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Veggie Planet Roma torna a maggio 2018

Torna a maggio 2018 a Roma il Veggie Planet, un evento davvero unico e speciale.  A raccontarcelo Giovanni Remonato

Nel mese di febbraio 2017 siamo stati a visitare il Veggie Planet Roma e ne siamo rimasti talmente colpiti che, non appena abbiamo letto dell’edizione del 2018, subito ci siamo attivati per saperne di più.

E dobbiamo ammettere che in effetti gli organizzatori sono stati davvero disponibili e ci hanno dedicato tantissimo tempo, rispondendo alle nostre domande.

Siamo, infatti, riusciti a fare un’intervista a Giovanni Remonato, che ci ha parlato un pò di questa iniziativa, in attesa che sbarchi di nuovo anche a Roma.

D. «Quando è come è nata l’idea di Veggie-Planet?».
R. «Veggie Planet nasce in Austria più di vent’anni fa. L’idea di allora era quella di riunire la piccola comunità vegan di Vienna per una festa. Da allora Veggie Planet è diventato uno degli eventi veggie più importanti in Europa con appuntamenti in Austria, Italia e in altri paesi».

 D. «Come sta aderendo la gente a quest’iniziativa?».
R. «C’è sempre più attenzione verso tematiche veg. Il pubblico ha sempre più a cuore uno stile di vita sano, naturale e cruelty free!».
D. «Quali sono i prossimi eventi in calendario?».
R. «I prossimi eventi italiani sono: 3-4 febbraio Veggie Planet Milano al Base (via Bergoglione 34), 21-22 aprile Veggie Planet Torino allo Spazio MRF (Corso Settembrini 178)  e 11-12-13 maggio Veggie Planet Roma Open Air alla Città della Nuova Economia (Ex mattatoio Testaccio»).
D. «Quanto è importante, secondo voi, la promozione di eventi di questo tipo per far conoscere la cultura vegana in giro per l’Italia?».
R. «Questi eventi sono secondo noi importanti non solo come occasione di incontro per la comunità veggie, ma anche per far conoscere a curiosi e interessati la varietà, la bellezza e la bontà di uno stile di vita vegan».
D. «Quanto vedete cambiata la popolazione negli ultimi anni rispetto alla partecipazione alla vostre iniziative?».
R. «Anni fa la maggioranza delle persone che partecipavano ai nostri eventi erano soprattutto giovani e appartenenti alla cultura vegan. Oggi ci sono molte più persone “normali”, non per forza vegetariani o vegani, ma anche semplici curiosi che voglio provare qualcosa di nuovo».
D. «Quali sono le associazioni che aderiscono?».
R. «Con noi ci saranno le maggiori associazioni italiane impegnate nel campo dei diritti degli animali e nel diffondere la scelta vegan: LAV, Essere Animali, Animal Equality, Sea Shepherd e altre ancora».
Insomma le parole di Giovanni fanno ben sperare che qualcosa stia finalmente cambiando.
Anche l’affluenza di pubblico lo scorso anno faceva presagire che probabilmente si sta acquistando una maggiore consapevolezza rispetto ad alcune tematiche, che – vuoi per scelta etica, vuoi per scelta salutista – interessano, comunque, tutti noi.
In attesa del prossimo incontro capitolino di maggio, ne approfittiamo, quindi, per ringraziare con tutto il cuore Giovanni per il tempo che ci ha dedicato e mettiamo già in agenda tre giorni speciali: 11 – 12 – 13 maggio 2018. Veggie Planet Roma arriviamo!

Intervista di Sabrina Rosa

Chef Anita Formento e il suo Vegup. Passione, gusto e creatività in cucina

 

Il mondo della cucina cruelty free è assai variegato e le proposte di cucina alternativa sono in costante aumento e con esso le Chef e gli Chef che scelgono di abbracciarla, senza rinunciare alla fantasia e al gusto.

Questi maestri della cucina sempre più escono dalle loro cucine per divulgare le loro conoscenze e la cultura del mangiare vegano attraverso corsi, social media e sociale network. Come sapete sono sempre in viaggio alla scoperta del mondo vegano, pieno di situazioni e personaggi.

Oggi vi presento la Chef Anita Formento, simpatica, poliedrica nella sua veganità che ci ha concesso un po’ del suo tempo tra blog, facebook e il suo lavoro in cucina. Capo Cuoco, bar tender, docente di cucina vegana, founder, Anita viene dalla splendida isola siciliana, e più precisamente da quel di Messina e si è gentilmente prestata a rispondere ad alcune domande.

Roberta: Quando e perché sei diventata vegana?

Anita: Sono vegana da circa 12 anni. Da adolescente, verso i 16 anni, l’amore per gli animali mi ha portato ad eliminare dalla mia alimentazione carne e pesce, non riuscivo a sopportare l’idea di dover nuocere a qualcuno per nutrirmi. Col passare del tempo, grazie a internet, ho scoperto anche tutto quello che si celava dietro l’industria del latte e delle uova, i problemi che questi alimenti provocano al nostro organismo e l’impatto ambientale devastante che gli allevamenti hanno sul nostro ecosistema. Ho pensato che passare dall’alimentazione vegetariana a quella vegana fosse la cosa giusta da fare.

R: É facile essere vegana in Sicilia, a Messina?CIBO CRUDO

A: Andando a mangiare fuori è difficile rimanere insoddisfatti, la cucina tradizionale siciliana ha molti piatti a base di verdure (panelle, caponata, zuppa di zucca lunga) che si trovano facilmente nei ristoranti classici. Nei “locali” timidamente fanno capolino burger vegani o insalate di quinoa, Messina è una città ancora un po’ acerba ma la tradizione aiuta.

R: Come nasce la tua passione per la cucina?

A: Come dicevo prima, quando sono diventata vegana non c’era un grande commercio di tofu, seitan o altri preparati già pronti, non c’erano marketbio etc, l’unica cosa che si trovava era la soia disidratata quindi rimaneva solo da imparare a cucinare! Mia madre è una brava cuoca, molte delle cose che so me le ha insegnate lei, a me è sempre piaciuto cucinare, c’è della magia in cucina, prendi delle materie prime, come la farina o gli ortaggi, le plasmi e le trasformi con gli elementi, cuoci col fuoco, essicchi con l’aria, lessi con l’acqua, puoi fermentare con la terra..

R: Tu lavori in un pub che fa cucina onnivora, come riesci a conciliare questo col tuo essere vegana?

A: Diciamo che quello che mangio io non influisce sul mio rendimento lavorativo anzi, spesso faccio prove di piatti vegani che vengono approvati e passati in menù. Quando ho iniziato a lavorare al Bir&Fud in menù c’era solo qualche piatto adatto anche ai vegani, adesso c’è tutto, dall’antipasto al dolce, i miei colleghi sono sempre curiosi di sapere come ho fatto cosa. Credo sia una piccola rivoluzione, si parte anche da qui, facendo comprare meno carne nel ristorante in cui lavori! 

R: Ci siamo conosciute ad un corso di cucina vegana, in cui tu eri l’insegnante. Ritieni che far capire alle persone che cucinare vegano  può essere facile e che non significa rinunciare al sapore, possa far avvicinare altre persone a questo tipo di alimentazione?

A: Certo..è fondamentale! La gran parte delle persone pensano ancora che i vegani mangino solo verdure lesse e insalate. Ci sono diversi modi per arrivare al cuore delle persone e la cucina è sicuramente uno di questi.

R: Cosa é VegUp?

A: Come ti dicevo prima credo che sia fondamentale diffondere il più possibile il pensiero vegan, che poi sia tramite delle ricette, un articolo o un aperitivo non importa, l’importante è raggiungere più persone possibili. Vegup nasce per questo, per diffondere notizie sul mondo vegan, per imparare a cucinare con i corsi che faccio e con le ricette che scrivo oppure semplicemente per venire a provare la famosa cucina vegan durante qualche evento come cene o aperitivi…e chi lo sa se diventerà anche un ristorante…staremo a vedere.

R: Cosa fai tu di concreto per far conoscere il  pensiero vegano?

A: Ho creato Vegup! Io so cucinare e ho fatto di questo la mia arma di “diffusione” di massa, scherzi a parte mi sembra di non fare mai abbastanza, ma non posso fare l’attivista, non ne ho il tempo materiale.

R: Ci dai una ricetta per i nostri lettori?

ACi sono gli ultimi mazzi di cavolo nero sui banchi del mercato..sfruttateli al meglio, fateci un pesto!
Lavate e pulite separando dalla costa centrale, un mazzetto di cavolo nero. Lessatelo per una decina di minuti con un pizzico di bicarbonato. Scolatelo per bene e strizzatelo, passatelo al minipimer con una manciata di pinoli, uno spicchietto d’aglio senza anima e un filo d’olio, aggiustate di sale e conditeci la pasta aggiungendo dei pachino semisecchi o usatelo come base per delle bruschette.

Vi invito a visitare il sito Vegup per scoprire invitanti ricette e il mondo vegup, e la pagina facebook  sempre di Vegup. E

se vi capita di fare un giro a Trastevere, magari in via Benedetta, potreste fermarvi a bere una al bir&fud e fatevi stuzzicare da qualche manicaretto vegano, preparato sapientemente dalla nostra Anita.

Articolo di Roberta D’Alessandro

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Macrolibrarsi.it presenta la nuova collana Il Filo Verde di Arianna

Tutt’Altro al Veggie Planet di Roma

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Sabato 11 febbraio sono stata con una delegazione di Verde Natura a far visita al Veggie Planet di Roma, cui certo non potevamo mancare, la kermesse dedicata al mondo vegan.

Aggirandoci tra gli stand degli espositori, associazioni, ammirando gli showcooking e assaggiando qua e là, ci siamo imbattuti in Tutt’Altro L’Alimento Amico.

Tutt’Altro produce e vende prodotti 100% vegetali, in sostituzione della carne. La loro proposta va dagli “affettati” ai “secondi piatti”, i cui ingredienti sono un mix di legumi, patate, erbe aromatiche, cipolla,  passata di pomodoro e glutine di frumento.

Ho scambiato due chiacchiere con Raul, inventore dei mix, che ci ha raccontato  come è nata l’idea.

Cominciamo con il dire che lo staff di Tutt’Altro è composto da vegani  e vegetariani, i primi in maggioranza. Tutte persone che, come tante altre ad un certo punto, vuoi spinti da motivazioni etiche,  vuoi spinti da motivazioni ambientali o salutiste, hanno deciso di sperimentare un’alimentazione priva di animali e dei loro derivati.

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– Intervista a Raul –

Soddisfatti dei miglioramenti riscontrati, non trovando sul mercato quei prodotti che avevano deciso di consumare e utilizzare alla base delle loro preparazioni in cucina, hanno deciso di provare a fare da soli. Il tutto quindi nasce in casa, e viene fatto provare a degli amici. Il risultato è tale che decidono di produrre per tutti. Ecco come nasce Tutt’Altro.

Raul mi racconta che dalla cucina di casa alla vendita sono passati due anni e mezzo circa, tra la ricerca degli investitori, la burocrazia e l’ottenimento delle certificazioni.

Hanno quindi creato una rete di vendita basata sull’e-commerce, attraverso il sito web, altri e-commerce, Ebay, Amazon, e negozi che fanno vendita diretta al pubblico.

Sul sito non troveremo ricette ma solo i prodotti e la descrizione di come sono fatti e con cosa sono fatti. Sulla pagina facebook possiamo trovare le ricette realizzate con i prodotti di Tutt’Altro, da chef e da coloro che li hanno provati.

Raul ci spiega che la loro offerta è in sostituzione della carne. Ognuno continua a cucinare come suo solito, con gli stessi ingredienti e spezie, senza modificare la propria cucina casalinga.

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Ho assaggiato i bucatini all’amatriciana cucinati dallo chef Giuseppe Tortorella, Un Biker in Cucina (foto in alto), nello showcoking al Veggie Planet, con i prodotti di Tutt’Altro e una cacio e pepe, con il non formaggio prodotto da Dall’Albero, di cui vi ho già parlato.

Mi è talmente piaciuta che ho deciso di cucinarla per i miei amici. Poi vi farò sapere.

Grazie a Raul per il tempo che ci ha concesso, per averci fatto conoscere la sua proposta originale e assaggiare i suoi squisiti prodotti.

Trovate tutto sul sito di Tutt’Altro, sulla pagina facebook Tutt’Altro Alimenti 100% Vegetali da agricoltura biologica e su twitter @tuttaltrobio.

Intervista di Roberta D’Alessandro

Foto di Marco Baldi

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Intervista a Giulia Dentice, che ci ha raccontato il suo progetto Dall’Albero

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Mangiare bene, mangiare etico, mangiare sano. Sempre più persone, anche in Italia, vuoi per moda, vuoi per problemi di salute, vuoi per reale consapevolezza, vuoi per questioni economiche, stanno mangiando sempre meno carne, adottando una dieta più vegetariana financo vegana.

Ora, c’è anche chi ha deciso di formarsi e investire per offrire prodotti senza derivati animali, coniugando gusto e nutrimento, sperimentando accostamenti e metodi di produzione innovativi per il nostro Paese.


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E’ questo il caso di Dall’Albero, la prima formaggeria vegetale d’Italia.

Ci siamo imbattuti, come Verde Natura, in questa realtà a The Green Place, il Santuario degli animali che si trova a Nepi (Vt), di cui vi abbiamo parlato già parlato in un precedente articolo, realizzato proprio in occasione del World Vegan Day.

Qui incontrammo Giulia Dentice, l’ideatrice del progetto Dall’Albero, che ci ha fatto assaggiare alcuni dei suoi prodotti.

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Così abbiamo deciso di approfondire e, dunque, siamo andati a trovarla a Roma, in via Salaria, 163, presso il suo punto vendita e da pochi giorni anche bistrot, dove è possibile acquistare prodotti e gustare sul momento deliziose e curiose insalate, insoliti panini e pizze ripiene, per conoscere meglio lei e il suo progetto.

Insoliti e curiosi perché gli ingredienti principali sono “formaggi” artigianali senza ingredienti di origine animale.

Giulia ci ha fatto assaggiare gli spaghetti raw di barbabietola “Casciù e pepe”, e la pizza bianca ripiena con spinaci e ricotta di anacardi.

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Abbiamo conosciuto anche Ludovica, simpatica e accogliente, che si occupa del progetto Bistrot.

Siamo scesi, quindi, nella parte inferiore del locale, dove c’è il sancta sanctorum. è qui che avviene la produzione, la quale non si limita ai formaggi e alla gastronomia, ma prevede anche cannoli 100% vegetali con ricotta di mandorle siciliane bio e succhi di frutta e verdura estratti a freddo.

Giulia nasce a Roma nel 1992, laurea in giurisprudenza in Inghilterra, alla Queen Mary University di Londra conseguita nel 2014, e, quattro anni or sono, decide di cambiare alimentazione durante un’escursione di trekking in Asia.

Con loro c’erano, infatti in quell’occasione, dei portatori che trasportavano anche gli alimenti. Tra questi dei pezzi di pollo, con ancora qualche piuma attaccata, in una busta di plastica lasciata al sole.

Questa visione ha scatenato la scelta definitiva di Giulia, che guardando il piatto vedeva un pezzo di animale ucciso. Già, l’animale nel piatto.

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Giulia ci parla della vocina che tendiamo a ignorare, quella che appunto ci descrive e identifica chiaramente cosa stiamo guardando e cosa stiamo per ingerire, per mangiare.

Dopo il viaggio è stata la volta della formazione teorica, fatta di letture e dalla visione del documentario vegano prodotto da Di Caprio, Cowspiracy.

In Italia, infatti, si è resa conto che i formaggi vegani presenti nei nostri supermercati sono molto poco naturali, diversi da quelli che faceva lei a casa.

Avviare l’impresa non è stato semplice. Non è per nulla semplice accedere a fondi a sostegno di idee innovative.

Tuttavia Giulia, invece, di andare a fare un master all’estero, ha deciso di usare quei soldi per fondare Dall’Albero.

Ed ecco qui, la nascita di prodotti buoni, non solo salutari. Adatti a chi soffre di allergie.

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E il nutrimento? In 100 grammi di caciotta vegetale ci sono 11 grammi di proteine, che non sono per nulla poche.

Quindi, cosa produce Giulia? Dei formaggi vegetali a base di anacardi e mandorle, che variano dai freschi (ricotte, spalmabili fermentati, yonut) agli stagionati lasciati riposare per mesi nel “grottino”, una cella a temperatura e umidità controllata.

Quelli a base di anacardi vi restano 8 settimane, 5 quelli a base di mandorle.

Sul tempo di stagionatura stanno ancora cercando la quadra più soddisfacente. Le muffe, che naturalmente si creano, vengono tolte a mano, con il coltello.

Giulia non s’improvvisa, infatti, ha seguito corsi e seminari su fermentazione, cucina vegane e crudista.

Dopo la laurea ha portato a termine il Plant-BasedNutrition Certificate del T. Colin Campbell Centre for Nutritional Studies (T. Colin Campbell, famoso nutrizionista). ha, poi, frequentato il corso di pasticceria crudista, con lo chef pasticcere Vito Cortese, tra i primi nel suo campo e tr ai più affermati.

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Al momento sta frequentando il Master LLM in Food Law della LUISS e sta completando remotamente la sua formazione come chef crudista con la Matthew KenneyCulinary Academy.

Dopo una giornata di duro lavoro, il tornare a casa stanchi, sporchi di caciotta vegetale ma contenti, con la soddisfazione che le persone poi tornano, perché hanno apprezzato un qualcosa che tu hai prodotto, una tua idea: ecco cosa fa la differenza.

Al momento la vendita, oltre che al negozio, avviene via e-commerce, attraverso il sito Dall’Albero, dove è possibile conoscere i prodotti e la filosofia che c’e alla base.

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Al momento Dall’Albero rifornisce alcuni ristoranti e presta lo spazio interrato per corsi ed eventi; inoltre fa servizio catering.

Presso il bistrot, come detto, è possibile consumare curiosi pasti, colorati e gustosi, e bere ottimi succhi freschi.

Speriamo che con la bella stagione si possa sedere fuori a gustare un aperitivo alternativo. Giulia si sta muovendo in tal senso.

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“Fosse più facile o percepito come più facile. più persone mangerebbero vegetale. Ed ecco Dall’Albero. Vegetale senza rinunciare al gusto e al nutrimento” Questo è il messaggio che Giulia ci lancia.

Un consiglio? Visitate il sito e il bistrot, non rimarrete delusi.

                    Intervista realizzata da Roberta D’Alessandro e Alessandro Rotondi

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“Naturalmente crudo”. Intervista a Laura Fiandra

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Roberta D’Alessandro, Sabrina Rosa, Assunta Ruscitto

Martedì primo novembre, in occasione del World Vegan Day, siamo stati a Thegreenplace, a Nepi in provincia di Viterbo.

Qui abbiamo incontrato e fatto la conoscenza di tanti simpatici animali liberi di girare – persino tra i tavoli durante il pranzo -, qualcuno anche sopra i tavoli, diversi esponenti di associazioni animaliste e alcuni personaggi del mondo dello spettacolo. come Tullio Solenghi e Loredana Cannata.

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– Marco Baldi, Assunta Ruscitto, Loredana Cannata, Roberta D’Alessandro –

In una giornata di presentazione e dibattiti con a tema lo sfruttamento e la liberazione degli animali, l’attivismo e le molteplici sfumature che caratterizzano l’impegno e lo stile di vita vegan, abbiamo incontrato, tra gli altri, anche Laura Fiandra.

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– Laura Fiandra –

Laura è una chef vegana che, insieme a Marina Pucello, ha dato vita a Naturalmente Crudo, per promuovere l’alimentazione e la cucina vegana crudista, e curato il volume il VEGANO per le FESTE-Indovina chi Veg… a cena, My Life Edizioni.

All’interno del volume è possibile trovare sette menù vegani completi, dall’antipasto al dolce, per Natale, Capodanno, Pasqua, Ferragosto, Festa per bambini, per compleanno in estate e in inverno.

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Laura Fiandra e Roberta D’Alessandro

Laura si è simpaticamente intrattenuta con noi, parlandoci del suo essere vegana e crudista e del suo impegno per informare e diffondere questa cultura alimentare.

Ci ha raccontato di essere Vegana da 10 anni. Quando a tavola c’era la carne piangeva, per lei quello non era cibo. Oggi, invece, si sente molto felice. È andata oltre, infatti da quattro anni è al 70% Crudista e al 30% Vegana integrale.

Il mangiare, lo stare a tavola, è anche un momento di socializzazione, di stare insieme, di essere accettati. Ed è qui che il tipo di alimentazione diventa un alibi.

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Laura Fiandra

Quindi, come fare per avvicinare sempre più persone al Veganesimo e al Crudismo? Partendo dal quotidiano, con piatti veloci, buoni, facili e belli, alla portata di tutti.

L’idea del libro nasce appunto da che cosa si mette in tavola per le feste. Cotto o crudo che sia è una proposta di cambiamento radicale di vita. Quindi, siamo ben oltre il semplice cucinare.

Ringraziamo Laura Fiandra per il tempo che ci ha concesso e per la visione del mondo, che ci ha consegnato.

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Marco Biondi, Tullio Solenghi, Laura Fiandra

Aggiungiamo una ricetta crudista a dimostrazione della facilità delle ricette proposte nel libro:

Zuppa di funghi

Ingredienti

  • 2 ½ tazze di funghi Champignon
  • 1 tazza di anacardi reidratati (4 ore di ammollo in acqua)
  • 1 porro tagliato sottile
  • 1 cucchiaio di tamari
  • 1 cucchiaio di sale rosa dell’Himalaya
  • Pepe nero q.b.
  • Rosmarino q. b.
  • Prezzemolo tritato finemente q.b.
  • 3 cucchiai di olio evo

Preparazione

Frullare tutti gli ingredienti per ottenere una crema omogenea e liscia. Servire in ciotoline, guarnire con prezzemolo, pepe nero, olio a crudo e fettine di Champignon.

Più facile di così si muore.

Articolo di Roberta D’Alessandro 

Foto di Marco Baldi

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Intervista allo chef Filippo Rignanese, Veggie Days Roma Colli

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Venerdì 30 settembre abbiamo partecipato alla serata di raccolta fondi a favore di UADA Roma, per gli amici a quattro zampe, ospitata da Veggy Days Roma Colli, ristorante vegano a Roma, la cui narrazione ha già trovato spazio nel nostro blog.

Con l’occasione abbiamo incontrato lo Chef del ristorante, Filippo Rignanese, che ci ha concesso simpaticamente del tempo una volta finito di spignattare.

Eravamo curiosi di sapere come nasce o come si diventa cuochi vegani. Filippo, poco più che trentenne, approda a Roma qualche anno fa, dopo una venti anni vissuti intensamente, senza mai fermarsi, tra una cucina e l’altra, tra Italia e estero.

A quattordici anni intraprende l’alberghiero e a 15 è già lanciato nel mondo dell’alta cucina, che lo porterà a lavorare a fianco di rinomati chef tra cui il pluristellato e televisivamente famoso Bruno Barbieri.

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Dicevamo, fino all’età di 28 anni Filippo non si ferma più di un anno nello stesso posto. Un bene in prospettiva di carriera e il portafogli, meno per la vita privata. Un’esistenza sempre con la valigia pronta. Un cuoco onnivoro, che ha lavorato anche a Londra, in uno dei tre ristoranti di un grande hotel, con una stella Michelin, dove si è occupato di pesce.

A 28 anni, quindi, dopo aver lavorato in Toscana, “aprendo” animali dalla mattina alla sera, gli arnesi quali prolunghe delle mani.

Una situazione che, ci dice lo Chef, ha fatto crescere in lui una forte aggressività, quasi trasformandolo, tanto che i suoi atteggiamenti incutevano timore. Una sorta di istinto atavico, così lo definisce, questo rapporto ossessivo con la carne.

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Da qui la scelta di cambiare, rinunciando alla chiamata in un albergo di lusso in apertura a Milano. Una scelta non solo e prettamente professionale ma di vita. Quindi si trasferisce a Roma, dove incontra la filosofia Yoga e, per la prima volta, rimane disoccupato per cinque mesi da quando è entrato in cucina.

Mesi in cui ha battuto i ristoranti di Roma e provincia. Per un anno lavora presso la mensa dell’ex Municipio Roma 7 (Centocelle per capirci), con i ragazzi del Borgo Don Bosco di via Prenestina, poi l’approdo al Veggy Days, che definisce una grande scommessa.

Aperto da poco più di un anno, punta alla fidelizzazione. Passare dalla cucina onnivora alla cucina vegana non è particolarmente difficile, avendo acquisito la tecnica del cucinare. Si tratta di lavorare sulle consistenze.

Lo Chef riflette sulla sua vita di oggi e afferma che lavorare bene, alla fine, paga sempre. Parla con entusiasmo della scuola di cucina per bambini, arrivata al terzo anno e ci fa partecipi del suo desiderio di poter mettere insieme una classe per insegnare agli adulti.dsc_0114

Oggi è felice di avere una residenza dove ricevere direttamente la posta e curare relazioni interpersonali, piuttosto che diventare ricco e famoso.

Il problema oggi della carne sta nell’intensività della produzione e di conseguenza nella quantità consumata. Un tempo una famiglia consumava un maiale in un anno e, sempre che ce lo si potesse permettere, altri animali finivano nel piatto solo a Natale e Pasqua e poche altre occasioni. Lo stesso vale per i derivati. Tutto sta nel rapporto che si ha con l’animale e il rispetto con cui viene trattato.

Anche Filippo è d’accordo e ci dice che nel suo ruolo non si mette dall’altra parte del fiume e punto, ma intende accompagnare le persone a fare la scelta. Non potevano salutarci senza una sua ricetta che, per l’occasione è di un piatto gustato durante la serata: la carbonara vegana, che pubblicheremo nei prossimi giorni sul blog.

Ringraziamo lo Chef Filippo Rignanese per le ottime pietanze e per dsc_0118essersi seduto con noi a scambiare due chiacchiere, in compagnia del suo simpatico amico a quattro zampe Igor, che vedete nella foto a destra.

Igor è un trovatello, ovviamente, che ha atteso pazientemente.

Se siete curiosi di conoscere meglio lo Chef vi rimandiamo alla sua pagina facebook.

Intervista di Alessandro Rotondi e Roberta D’Alessandro

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Tutte le foto sono di Marco Baldi.

Inaugurata a La Rustica la Biblioteca Popolare Liber Liber. Intervista a Claudio Scarpellini

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Domenica 25 settembre è stata una giornata di festa per il Quartiere La Rustica, periferia Est di Roma.

L’occasione è stata l’inaugurazione della Biblioteca Popolare “Liber Liber”, su iniziativa della medesima Associazione. A dare volt2o, cuore e braccia, in particolare, sono stati il Presidente, Claudio Scarpellini e il Vice Presidente, Viviana Panti (qui nella foto a destra).

Per l’occasione si è mobilitata anche la pittrice Daniela Melli, che ormai da diversi anni dirige la “Scuola di Pittura e Disegno”, da lei fondata.

L’Associazione Il Grillo Parlante, ha contribuito attivamente alla riuscita dell’evento. Associazione fondata nel 2007 e divenuta un valore aggiunto del territorio.

L’evento è stato anche il pretesto per una bella pulita all’area antistante la “Casa delle Associazioni “Lucio Conte”, dove ha sede la Biblioteca Popolare ed è stata effettuata da componenti della Cooperativa Sociale  Assalto al Cielo”.

3La giornata di domenica ha coinvolto grandi e piccini, in attività e laboratori di creatività e pittura, le cui protagoniste non potevano non essere le parole, scritte a terra con i gessetti colorati, dipinte su carta con i pennelli e sui pannelli, che hanno sostituito parte del controsoffitto del corridoio della Casa.

Tante sono le parole scritte nei molti volumi raccolti in due anni, provenienti da donazioni da parte di privati così come anche gli arredamenti.4

Claudio Scarpellini ci ha raccontato che il tutto nasce da una passione del conoscere attraverso la lettura, passione che ha nutrito fin da ragazzo Le parole scritte, i libri, la conoscenza, un tempo per i più giovani, era facile trovarsi in posti pieni di libri, in particolare storici e politici, ed era facile quindi farsi contagiare.

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Due anni di raccolta, da enciclopedie complete a dizionari e corsi di lingua, passando per tutti i generi letterari e autori. Molti volumi non hanno ancora trovato collocazione, visto che gli spazi sono esauriti.

Come ci è arrivata la Biblioteca a La Rustica?” Claudio ci risponde che è merito di Maurizio Falessi, Presidente della Cooperativa Sociale “Assalto al Cielo”, che ha concesso lo spazio per realizzare questo progetto.

Mentre parliamo traspare la soddisfazione, più che la fatica, per la buona riuscita della giornata e per l’obiettivo raggiunto. Dopo il tramonto l’evento, riuscitissimo, si avvia a conclusione.

Invito tutti i Ru6sticani, e non solo, ad iscriversi alla Biblioteca.

Ringrazio Claudio per l’accoglienza e per il tempo che ci ha concesso e tutti quanti hanno permesso il buon esito della giornata.

La Biblioteca Popolare Liber Liber si trova a La Rustica presso la Casa delle Associazioni Lucio Conte, Via Dameta, 18. Giorni e orari di apertura saranno ufficialmente comunicati a breve.

Per info liberliber.bipop@libero.it  e  su Facebook:  www.facebook.com/liberliber.bipop.

Articolo e intervista di Alessandro Rotondi