscere anche il borgo Aquinum, dove è possibile entrare all’interno della casa di San Tommaso e gustare prodotti tipici della tradizione locale.

Per un Magico Natale non manca proprio nulla.

Il costo dei biglietti varia: da 0 a 5 anni il costo è gratuito, da 6 a 9 anni il costo è di € 5,00, il biglietto intero costa € 10,00, l’abbonamento comprensivo di 5 ingressi € 30,00, il pacchetto famiglia – ossia 2 interi e 2 ridotti – € 20,00.

Per informazioni bisogna contattare il numero di cellulare 328.1814563 o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica info@lamagiadelnatale.it o visitare il sito istituzionale dell’evento.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Ventiduesima Sagra della Bruschetta a Monteleone Sabino

 

Amanti dell’olio buono, di quello buono veramente fatto ancora come un tempo e con olive di prima qualità, lavorato a freddo, ecco l’evento che fa per voi, ovvero la Sagra della Bruschetta di Trebula Mutuesca in provincia di Rieti, attuale Monteleone Sabino.

Qui si produce un olio extravergine di oliva tra i più noti in Italia. Domenica 19 novembre, in occasione della 22^ edizione, potremo conoscere da vicino questo oro verde e i suoi segreti.

Monteleone Sabino è un borgo che trasuda miti e leggende medioevali e sarà piacevole percorrere i suoi vicoli. Potremo visitare il frantoio biologico e vedere da vicino come avviene la lavorazione delle olive con le macine di pietra.

Assistere alla lavorazione dei prodotti della terra è sempre uno spettacolo che attira grandi e piccini. Potremo restare affascinati dalle ruote delle macine che frantumano le olive in una pasta di polpa e nocciolo. Sarà poi il sapiente frantoiano quando l’impasto è pronto per essere steso sui fiscoli, dischi tessuti con corde, per poi essere spremuto nelle presse.

Vi è venuta voglia di assaggiare e magari portarne qualche bottiglia a casa, acquistandolo direttamente dai produttori? Niente paura, anche quest’anno sarà possibile farlo.

 

L’odore dell’olio, la sua fragranza, faranno da antipasto al pranzo che potrà essere gustato al coperto, nello spazio allestito dalla Pro Loco per degustare manicaretti tipici accompagnati, manco a dirlo, dal vino novello e conditi con l’olio nuovo.

Olio Extravergine di Oliva Biologico
Solo da olive Italiane – estratto a freddo

Voto medio su 27 recensioni: Da non perdere

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La regina della festa arriverà alle ore 14.30. La sfilata del filone di pane lungo 20 metri, da cui saranno tagliate le bruschette per la degustazione gratuita, che avverrà in piazza alle ore 15.00.

Anche quest’anno verrà premiato l’olio migliore della Sagra, nella quinta edizione del Concorso  “Oliviferaque Mutusca – L’Oro verde di Trebula Mutuesca”.

Una domenica all’insegna dei sapori e della storia. Infatti, dalle ore 10.00, si potranno visitare il museo archeologico e gli scavi, e il Santuario di Santa Vittoria guidati dagli operatori dall’Associazione Culturale Trabes.

Il tutto sarà accompagnato da spettacoli folcloristici e canti popolari. Parlavamo prima di leggende e miti, come quella legata al culto della patrona del paese.

La Santa si convertì al cristianesimo sotto l’Imperatore Decio, attorno all’anno 250. Un orribile drago, che aveva fatto di una grotta il suo riparo, terrorizzava la popolazione di Trebula. Vittoria riuscì cacciarlo.

Vittoria, nonostante tutto, fu invitata da un funzionario, Taliarco, ad abbandonare il cristianesimo e venerare la dea Diana, e al suo rifiuto venne trafitta con un colpo di pugnale e dove avvenne il fatto l’erba, così si dice, non cresce più. Santa fu seppellita nella grotta del drago e lì venerata.

Gli ingredienti ci sono tutti per una bella, profumata, gustosa e rilassante domenica fuori porta.

Per maggiori informazioni potete scrivere a monteleonesabino@virgilio.it , visitare la pagina face book della Pro Loco Monteleone Sabino.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Soggiorni gratis nei B&B grazie alla Settimana del Baratto

Si può soggiornare nei Bed & Breakfast pagando con beni di consumo o servizi? La risposta è si. Sta per partire la nona edizione della Settimana del Baratto, organizzata www.bed-and-breakfast.it/it/ .

La regola è presto detta: “gli ospiti non devono mettere mano al portafoglio, ma cimentarsi in prestazioni manuali e creative o portare con sé un qualche articolo che i gestori delle strutture desiderano. Ed è solo questa, com’è facile apprendere sul sito web che organizza l’iniziativa.

Come si fa a conoscere quali sono le strutture che aderiscono, avanzare proposte e concludere lo scambio?  Basta visitare il sito dedicato proprio alla Settimana del Baratto oppure ci si può organizzare anche tramite la pagina facebook .

I B&B aderenti si trovano in tutta Italia e anche all’estero.

Sono tre le possibilità per partecipare:

  1. scegliere la località che si vuole visitare e trovare la struttura che fa al caso, contattarla dal sito e proporre la propria offerta, risponderanno via mail.
  2. consultare la lista dei desideri dei B&B aderenti all’iniziativa, verificare se la richiesta della struttura può essere onorata e s e di gradimento proporsi quale ospite, in cambio di quanto richiesto
  3. inserire nel sistema la proposta di baratto, se ci sono strutture interessate al bene o al servizio proposto, si verrà contattati.

I desideri dei B&B spaziano dai beni di consumo, alle consulenze, alla fornitura di piante come di arredamento delle stanze. Per esempio Damammasara Affittacamere di Rignano sull’Arno vorrebbe avere piante grasse  di cui sono molto appassionati, oppure B&B Ametista di Ponteranica vorrebbe un servizio fotografico professionale, all’agriturismo Glamping Il Sole di Civitella Marittima farebbe comodo abbigliamento, coperte e un casco da vespa, e così via. Volete andare alla Mauritius? Reine Creole a La Gaulette chiede in cambio lezioni di inglese, francese o tedesco per i due figli dei proprietari.

Per le strutture estere visitare il sito dedicato.

La Settimana del Baratto inizia lunedì 13 e finisce domenica 19 novembre. L’occasione è ghiotta. Fatevi sotto.

Articolo di Alessandro Rotondi

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