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La spesa di dicembre: ecco cosa comprare

Anche a dicembre possiamo portare a casa frutta e verdura che ci aiutano ad affrontare  l’inverno e fare il pieno di vitamine, antiossidanti e sostanze che ci aiutano a prevenire i malanni di stagione o ad affrontarli al meglio.

Tra le verdure a dicembre troviamo le barbabietole, le bietole, i carciofi, le carote, la lattuga, i cavolfiori, i broccoli, il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, i cavolini di Bruxelles, il cavolo verza, la cicoria, il radicchio, i ravanelli, il sedano, le cipolle, i finocchi, il topinambur, le patate, le melanzane, i porri, la zucca, gli spinaci, il sedano rapa, i funghi, ecc.

La  barbabietola o rapa rossa è una radice della stessa famiglia della barbabietola da zucchero, ma possiede diverse caratteristiche. Può essere consumata cotta ma anche cruda, oppure se ne può estrarre il succo.

Contiene fibre,  acido folico, potassio, vitamina C. ma pochissime calorie. Tra i benefici derivanti dal consumo della barbabietola troviamo il miglioramento del flusso del sangue, il controllo della pressione sanguigna, proprietà antiossidanti, depurative e disintossicanti.

CIBO CRUDO

Si possono realizzare tantissime ricette con la barbabietola.

Tra la frutta di stagione a dicembre troviamo le arance, i cachi, le castagne, le clementine, i kiwi, i limoni, i mandarini, le mele, le noci, le pere, i pompelmi, i melograni, la frutta secca, ecc.

Le arance si trovano nei banchi dei mercati da dicembre a marzo. Ne esistono di diversi tipi e possiamo sceglierle a seconda del nostro gusto, tra quelle amare, dolci, di diversi colori, ecc.

Le arance contengono vitamine (A, B1, B3, B5, C), sali minerali (magnesio, potassio, calcio, sodio, ferro, fosforo, zinco, ecc), antiossidanti che aiutano a contrastare molte malattie, a prevenire l’invecchiamento e a rafforzare il sistema immunitario.

Contengono anche fibre, carboidrati, proteine e amminoacidi.

Nel mese di dicembre abbiamo, come sempre, un’ampia scelta di frutta e verdura, però facciamo attenzione a non mettere su peso.

È il mese delle feste, dei tanti brindisi pre-natalizi con amici, colleghi, conoscenti, ecc., dei pranzi e cenoni coi parenti, a Natale e a Capodanno.

Possiamo aiutarci facendo più passeggiate e pasti frugali con zuppe di verdure e minestroni.

Articolo di Assunta Ruscitto

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“Crea la Vita che Vuoi. Fai decollare la tua carriera, migliora le tue relazioni e realizza il tuo potenziale” di Lucia Giovannini

Oggi vi voglio presentare un testo, che sarà di sicuro un valido aiuto per tutti noi per migliorare le nostre condizioni esistenziali.

Si tratta del libro Crea la Vita che Vuoi. Fai decollare la tua carriera, migliora le tue relazioni e realizza il tuo potenziale, scritto da Lucia Giovannini, psicoterapeuta e counselor, che da anni tiene conferenze in tutto il mondo.

Quindi, di nuovo un pensiero sul benessere interiore, quale conseguenza ed effetto diretto di una stretta sinergia relazionale con quello esteriore di ognuno di noi.  Mente e corpo quale tutt’uno in grado di cooperare per la nostra felicità e il nostro successo.

Spesso ci capita di domandarci come potrebbe essere la nostra vita, se cambiassimo alcune cose. Magari è un quesito che ci tormenta, tornando più volte ad affacciarsi nei nostri pensieri, ma senza trovare soluzione. Sentiamo che qualcosa non va, vorremmo cambiarla, ma sembra che non abbiamo le giuste energie per farlo.

Ecco Lucia Giovannini in questo libro ci indica proprio la strada da seguire affinché, invece, i nostri desideri non rimangano solo ideali, ma possano trasformarsi in realtà quotidiana.

L’obiettivo è quello di riuscire a far tirare fuori da ognuno il potenziale racchiuso al suo interno e il mezzo proposto dall’autrice è quello di seguire un percorso, che già altri hanno solcato in precedenza e che ha dato inequivocabilmente i suoi frutti.

Punto di partenza è ciò che abbiamo, il nostro qui e ora, che rappresenta le fondamenta, su cui edificare la nostra felicità.

Una felicità fatta da ciò che desideriamo e sulla quale dobbiamo concentrare tutte le nostre energie.

Da qui inizia il viaggio, nel corso del quale, dopo aver identificato i propri bisogni, quanto si vuole eliminare dalla propria quotidianità e quali sono gli obiettivi da centrare, si va poi dritti fino alla meta.

Importante è distruggere i falsi miti, ai quali ci hanno ancorato sin da bambini, gli stereotipi che spesso ci fanno sentire inadeguati, mentre siamo solo umani ed imperfetti come è giusto che sia, e dedicare energie alla propria realizzazione professionale e personale.

Non si tratta, quindi, di un viaggio impossibile, ma di un processo di autoesplorazione e di crescita individuale e lavorativa.

Il libro Crea la Vita che Vuoi. Fai decollare la tua carriera, migliora le tue relazioni e realizza il tuo potenziale, dunque, rappresenta un’ottima possibilità per prenderci cura di noi stessi, ma anche di chi amiamo.

Per il prossimo Natale potrebbe essere un regalo speciale…chi altri ci regala la felicità in così pochi grammi come fa Lucia Giovannini?

Recensione di Sabrina Rosa

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La spesa di novembre: ecco cosa comprare

A novembre le temperature si abbassano, le giornate si accorciano, ma noi possiamo colorare le nostre tavole con tanta frutta e verdura di diversi colori e sapori.

Tra le verdure a novembre troviamo le barbabietole, le bietole, i carciofi, le carote, la lattuga, i cavolfiori, i broccoli, il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, i cavolini di Buxelles, il cavolo verza, il radicchio, i ravanelli, il sedano, le cipolle,  i fagioli, i finocchi, la rucola, le patate, le melanzane, i peperoni, l’aglio, i porri, la zucca, il mais, gli spinaci, il sedano rapa, i funghi, ecc.

I finocchi hanno un ridotto contenuto calorico, sono poveri di grassi, hanno proprietà diuretiche. Sono ricchi di fibre e di sali minerali quali potassio, fosforo, calcio. Forniscono anche vitamina A, utile per mantenere in salute la pelle e la vista; vitamina B che aiuta il funzionamento del sistema nervoso e la Vitamina C che rafforza il sistema immunitario. I finocchi sono anche disintossicanti e contengono dei fitoestrogeni.

Possiamo consumare i finocchi sia crudi che cotti.

I semi di finocchi sono utili per preparare tisane, infusi e decotti, che aiutano l’apparato digerente e possono ridurre gonfiori addominali ed aerofagia.

Tra la frutta di stagione a novembre troviamo le arance, i caki, le castagne, le clementine, i kiwi, i limoni, i mandarini, le mele, le noci, le pere, i pompelmi, i fichi d’india, l’uva, le mandorle, i melograni, le nocciole, ecc.

I cachi li troviamo in questo periodo dell’anno e faremo bene a mangiarli poiché contengono molti sali minerali quali potassio, fosforo, calcio, sodio, ecc. Hanno molte proprietà:

  • la presenza della vitamina C rinforza il sistema immunitario;
  • sonoo antiossidanti grazie al betacarotene contenuto;
  • sono un lassativo naturale dovuto alle fibre alimentari che aiutano la flora intestinale;
  • sono diuretici e depurativi
  • aiutano le funzioni del fegato, dello stomaco, della milza, del pancreas e dell’intestino;
  • sono utili in caso di gastrite, la polpa infatti combatte l’effetto dei succhi gastrici;
  • aiutano a regolare il livello del colesterolopoichè limitano l’assorbimento da parte dell’intestino;
  • limitano l’assorbimento dei grassi.

CIBO CRUDO

I cachi non sono consigliati alle persone che soffrono di diabete o che sono obese.

Anche nel mese di novembre abbiamo un’ampia scelta di frutta e verdura che ci aiutano ad affrontare i primi freddi e i mali di stagione, ma nello stesso tempo ci danno la possibilità di preparare dei gustosi piatti.

Articolo di Assunta Ruscitto

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“La Verità sul Cancro Tutto quello che dovete sapere sulla storia, le cure, e la prevenzione del cancro” di Ty Bollinger

Un tempo parlare di cancro era sicuramente meno frequente rispetto ad oggi, ma equivaleva sempre e comunque ad una condanna a morte.

Poi con il passare degli anni la situazione è mutata. Oggi spesso le cure fanno effetto, ma l’incidenza della malattia è notevolmente aumentata e la parola cancro fa tremare non appena la si pronuncia.

Trema chi riceve la diagnosi, ma tremano, allo stesso modo, anche le persone che sono accanto a chi si ammala, sentendosi impotenti e ferite.

Queste stesse sensazioni deve aver provato anche Ty Bollinger, autore del testo La Verità sul Cancro Tutto quello che dovete sapere sulla storia, le cure, e la prevenzione del cancro.

Si tratta di un volume che nasce proprio dall’esperienza personale di Bollinger, il quale, dopo aver perso ben sette familiari a causa di una neoplasia, ha iniziato a  condurre delle ricerche specifiche e da qui è sorta l’idea di scrivere il libro (non solo questo, perché lo stesso autore ne ha scritti anche altri).

Bollinger ha, pertanto, raccolto quanti più dati possibili non solo sulle terapie antitumorali, alle quali vengono sottoposti i pazienti oncologici, ma anche sulle scelte fatte dalle aziende farmaceutiche nel proporre specifiche cure.

Ne è nato così un volume suddiviso in tre diverse sezioni.

La prima sezione è dedicata proprio alla storia del cancro, da Ippocrate ai giorni nostri con un interessante approfondimento sulla necessità della terapia chemioterapica piuttosto che su una sua imposizione mentale, a cui vengono sottoposte le persone malate per favorire la lobby delle industrie farmaceutiche. Stessa cosa che avviene per i vaccini, con un parallelismo che apre notevoli spunti di riflessione nel lettore.

La seconda sezione, poi, è incentrata sul tema della diagnosi e della prevenzione del cancro. E’ possibile o no tentare di prevenirlo? C’è qualcosa che ognuno di noi può fare per preservare la propria salute?

Infine, la terza sezione illustra alcuni protocolli terapeutici, che si discostano dalla medicina allopatica tradizionale, quali, ad esempio, le terapie bio-ossidative o l’impiego di virus ed oli essenziali e molto altro ancora.

Ty Bollinger ha fatto di questi suoi studi una sorta di missione, per cui gira tutto il mondo per far conoscere quanto scoperto. Le sue conclusioni affermano che speso la prevenzione sia possibile, come anche la cura, senza ricorrere ad interventi chirurgici, il più delle volte non conservativi e fortemente invasivi per il paziente.

Di certo non bisogna creare mai false illusioni nelle persone, soprattutto se rese fragili da una patologia, ma aprirsi a nuovi spunti di riflessione non può che farci bene e accrescerci mentalmente e umanamente.

La verità ultima sul cancro non sembra al momento essere parte integrante della nostra comunità, quindi sempre meglio saperne di più che di meno per prendersi cura di se stessi e cercare di vivere al meglio.

Recensione di Sabrina Rosa

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“La Dieta Vegan per lo Sport Consigli e ricette per sportivi amatori e professionisti” di Ettore Pelosi ed Eduardo Ferrante

Quando si parla con qualcuno di aver fatto una scelta alimentare vegana dopo la prima domanda di rito, ossia: “Nooo e che cosa ti mangi?“, la seconda, inesorabile e pronta a scattare all’attacco è: “Ma allora niente sport vero? Come fai senza proteine animali a stare in piedi, ad avere la forza necessaria per praticare qualsiasi attività sportiva?“.

Come fai? Faccio, faccio…Certo non bisogna gettarsi nell’improvvisazione, ma facendosi seguire da persone esperte del settore, una dieta vegana non ha nulla da invidiare alle altre.

Proprio di questo ci parlano Ettore Pelosi, medico specializzato in scienze dell’alimentazione, ed Eduardo Ferrante, cuoco vegano e crudista, nel loro libro La Dieta Vegan per lo Sport Consigli e ricette per sportivi amatori e professionisti.

Un nuovo testo, quindi, che ha immediatamente attratto la mia intenzione e di cui voglio parlarvi oggi.

 

Il punto di partenza, dal quale nessuna dieta può mai prescindere, è che un’alimentazione sana è un’alimentazione bilanciata, all’interno della quale tutti i nutrienti devono essere presenti e devono anche poter collaborare sinergicamente tra loro per fornire la giusta dose di energia, di cui il nostro organismo necessita.

Ancor più quando si tratta di uno sportivo questi principi devono essere rispettati.  Gli autori, pertanto, iniziano con una disamina sulla differenziazione delle discipline atletiche, che si praticano. Un calciatore, infatti, avrà bisogni nutritivi differenti da quelli di un centometrista e quest’ultimo da quelli di un tennista e così via.

Di conseguenza bisogna creare delle  diete vegane personalizzate per ciascuno sportivo, sia quest’ultimo un professionista, sia anche una persona che pratica sport a livello amatoriale.

I cibi proposti all’interno del libro sono per lo più cibi alcalinizzanti di origine esclusivamente vegetale, quindi particolarmente ricchi di sali minerali e poveri di zuccheri semplici e di grassi. Inoltre, viene sconsigliata l’assunzione di caffè o di tè, in quanto sostanze nervine che vanno ad ipereccitare il nostro organismo, senza apportare benefici.

La seconda parte del testo è, invece, dedicata proprio alle ricette del cuoco Ferrante, che aiutano il lettore a creare piatti non solo gustosi, ma anche salutari e specifici per chi fa sport. Ricette che comprendono, tra l’altro, anche le merende e gli spuntini, che spesso mettono a dura prova la fantasia culinaria.

Il libro di oggi, quindi, è dedicato non soltanto a chi è vegano e pratica sport, proprio per prendersi maggiormente cura della propria salute, ma anche a chi è curioso di capire come sia possibile scegliere altro per la propria tavola, rispetto all’alimentazione tradizionale.

Da tempo si parla di veganesimo, ma ancora esistono troppi pregiudizi su questa tematica. Si pensa, il più delle volte, che scegliere vegan significhi solo mangiare verdure e basta, mentre non è così, c’è molto molto di più. Molto di più a livello di scelta dei cibi, molto di più anche a livello di benessere personale e questo libro è un piccolo manuale per come provare a vedere se realmente è così o sono solo dicerie popolari.

 

Recensione di Sabrina Rosa

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“Effetto Biofilia Il potere di guarigione degli alberi e delle piante – Il misterioso legame tra uomo e natura” di Clemens G. Arvay

Torniamo questa volta a parlarvi nella nostra rubrica dedicata alla lettura di un tema, che ci sta particolarmente a cuore, ossia la relazione esistente tra noi e la natura.

A fornici lo spunto per tale riflessione il testo del biologo e scrittore austriaco Clemens G. Arvay intitolato Effetto Biofilia. Il potere di guarigione degli alberi e delle piante – Il misterioso legame tra uomo e natura.

Il termine biofilia ha un’etimologia greca e letteralmente sta ad indicare l’amore per la vita (bios: vita e filos: amore, amicizia). Cosa c’entra, dunque, con gli alberi e le piante?

C’entra tantissimo perchè se un tempo si pensava semplicemente – quasi a livello di sensazione individuale e soggettiva –  che il verde avesse un effetto benefico su di noi, ora è, invece, scientificamente provato che la natura svolge una vera e propria azione terapeutica sugli esseri umani, andando a rinforzare il nostro sistema immunitario.

Tutto ciò è reso possibile da una comunicazione subconscia, che si instaura tra uomo e piante o alberi e che agevola la concentrazione e la riflessione, riducendo in tal modo le condizioni di stress, alle quali la vita di ogni giorno ci sottopone.

Ma non solo. Esistono degli studi scientifici che hanno dimostrato anche come il passeggiare in un bosco supporti una rigenerazione cellulare, aiutando a prevenire l’insorgenza di malattie neoplastiche, mentre la vista del colore verde implementi la produzione di neurotrasmettitori in grado di migliorare il nostro tono dell’umore.

Quanto fin qui descritto è quello che Clemens G. Arvay  definisce, appunto, effetto biofilia e nel testo sono presenti anche delle indicazioni su alcuni semplici esercizi da eseguire per renderlo più incisivo.

Non importa se non abbiamo boschi vicino casa. Anche un giardino può svolgere allo stesso modo un effetto terapeutico, basta solo volerlo.

La lettura del testo Effetto Biofilia. Il potere di guarigione degli alberi e delle piante – Il misterioso legame tra uomo e natura agevola i lettori in questo percorso di riavvicinamento alla natura e di, conseguente benessere.

Non è la prima volta che affrontiamo questa tematica, ma di sicuro è la prima volta che ci concentriamo proprio su un’azione terapeutica delle piante nei nostri confronti.

Non si tratta, infatti, solo di una riscoperta della natura, ma della volontà di creazione di una relazione dialogica uomo – piante, che possa farci abbandonare per un pò lo stress e il logorio dei ritmi quotidiani per prenderci cura di noi stessi, per coccolarci.

Sempre più spesso nascono degli orti sul balcone – anche qui nel blog abbiamo una sezione dedicata proprio a questa tematica. Ecco questa potrebbe essere una modalità per entrare in contatto più intimo con le piante, per staccare dalla routine e per fare qualcosa non solo di salutare da un punto di vista fisico (i prodotti coltivati in casa sono sicuramente più genuini di quelli acquistati al mercato), ma anche mentale.

Nella visione di benessere olistico, come più spesso ricordato, corpo e mente sono un’unica entità, che va amata e curata…questo il senso intimo della biofilia.

Recensione di Sabrina Rosa

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“Guarire l’Anima” di Tenzin Wangyal Rinpoche

Preoccupati ed affaccendati a prenderci cura del nostro corpo, convinti che sia l’aspetto esteriore a fare la differenza in questo mondo, sempre più spesso ci ritroviamo poi a trascurare la nostra interiorità.

Una scelta non scevra da effetti nocivi, a seguito della quale i risultati, ovviamente, sono ben visibili agli occhi di tutti, perché noi non siamo creature dicotomiche – ossia scisse tra materia e spirito -, ma unità inscindibili di corpo ed anima, per cui non possiamo proteggere l’uno senza fare lo stesso con l’altra e viceversa.

Da queste riflessioni parte il testo, che voglio presentarvi oggi, dal titolo che immediatamente fa riflettere: Guarire l’anima.

Un libro che di sicuro viaggia contro corrente e che ha come autore Tenzin Wangyal Rinpoche, che è il fondatore, nonché la guida spirituale del Lingrnincha Institute, un centro specializzato per lo studio e la pratica degli insegnamenti del buddismo Bön tibetano.

L’idea portante del testo è che sia possibile in qualsiasi momento della nostra esistenza recuperare le nostre energie interiori, quelle perciò connesse alla spiritualità, per tornare a sentirsi un’unità mente – corpo.

Quali strumenti proposti da Tenzin Wangyal Rinpoche ci sono la meditazione, che consente di raggiungere i nostri strati più profondi, di entrare, così, in contatto con la nostra anima e di guarirla, laddove siano presenti delle ferite, che non ci fanno star bene e ci fanno vivere in una condizione di perenne inquietudine, ma anche il silenzio, il contatto con la natura.

Tutte queste tecniche aiutano l’uomo ad allontanare le emozioni per lui negative (che poi sono anche alla base di insorgenza di malattie), a sentirsi maggiormente realizzato nella sua vita di ogni giorno, ad essere felice e a donare tale felicità anche agli altri.

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Dunque, non c’è l’idea prettamente occidentale di ricorrere ai farmaci se si vuole combattere una malattia – anche se dell’anima – , ma si fa ricorso all’immensa energia universale che pervade l’intera natura, quindi anche ognuno di noi.

Un’energia che scorre e che mette in relazione, aiutandoci quando ne abbiamo bisogno.

Il testo, suddiviso in sette capitoli, aiuta, pertanto, il lettore nel compiere questo suo personale viaggio, esplorando il sé, per poi incontrare al meglio gli altri, creando delle relazioni funzionali e felici.

Il fine è quello di superare il senso di solitudine – tipico della nostra società, che crede di essere coesa e connessa grazie all’illusione fornitale dai social media, mentre sempre più cade in una condizione di alienazione e di isolamento sociale – nutrendo sia il proprio corpo che la propria anima.

Una sfida impegnativa senza dubbio, ma alla quale non possiamo rinunciare per recuperare la nostra felicità e il nostro essere più autentico.

 

Recensione di Sabrina Rosa

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“Disconnessi – Siamo Sempre Più Isolati Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale” di Catherine Steiner-Adair , Teresa H. Barker

Nell’era digitale sempre più tempi e ritmi della vita quotidiana appaiono dettati non dalle nostre esigenze, quanto piuttosto dai mezzi di comunicazione di massa.

Stiamo, dunque, assistendo ad un lento, ma progressivo sovvertimento dei ruoli: non è più l’uomo a padroneggiare i mass media, quanto questi ultimi a controllarne la quotidianità.

Grazie ad internet abbiamo l’illusione di poter raggiungere ciascuna parte del pianeta in pochissimi istanti e di essere soggetti attivi di un’unica immensa comunità, fatta di scambi e di relazioni (i più famosi “amici” come li definisce facebook). Ma è realmente così?

A quest’interrogativo provano a dare una risposta la psicologa clinica Catherine Steiner-Adair e la dottoressa Teresa H. Barker, le quali, partendo da storie reali, da casi clinici affrontati nel corso della loro pratica, hanno scritto il testi che vi presentiamo oggi: Disconnessi – Siamo Sempre Più Isolati Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale.

Il focus della questione affrontata nelle pagine di questo volume è: viviamo nella convinzione di connetterci l’un l’altro, ma in realtà siamo sempre più disconnessi ed isolati socialmente e da qui nascono gran parte dei problemi, di cui siamo tutti più che consapevoli.

La perdita di capacità costante e progressiva di riuscire a comunicare, se non attraverso i sociale media, sta minando la nostra società alla radice.

I bambino scoprono il tablet, ormai, prima dei giocattoli.

Gli adolescenti vivono di social media e il cellulare è parte integrante del loro essere, non più mero mezzo per comunicare.

I genitori, allo stesso modo, lavorano usando la rete e trascorrono buona parte del loro tempo libero in chat.

E in tutto ciò, quindi, la comunicazione ne soffre in maniera incisiva, con effetti a cascata dannosi su altre sfere della società.

Può sembrare un paradosso, ma non lo è. Spesso, infatti, si cade nella dis-comunicazione quando ci si affida esclusivamente ai media, si perde il contatto con l’altro e io nostro Io-virtuale ha la meglio sull’Io-reale. Inoltre, il cyber bullismo trova qui terreno fertile per mietere vittime, perché internet prevale sullo scambi o di emozioni e sogni concreti e i fenomeni di violenza e di ricatti in rete diventano sempre più all’ordine del giorno.

 

Anche la capacità di giocare con i propri coetanei all’aperto come anche di fare sport viene intaccata dalla rete, che succhia, come un vampiro, ogni minuto libero, tenendo i giovani – e non solo – incollati ad un computer o ad uno smartphone, piuttosto che lasciandoli liberi di stare fuori a rincorrere un pallone o a pedalare con gli amici.

Ecco, questi ed altri problemi sono affrontati dalle due autrici del testo sotto diverse angolazioni e offrendo differenti spunti di riflessione.

Anche io, nel momento stesso in cui sto scrivendo la recensione di Disconnessi – Siamo Sempre Più Isolati Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale entro a far parte della rete, proprio come te che la stai leggendo.

Solo che ora abbiamo un mezzo in più per difenderci da quest’ultima: possiamo diventare consapevoli, per tornare ad essere padroni e non schiavi del mezzi di comunicazione di massa. Partiamo, allora, dalla lettura di questo libro, magari sfogliando le sue pagine su una bella panchina nel silenzio di un parco.

Piccoli gesti per grandi cambiamenti!

Recensione di Sabrina Rosa

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La spesa di ottobre: ecco cosa comprare

Il mese di ottobre ci porta il clima, i colori, i sapori e tantissimi prodotti tipici dell’autunno, che aiutano il nostro corpo a prepararci ai primi freddi e a prevenire i malanni stagionali.

Tra le verdure a ottobre troviamo le barbabietole, le bietole, i carciofi, le carote, la lattuga, i cavolfiori, i broccoli, il cavolo cappuccio, i cavolini di Buxelles, il cavolo verza, il radicchio, i ravanelli, il sedano, le cipolle, i fagiolini, i fagioli, i finocchi, la rucola, le patate, le melanzane, i peperoni, l’aglio, i pomodori, i porri, le zucchine, la zucca, il mais, gli spinaci, il sedano rapa, i funghi, ecc.

I funghi sono il tipico prodotto autunnale. Ci sono molte persone che vanno a raccoglierli nei boschi, o la maggior parte delle persone li compra al mercato; con i funghi possiamo preparare tantissimi piatti, dalle zuppe, ai primi, ai contorni, ecc.

CIBO CRUDO

I funghi sono poco calorici, contengono potassio, fosforo, magnesio, selenio, ecc.

La zucca dai tantissimi benefici e può essere impiegata per preparare splendidi piatti, dagli antipasti, ai primi, ai secondi e contorni fino ai dolci.

Tra la frutta di stagione a ottobre troviamo i caki, le castagne, le clementine,  i lamponi, i kiwi, i limoni, le mele, le noci, le pere, i fichi d’india, l’uva, le mandorle, i melograni, le nocciole, ecc.

Il melograno è un potente antiossidante, è anti-infiammatorio, è benefico per la pelle, aiuta a mantenere in salute il cuore, i vasi sanguigni e le ossa. Si possono usare i chicchi di melograno nelle macedonie o nelle insalate, oppure si può ricavarne un succo che è benefico per la pressione sanguigna e il controllo del colesterolo.

Le castagne contengono vitamine: A, B1, B2, B3, B9, B12, C, D, E, K., tantissimi sali minerali: potassio, magnesio, fosforo, rame, zinco, manganese, ecc.

Anche nel mese di ottobre la scelta dei prodotti di stagione da consumare sono tantissimi, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta per fare un pieno di gusto e di salute.

Articolo di Assunta Ruscitto

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Il Benessere Totale The Spectrum: un programma scientificamente provato di Dean Ornish

E con l’inizio di settembre riprende la nostra rubrica sui libri, sempre seguendo il filone di promozione del benessere olistico, all’interno del quale mente e corpo hanno la stessa energia e la stessa intensità nel farci vivere al meglio.

Questa volta lo facciamo presentandovi un libro, che già dal titolo promette di far proprio al nostro caso. Si tratta del testo Il Benessere Totale The Spectrum: un programma scientificamente provato, il quale ha già venduto tantissime copie e di sicuro non potrà che continuare a farlo.

Autore del volume è il Dott. Dean Ornish, professore universitario a San Francisco, nonché presidente e direttore dell’Istituto di Ricerca sulla Medicina Preventiva di Sausalito, in California.

Il Dott. Ornish all’interno del suo libro parte, dunque, da un presupposto unico ed interessante: non sono i geni a scrivere il nostro destino, ma siamo solo noi a poterlo fare.

Come? Modificando stile di vita, modo di nutrirci e di prenderci cura di noi stessi. In altre parole è vero che il nostro DNA svolge un ruolo importante nella predisposizione di alcune patologie o nell’assunzione di particolari atteggiamenti, ma è altrettanto vero che non è l’unico elemento in grado di tracciare il nostro cammino.

Così, capitolo dopo capitolo, l’autore ci indica come prenderci cura di noi stessi attraverso quattro vie principali:

  • la scelta di un’alimentazione il più possibile sana e naturale
  • l’imparare a riuscire a gestire lo stress tramite yoga e meditazione
  • la pratica di attività fisica
  • il prendersi cura delle relazioni personali e affettive.

Sembrano suggerimenti facili da mettere in pratica, eppure spesso dimentichiamo di farlo. Mangiamo male, ci facciamo travolgere dall’ansia da prestazione, non riusciamo a dormire a causa dello stress accumulato e molto altro ancora. Ed è, invece, proprio a questo livello che dobbiamo intervenire, attivando le nostre energie e risorse mentali e corporee per farlo.

Non è, dunque, così impensabile, né tanto meno impossibile, non riuscire a mettere in pratica queste quattro indicazioni.

Inoltre, sempre nel testo sono presenti anche 90 ricette, proposte al lettore da uno dei più noti cuochi del panorama mondiale, Art Smith, che aiutano, sin da subito, a seguire le indicazioni proposte per avere uno stile di vita più sano.

Ancora una volta, quindi, la salute passa non attraverso farmaci o medici, ma piuttosto tramite un cambiamento di stile di vita, che si faccia prendere maggiormente cura di noi stessi, dei nostri affetti, del nostro fisico e della nostra mente, in altre parole della nostra vita.

Allora perché non provare? Io ho già iniziato a farlo con la lettura di questo libro, voi siete pronti?

Recensione di Sabrina Rosa

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