“La Comunicazione Mente-Pancia Come la conversazione nascosta nel nostro corpo influenza scelte, umore e stato di salute” di Emeran Meyer

Quante volte ci è capitato di dire o di sentir dire da qualcun altro: “Di pancia farei…anche se poi la testa mi blocca o mi dice altro”.

Di pancia…Ecco ci siamo mai fermati a pensare a cosa significhi questa frase nella sua essenza? Che legame esiste – se mai esiste davvero – tra testa e pancia?

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Ce lo racconta in un testo dal titolo esplicativo La Comunicazione Mente-Pancia Come la conversazione nascosta nel nostro corpo influenza scelte, umore e stato di salute il dottor Emeran Meyer, che da quasi mezzo secolo, ormai, si occupa proprio della relazione esistente tra corpo e mente.

Una relazione intensa, che diventa poi ancor più stretta quando andiamo a verificare come comunicano tra di loro il cervello e l’intestino, da alcuni definito proprio un secondo cervello, in grado di guidare le nostre scelte e di orientare i nostri pensieri.


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E’, infatti, a tale livello che la flora batterica manda segnali importanti al sistema nervoso centrale, entrando in una condizione di sofferenza quando non stiamo bene.

E da qui colite, gonfiore, senso di spossatezza e di pesantezza (soprattutto nelle donne), insomma una serie di messaggi di disagio, che parte dall’intestino per far emergere uno stato problematico, il quale ha bisogno di risposte immediate.

Purtroppo la medicina occidentale, che rifiuta in qualche modo una visione olistica dell’individuo, fa ancora molta fatica a riconoscere, da un punto di vista meramente scientifico, la relazione che corre tra cervello e intestino.

Così, il più delle volte, quando si verificano fenomeni di colite che dura per mesi o di disfunzione legate all’alterazione della flora batterica, si preferisce ricorrere all’assunzione di fermenti, di farmaci stabilizzanti, di integratori.


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Perfetto. in pochi giorni – se si è fortunati – il sintomo scompare e tutto sembra tornato alla sua normalità.

Eppure non è così. Infatti, solo il sintomo viene meno, ma la causa resta là ferma, pronta a riesplodere non appena ne avrà la possibilità.

Il testo del dottor Meyer allora cerca di dare nuovi spunti di riflessione sull’argomento, invitando a divenire maggiormente consapevoli del potere della nostra mente, laddove la si lasci libera di dialogare con il resto del corpo.

Si tratta di un processo sicuramente lungo, tanto che è lo stesso autore ad evidenziare come sia importante sin dall’infanzia insegnare ai bambini a  viversi come un’unità, fatta di tanti elementi in equilibrio e in dialogo tra loro.

Lungo si, ma non impossibile. Forse, allora, è arrivato davvero il momento di scegliere di pancia la nostra prossima mossa.

Testo alla mano, lasciamoci andare alla lettura di questo libro e di sicuro ne rimarremo affascinati.

Se l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto i danni provocati dallo stress come uno dei principali fattori di mortalità al mondo, allora come non cogliere al volo la possibilità di combatterlo senza ricorrere a farmaci, ma semplicemente ascoltandoci?

Recensione di Sabrina Rosa

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BeerAttraction e Birra dell’Anno 2017

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Eccoci nuovamente a parlare di Birra.

L’occasione stavolta ci viene fornita dall’evento si è svolto alla Fiera di Rimini ovvero, la fiera internazionale dedicata alle specialità birrarie, alle birre artigianali, alle materie prime e alle tecnologie.

Parliamo del BeerAttraction 2017, giunto alla terza edizione, che si arricchisce del settore food, inteso come abbinamento birra e cibo per la ristorazione fuori casa.

Qui s’incontrano produttori di birra, di materie prime, d’impianti e acquirenti, non solo italiani. L’iniziativa che è organizzata da Rimini Fiera in collaborazione con Unionbirrai, ha aperto i battenti sabato 18 febbraio e si è chiusa martedì 21.


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Si tratta di una fiera professionale, aperta anche ad appassionati e degustatori solo sabato. BeerAttraction ha ospitato per la terza volta la cerimonia di premiazione del concorso Birra dell’Anno 2017, dedicato alla birra artigianale, organizzato da Unionbirrai.

Il concorso, giunto alla dodicesima edizione, premia le tre migliori birre per tipologia di stile, e il birrificio migliore dell’anno.

Sono stati 72 i giudici, di cui la metà estera, a decretare i vincitori.

Birrificio dell’Anno è stato decretato Baladin, che si è aggiudicato il primo posto in più di una delle 29 categorie, corrispondenti a 87 medaglie assegnate.

Le birre iscritte sono state 1.300, suddivise in quattro graduatorie specifiche, ripartite per stili: tedesco, belga, anglo-americano e birre speciali.

A queste vanno aggiunte le menzioni di onore così attribuite: 10 punti per ogni oro, 6 punti per l’argento, 3 per il bronzoLocalizzatore satellitare per monitorare i spostamenti in tempo reale e 1 per la menzione.

Andiamo a vedere com’è andata quest’anno:

Cat. 1 – Chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca e ceca
1 – Birra Mastino – Milledue91
2 – Birrificio Artigianale Leder – Bugatina
3 – Birra Eretica – Luppolina

Cat. 2 – Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico di ispirazione angloamericana
1 – ECB – Eternal City Brewing – DEA
2 – Birrifcio Mazapegul – Millemosche
3 – Birrifcio Mazapegul – Curva Mare

Cat. 3 – Chiare e ambrate, fermentazione ibrida, basso grado alcolico
1 – Birrificio 61cento – ELK
2 – StaBräu – Epsilon
3 – Birrificio Benaco 70 – Kölsch

Cat. 4 – Ambrate e scure, bassa fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca
1 – Birrificio Val Rendena – Brenta Bräu Special Winter Zeit
2 – Birrificio 4Mori-  Pozzo 9
3 – Birra Elvo – Schwarz

Cat. 5 – Bassa fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione tedesca
1 – Statalenove – J and B
2 – Birra Elvo – Doppel Bock
3 – La Birra di Meni – Siriviela

Cat. 6 – Alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione anglosassone
1 Rocca Dei Conti Bronzo
2 Birrificio BioNoc’ Nociva
3 Birrificio dei Castelli Palmares

Cat. 7 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone (IPA)
1 P3 Brewing Company 50 Nodi
2 B Four Beer Devil
3 Birrificio Valcavallina Albarossa

Cat. 8 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American Pale Ale)
1 CR/AK Brewery Hop Series – HS14
2 Foglie d’Erba Hopfelia
3 77 Biscuits Brewing Co. Valstagna

Cat. 9 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American IPA)
1 Birrificio Porta Bruciata Orifiamma
2 Hammer Wave Runner
3 CR/AK Brewery Hop Series – HS15

Cat. 10 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana
1 Foglie d’Erba Freewheelin’
2 Birrificio dei Castelli Damnatio Memoriae
3 Birra Bellazzi Alley hop

Cat. 11 – Specialty IPA
1 Birrificio Calibro22 Buco Nero
2 Birrificio Vecchia Orsa Rye Charles
3 Birra Ebers Hopsfall

Cat. 12 – Strong Ale di ispirazione angloamericana
1 Birrificio Mezzopasso Millican Extra
2 Birrificio 26 Nero Guadagnata
3 Batzen Colonial

Cat. 13 – Scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione angloamericana
1 Birrificio 61cento Koi
2 Mukkeller Corva Nera
3 San Girolamo Sassaia

Cat. 14 – Scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana
1 No Tomorrow Craft Beer hop’n’hel
2 Birrificio 24 Baroni Nera
3 P3 Brewing Company Turkanara

Cat. 15 – Alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana (Barley Wine)
1 Birrificio Baladin Lune
2 Piccolo Birrificio Clandestino Fortezza Nuova
3 Birrificio Baladin XYAUYU’

CIBO CRUDO

Cat. 16 – Birre con frumento maltato, di ispirazione tedesca
1 Birrificio Italiano B.I.-Weizen
2 BiRen Extra-Charlotte
3 BiRen Charlotte

Cat. 17 – Blanche / Witbier
1 Birrificio Manerba Fiordalisa
2 La Petrognola Bianca
3 ANBRA – Anonima Brasseria Aquilana LaBlanche

Cat. 18 – Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga
1 ex-aequo Birrificio Baladin Nazionale
1 ex-aequo ‘A Magara Trupija
3 ECB – Eternal City Brewing Arvalia

Cat. 19 – Saison
1 Railroad Brewing Company Stai Sereño
2 Birra Bellazzi Jana
3 Il Birrificio dell’Aspide Belle Saison

Cat. 20 – Chiare, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
1 Il Birrificio dell’Aspide Nirvana
2 Birrificio Manerba La Rocca
3 Birrificio del Forte La Mancina

Cat. 21 – Scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
1 Birrificio Birranova Primatia
2 The Brave Dottor Balanzone
3 Rubiu Moresca

Cat. 22– Spezie, caffè e cereali, alta e bassa fermentazione 
1 RentOn Yellow Summer Ale
2 Birrificio la Diana Piccarda
3 Birra Losa D’Dog Imperial Stout

Cat. 23 – Affumicate, alta e bassa fermentazione
1 Lucky Brews Winternest
2 Birrificio Abusivo 70%
3 Birra Vezzetti – club 23 Bronzo Bruno

Cat. 24 – Affinate in legno, alta e bassa fermentazione
1 ex-aequo Birrificio Baladin Xyauyu’ Barrel
1 ex aequo Birrificio Gjulia Barley Wine
3 Batzen Old Hand

Cat. 25 – Birre alla frutta, alta e bassa fermentazione
1 Birrificio Italiano Scires BRQ 13-14
2 Birrificio Lariano Cactus Pear
3 Birrificio Birranova Magic key

Cat. 26 – Birre alla castagna, alta e bassa fermentazione
1 Birrificio Aleghe La Brusatà
2 La Gastaldia Combaiota
3 Oldo Castaepura

Cat. 27 – Birre Acide
1 Birrificio BioNoc’ Impombera 2016
2 Birrificio Irpino Gose Bone
3 Fabbrica della Birra Perugia Isterica

Cat. 28 – Birre al Miele
1 La Tresca Sybarys
2 Birrificio Oltrepò Castana
3 La Birra di Meni Nardons

Cat. 29 – Italian Grape Ale
1 La Fenice Brut Ira
2 Birrificio Un Terzo Sciatò Margot
3 BiRen Sabine

(fonte Cronache di Birra)

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Diverse di queste birre le potremo assaggiare durante  la Settimana della Birra Artigianale, in programma dal 6 al 12 marzo in tutta Italia, di cui vi daremo info utili nei prossimi giorni.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Cerchi di frittata filante con cipollotti

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Ingredienti per 4 persone


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Preparazione

Pulite i cipollotti, tagliatene il bulbo, ripulitelo dagli strati più duri, tritatelo e tenetelo da parte.CIBO CRUDO

Procedete con la parte bianca, che spellerete dallo strato più esterno e taglierete a rondelle fini, da ultimo tagliate a tocchetti la foglia verde fino a dove è commestibile.

Quindi unite tutte le parti dei cipollotti, lasciandovi qualche parte delle foglie per guarnire, e conditele con un cucchiaino abbondante di olio e poco sale.

Mettete sul fuoco una padella e fatevi saltare per 5 minuti il cipollotto tagliato.

Spegnete e rimettete il cipollotto nella ciotola.

Sbattete le uova in una terrina, aggiungete il formaggio a pasta morbida che avrete tagliato a scagli fine e un pizzico, continuando a mescolare bene.

Ungete un’ampia padella e mettetela sul fuoco a fiamma media, quindi rovesciate le uova sbattute con il formaggio.

Mediante una spatola, allargate bene la frittata e copritela con un coperchio.

Dopo 5 minuti controllate la cottura e girate se è pronta, aiutandovi con il coperchio. Una volta pronta la frittata, porzionatela utilizzando un coppapasta rotondo e della forma che desiderate.

Servite ben calda.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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“L’Orologio della Natura Prevedere il tempo, comprendere le stagioni, capire gli animali e le piante, conoscere l’ambiente in cui viviamo” di Peter Wohlleben

Peter Wohllebe
Peter Wohllebe

Due sono le passioni della mia vita: gli animali e l’ambiente che ci ospita.

Insieme, infatti, questi si fondono tra loro, scambiandosi reciproca energia, e danno così vita alla Terra, lo splendido pianeta in cui noi siamo parte del tutto, ospiti come ogni altro essere vivente, al di là di ogni presunto antropocentrismo deviante.

Così quando mi sono imbattuta in questo libro non ho potuto far altro che restarne affascinata e parlarvene.

Il testo in questione si intitola L’Orologio della Natura Prevedere il tempo, comprendere le stagioni, capire gli animali e le piante, conoscere l’ambiente in cui viviamo, scritto da  Peter Wohlleben.

L’autore, da sempre affascinato dall’ambiente, tanto da essere stato per più di 20 anni un appartenente al Corpo Forestale, guida i suoi lettori attraverso un viaggio in cui i sensi sono la bussola, che aiuta ad orientarsi, e il mondo, che ci aspetta subito dopo aver superato le mura domestiche, è l’universo da conoscere da vicino.

Può sembrare un’esperienza alquanto ovvia e banale, ma se ci fermiamo a riflettere un attimo possiamo immediatamente intuire come in realtà proprio non lo sia.

Sempre più, infatti, stiamo perdendo la nostra parte più istintuale, quella animale che risponde ai richiami della ghiandola amigdala, prima ancora che a quelli della mera razionalità, per vivere al passo con i tempi.

Vogliamo sapere che tempo farà? Smartphone, si clicca su un app e via. Vogliamo conoscere quali fiori staranno meglio nel nostro orto? Niente di più facile. internet, motore di ricerca e in un attimo avremo qualsiasi risposta.

Certo così facendo ci vuole pochissimo tempo per avere qualsiasi soluzione a portata di mano, ma a quale prezzo?

Secondo l’autore – e personalmente mi sento particolarmente vicina al suo pensiero – ad un prezzo elevatissimo. Perchè, delegando alla tecnologia una buona percentuale del nostro essere, perdiamo ogni giorno un pò di più la nostra capacità di entrare in relazione con l’ambiente attraverso i nostri sensi.

Non sappiamo più osservare i segni che ci arrivano dal cielo o dalla terra. Non riconosciamo il profumo dei fiori e anche gli animali sembra che parlino un loro linguaggio a noi del tutto estraneo.

Ecco il testo di Peter Wohlleben vuole aiutarci a recuperare il nostro istinto, la nostra capacità di entrare in contatto con la natura semplicemente osservando, annusando, toccando quel che ci circonda.

Quindi nei capitoli del suo libro, l’autore prende in esame diversi aspetti del cielo, della terra, degli animali per riflettere insieme sul messaggio, che questi ci inviano e sulla nostra capacità di comprenderli.

Una lettura che è anche un viaggio interiore, che stimola ad uscire fuori per ritrovare un mondo che stiamo dimenticando, così da poter tornare a sentirsi parte di esso.

Se ogni viaggio è una crescita e un arricchimento, questo lo è senza dubbio più di qualsiasi altro…

Recensione di Sabrina Rosa

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Cestini integrali di broccoli e crema di caprino

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Ingredienti per 4 persone

  • gr 250 di broccoli
  • gr 100 di farina integrale di castagne
  • gr 30 di burro
  • cl 30 di acqua fredda
  • gr 250 di caprino fresco
  • latte parzialmente scremato
  • olio evo
  • prezzemolo

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Preparazione

Versate in una ciotola la farina e aggiungetevi l’acqua , un pizzico di sale e il burro a temperatura ambiente, quindi impastate il tutto fino ad ottenere un composto compatto ed omogeneo.

Avvolgete la pasta nella pellicola e fatela riposare in frigo per 30 minuti.

Stendete la pasta in uno spessore di circa 5 millimetri, tagliate dei cerchi del diametro di 6 cm, aiutandovi con un coppapasta, e metteteli dentro agli stampini da muffin.

Infornateli a 180°C per circa 30 minuti.

Una volta cotti, spegnete il forno e lasciateli a riposare.

Nel frattempo pulite e dividete i broccoli in cimette, quindi in una pentola fate bollire abbondante acqua salata e fateli sbollentare per 5 minuti.

Di seguito, procedete a saltarli in padella con un filo d’olio e un pizzico di sale per un paio di minuti, quindi metteteli da parte e dedicatevi ala crema di caprino.

Tagliate il formaggio a pezzi e fatelo sciogliere a fuoco basso in un tegame, cui aggiungerete ¼ di bicchiere di latte o quanto ne basta a rendere la crema bella omogenea e più o meno densa.

Mescolate fino a raggiungimento della consistenza desiderata, quindi spegnete il fuoco.

A questo punto riempiamo i cestini, mettendoci dentro prima qualche cimetta di broccolo saltato e poi riempiendo il tutto di crema di formaggio.

Se volete potete servire così, oppure ripassare i cestini in forno per due minuti in modalità grill.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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Farfalle integrali alle noci con topinambur e pesto di zucchine

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Ingredienti per 4 persone

  • gr 200 di farina integrale di noci
  • gr 100 di farina di frumento
  • 3 uova bio
  • 2 zucchine medie
  • 3 radici di topinambur
  • 20 foglie di basilico
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cucchiaio di pistacchi
  • olio evo
  • sale marino integrale
  • 12 gherigli di noce
  • parmigiano

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Preparazione

Unite le farine, aggiungete le uova, un pizzico di sale e di olio. Gradualmente versate l’acqua fin quando l’impasto sarà sodo ed elastico.

Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per 30 minuti.

Dividete la pasta in più parti e tirate la sfoglia sottile.

Tagliatela a rettangoli e usate pollice  e indice per dare la forma: con il pollice sollevate un lembo di pasta in corrispondenza della metà del rettangolo, così facendo si creerà una pieghetta al centro, mentre con l’indice portate il lembo opposto sempre verso il centro per creare una piega, quindi pressate al centro per fissare la forma della farfalla.

Man a mano disponetele su un vassoio infarinato, e lasciatele seccare per 30 minuti in forno spento.

Preparate la salsa d’accompagnamento: sbucciate le radici di topinambur, tagliatele a tocchetti piccoli e fatele rosolare in una padella con olio e sale.

Aggiungete acqua fino a ricoprirle e cuocetele per 15 minuti. Frullatele, aggiustate di sale e tenete da parte.

Preparate il pesto: tagliate le zucchine alla julienne, fatele insaporire 5 minuti in padella con lo spicchio d’aglio e un goccio d’olio.

Quando saranno morbide, riponetele in un frullatore, aggiungete un cucchiaio di olio, i pistacchi, il basilico e un pizzico di sale.

Frullate fino a raggiungere la consistenza voluta.

Mettete a bollire l’acqua per la pasta, salatela e versatevi le farfalle che scolerete dopo 3 minuti per rifinirle in padella altri 2 minuti con la crema di topinambur.

CIBO CRUDO

Aggiungete al pesto un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, amalgamate in un contenitore da portata la pasta saltata con il topinambur, aggiungete il pesto di zucchine e accorpate tutti gli ingredienti tra loro.

Porzionate e rifinite con una spolverata di parmigiano e qualche gheriglio di noce.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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Verdure croccanti alla maionese veg piccante

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Ingredienti per 4 persone

 

Per la maionese veg

  • ml 200 di latte di soia
  • succo di 1 limone biologico
  • aceto di mele
  • olio di mais
  • sale marino integrale
  • qualche foglia di lattuga
  • qualche ciuffo di prezzemolo
  • 1 cucchiaio di wasabi in crema

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Preparazione
CIBO CRUDO
Per prima cosa, lavate bene le verdure senza sbucciarle e tagliatele utilizzando una mandolina.

In una pentola anti aderente, precedentemente unta con due cucchiai di olio, mettete tutte le verdure e fatele rosolare a fuoco alto per non più di 5 minuti.

Le verdure devono rimanere croccanti. Aggiustatele di sale e pepe e fatele intiepidire.

Preparate, quindi, la vostra maionese veg seguendo la ricetta che trovate qui.

Aggiungete poi alla maionese, che avrete a questo punto ormai preparato, anche la salsa wasabi.

Trasferitela in un contenitore con coperchio e fatela riposare in frigo per 30 minuti.

Servite, infine, le verdure a temperatura ambiente e la maionese fredda.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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“Sonno Facile. 21 strategie per sconfiggere l’insonnia, avere la mente lucida, vivere più a lungo” di Shawn Stevenson

Le più diffuse posizioni del sonno in coppia - immagine tratta dal testo
Le più diffuse posizioni del sonno in coppia – immagine tratta dal testo

Quanto influisce sulla nostra salute la qualità del sonno? Ce lo siamo mai chiesto? Forse no o forse si, anche perché nella nostra società del “tutto e subito” il più delle volte non appena si ha un problema si ricorre ai farmaci, senza , quindi, fermarsi a riflettere.

In ogni caso è importante per ognuno di noi sapere che dormire bene equivale a stare bene, per cui ecco che oggi voglio proporvi un nuovo testo, che ci aiuterà proprio a correggere alcuni errori che commettiamo a letto.

Si tratta del libro Sonno Facile. 21 strategie per sconfiggere l’insonnia, avere la mente lucida, vivere più a lungo del biologo statunitense Shawn Stevenson.

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L’autore di questo volume, che aveva nella vita quale obiettivo quello di diventare un atleta professionista, ad un certo punto è stato colpito da una malattia degenerativa a carico delle ossa e qui il suo sogno è andato in frantumi.

Ma Stevenson non si è arreso. Anzi ha iniziato a compiere degli studi approfonditi sul rapporto esistente tra sonno e benessere fisico e da qui è nato il suo libro.

Un libro che propone un metodo di approccio basato sulla messa in campo di 21 strategie, le quali  nel corso di due settimane – sono in grado di migliorare il nostro stato di salute e, quindi, aiutano nella realizzazione dei propri obiettivi (esattamente come è successo all’autore).

Piccoli suggerimenti, che in questo caso fanno davvero la differenza.


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Partendo da alcune semplici domande, che si pongono l’obiettivo di aiutarci a comprendere meglio il nostro personale stile di vita, il modo in cui dormiamo, la dieta alimentare che seguiamo, Stevenson procede, quindi, con l’indicazione di alcune abitudini da dover sviluppare ( o rispolverare) per poter riposare meglio.

Ad esempio, quindi viene consigliata l’abolizione di assunzione di bevande eccitanti (caffè, tè) o anche alcoliche prima di andare a letto, come anche viene sostenuta con fermezza la scelta di un ambiente buio e silenzioso, che aiuta il riposo e – soprattutto – mette a tacere il dialogo interiore, spesso responsabile della nostra insonnia.

In altre parole: fuori i pensieri dalla nostra camera da letto!

Semplici regole, che non hanno la presunzione di abbattere vecchi riti pre-sonno, ma vogliono solo agevolare il nostro ritorno ad uno stile di vita più sano e vicino ai nostri ritmi veglia-sonno, così come dettati dalla natura.

In un contesto sociale che ci vuole sempre iper-efficienti, pronti a dare il meglio di noi stessi, produttivi per la gran parte della giornata, dormire sembra, ormai, quasi una perdita di tempo. Ma non è così.

Anzi è proprio il sonno la base del nostro successo, perché rappresenta un’attività rigeneratrice di corpo e mente, che sostiene, poi, il nostro procedere quotidiano.

Piuttosto che ricorrere, quindi,  a farmaci per dormire la sera e a litri di caffeina per stare svegli durante il giorno, concediamoci un buon libro come questo, che non solo è più salutare, ma segnerà una nuova svolta nel nostro incedere.

Recensione di Sabrina Rosa

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Crema di cavolfiori agli aromi freschi

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Ingredienti per 4 persone

  • 1 cavolfiore
  • gr 250 di panna vegetale fresca
  • gr 200 di riso integrale
  • sale marino integrale
  • erbe fresche per guarnire
  • olio evo

Preparazione

Iniziate la preparazione di questa crema, mettendo a bollire una pentola con abbondante acqua salata. Appena bolle, procedete a lessare il riso per almeno 20 minuti.

Dopodiché, scolatelo per bene, mescolatelo con un paio di cucchiai di olio evo e tenete da parte al caldo.

Mentre il riso cuoce, procedete a mondare il cavolfiore, lavandolo bene.

Una volta fatto, dividetelo in cimette e mettetele a cuocere al vapore.

Quando le cime di cavolfiore saranno cotte, tenetene alcune da parte per la guarnizione finale e procedete a realizzare la crema. In una pirofila, usando un frullatore ad immersione, triturate e amalgamate bene il cavolfiore cotto con la panna.

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Fino ad ottenere una crema liscia e il meno grumosa possibile.

Una volta ottenuta la consistenza voluta, versate la crema all’interno dei piatti che porterete in tavola, accompagnando con una cucchiaiata abbondante di riso e guarnendo con erbe aromatiche fresche a piacere.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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Piccoli tortelli di Carnevale

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Ingredienti per circa 20 tortelli

  • gr 320 di farina 00
  • 1 uovo bio
  • gr 60 di burro
  • gr 60 di zuccheroCIBO CRUDO
  • ml 100 di latte
  • confettura di albicocche
  • olio di semi di arachidi
  • ½ limone non trattato
  • sale marino integrale

 

Preparazione

Formate una fontana con la farina, aggiungete l’uovo, il burro a pezzetti, lo zucchero, la scorza del limone grattugiata, il latte e un pizzico di sale.

Lavorate finchè il composto risulterà ben amalgamato.

Avvolgete l’impasto nella pellicola e fate riposare in frigo per 30 minuti.

Dividete l’impasto in due parti.

Stendete entrambe con il matterello con uno spessore di circa 3 millimetri.

Disponete su una delle sfoglie, a distanze regolare (circa 4 centimetri) tante piccole dosi di confettura, aiutandovi con un cucchiaino.

Coprite con la seconda sfoglia e pressate con le mani intorno al ripieno per far uscire l’aria. Infine, ritagliate i tortelli quadrati (circa 4 centimetri di lato) con una rotella dentellata, pressando bene con le dita i bordi per sigillarli.

Man mano, sistemare i tortelli su un vassoio leggermente infarinato, cercando di non sovrapporli.

Riscaldate a fuoco medio, in una capace padella a bordi alti, abbondante olio di arachidi.

Friggete i tortelli, pochi per volta, voltandoli con una paletta forata per dorarli da entrambi i lati.

Scolateli via via su carta assorbente.

Lasciateli raffreddare, spolverizzate di zucchero e servite.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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