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Buone feste dalla redazione di Verde Natura ed ecco qualche consiglio per le vostre tavole

 

Ci scusiamo con tutti voi per il mancato menù per le feste di questo Natale, che certamente aspettavate quale utile consiglio per i festosi banchetti .

Siamo certi, comunque, che curiosando tra le ricette del nostro blog troverete qualcosa di vostro gradimento da mettere in tavola, e condividere con chi più vi faccia piacere.

Potrete trovare ricette classiche o rivisitate oppure sbirciare nei menù degli scorsi anni, come il menù del 2016 o quello del 2017.

E, se volete, potete anche dare un’occhiata alla selezione di vini da mettere in tavola in questi giorni speciali.

Qualunque sia la vostra scelta gastronomica, vi auguriamo di condividerla gioiosamente con i vostri commensali, ricordando che la cucina è aggregazione ed è essa stessa un elemento importante, non l’unico, perché la festa riesca completamente.

Auguri da tutta la redazione di Verde Natura.

 

Il Menù di Natale 2017 di #VerdeNatura

Menù di Natale vi proponiamo delle ricette vegane, in piena tradizione cruelty free, così come vuole il nostro blog. 

Iniziamo, quindi, con gli antipasti.

Girelle con crema di pomodorini e melanzane

Ingredienti per 6 persone

  • pasta sfoglia vegan di forma quadrata
  • gr 250 di mozzarella vegana
  • 10 pomodorini secchi sott’olio
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • ml 50 di panna di soia
  • 30-40 di melanzane sott’olio
  • 7-8 foglie di salvia
  • curcuma in polvere

Preparazione

Preriscaldate il forno a 200°. Inserite in un frullatore la panna, il concentrato di pomodoro e i pomodorini secchi sott’olio, frullate fino ad ottenere un composto cremoso e compatto, senza grumi.

Tagliate a fettine sottili la mozzarella. Stendete la sfoglia.

Versate il composto di pomodoro su tutta la sfoglia, adagiate sopra le fettine di mozzarella e cospargete con la salvia, pulita e tritata, infine sistemate le fettine di melanzane sott’olio (lasciatele scolare bene prima).

Formate un rotolo e sigillate bene le estremità.

Tagliate il rotolo a fettine spesse circa 2 cm per ottenere delle girelle. Posizionatele su una teglia rivestita di carta forno e infornatele 10/15 minuti: controllate la cottura sella sfoglia e, se risulta cruda, proseguite la cottura per alti 5 minuti.

Servite le girelle calde, spolverizzate di curcuma, completando a piacere con dadini di pomodorini secchi.

Mopur fatto in casa

Ingredienti per circa 500 grammi

  • gr 100 di glutine di frumento (“mix instantseitan”)
  • gr 200 di farina di legumi a piacere (ceci, lenticchie, piselli, lupini)
  • gr 18 di lievito madre essiccato
  • ml 240 di acqua
  • 1 cucchiaio di spezie miste in polvere (curcuma, cumino, zenzero, noce moscata, paprica)
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 litro di brodo vegetale
  • sale marino integrale

Preparazione

Mescolate bene, facendo attenzione che non si formino grumi, il mix del seitan con la farina di legumi, il lievito, le spezie e un pizzico di sale.

Aggiungete l’olio e l’acqua e impastate con un cucchiaio, fino a ottenere un composto molto morbido e leggermente appiccicoso.

Lasciate lievitare, in un contenitore dai bordi alti, 4-5 ore, coperto con della pellicola da cucina.

Ungendovi con olio le mani e date una forma di grosso cilindro al composto.

Adagiatelo su un foglio di carta forno, arrotolatelo e chiudetelo bene, richiudendo in ogni lato la carta con filo da cucina senza stringere troppo.

Riponetelo in un telo da cucina e chiudete anche esso con del filo.

Cuocetelo in una pentola con il brodo vegetale 50-55 minuti.

Prelevate il mopur, toglietelo dal telo e dalla carta e rimettetelo a raffreddare nel brodo.

Servite accompagnandolo con una crema al pepe verde. (metti link a ricetta)

Si conserva in frigorifero avvolto nella pellicola e in un contenitore di vetro, 4-5 giorni.

Crema al pepe verde

Ingredienti per 4 persone

  • gr 5 di pepe verde in polvere
  • qualche grano di pepe verde intero
  • ml 200 di panna di soia
  • 2 cucchiai di kuzu
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • sale marino integrale
Kuzu
Addensante giapponese

Voto medio su 8 recensioni: Da non perdere

€ 12.7

Preparazione

Stemperate il kuzu in poca acqua tiepida (circa mezzo bicchiere).

Fate intiepidire la panna in un pentolino e unite il kuzu stemperato, aggiungete la polvere di pepe, i grani di pepe (possono essere pestati leggermente) e un pizzico di sale, lasciate addensare e insaporire per 5-6 minuti.

Aggiungete l’olio e aggiustate di sale, se necessario, mescolate e lasciate sobbollire altri 2-3 minuti, spegnete e lasciate raffreddare leggermente.

Potete usare la crema per accompagnare il mopur oppure un filetto di lenticchie.

Risotto ai porri, tofu affumicato e castagne

Ingredienti per 6 persone

Per il risotto

  • gr 450 di riso semi integrale
  • 1 porro
  • 1 cipollotto
  • gr 250 di castagne bollite e sbucciate
  • gr 125 di tofu affumicato
  • ml 40 di olio evo
  • sale marino integrale

Per il brodo

Per la preparazione del brodo vegetale potete seguire la nostra ricetta presente nel blog.

Per la riduzione di vino

  • ml 200 di vino rosso
  • gr 30 di malto di riso
  • gr 20 di zucchero integrale muscovado
  • 1 rametto

Preparazione

Iniziate la preparazione della vostra ricetta facendo il il brodo vegetale.

Tagliate finemente la parte bianca del porro e del cipollotto per il risotto, rosolatela in una casseruola con 20 ml di olio, unite il riso e tostate 3-4 minuti. Aggiungete poco per volta il brodo, cuocete il riso 30-35 minuti.

Preparate, intanto, le castagne, tritatele bene, lasciandone intere 4 grosse per la decorazione.

Tagliate a cubetti il tofu. Rosolate il tofu e le castagne in una casseruola con l’olio rimasto, tenete una parte del condimento per la decorazione.

Unite al riso, a metà cottura circa, le castagne e il tofu, mescolate, salate, pepate e portate a termine la cottura.

Mettete, intanto, in una casseruola il vino, il malto e lo zucchero con il rosmarino. Mescolate e cuocete facendo sobbollire lentamente: il liquido si deve ridurre di 2/3.

Togliete il rosmarino, versate in una ciotola e lasciate raffreddare.

Servite il risotto cospargendolo con il condimento di tofu tenuto da parte, una castagna tagliata grossolanamente e qualche goccia di riduzione di vino.

Come secondo vi proponiamo un filetto di lenticchie, che mantiene la tradizione ma in chiave cruelty free.


Filetto di lenticchie

Ingredienti per 4 persone

  • gr 200 di lenticchie verdi
  • gr 200 di patate dolci
  • cm 5 circa di alga kombu
  • 1 cucchiaio di farina di ceci
  • farina di riso
  • 6 cucchiai di olio evo
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale marino integrale
  • pepe

Preparazione

Ammollate le lenticchie almeno 1 ora, coperte di acqua. Scolatele e trasferitele in una pentola con abbondante acqua e l’alga kombu, portate a bollore e aggiungete un pizzico di sale.

Lasciate cuocere, a fuoco dolce, 25-30 minuti complessivamente.

Scolate e frullate le lenticchie fino ad ottenete una crema densa. Lasciate raffreddare e riposare in frigorifero.

Sbucciate nel frattempo, le patate dolci e lessatele in abbondante acqua salata, devono risultare morbide (20 minuti circa), scolatele e schiacciatele con una forchetta, amalgamate il composto alla crema di lenticchie. Unite ai due ingredienti la farina di ceci, setacciata, l’aglio spremuto, l’olio, un pizzico di sale e pepe, mescolate bene fino a ottenere un impasto omogeneo e compatto.

Inumiditevi le mani e formate un cilindro, con il composto, del diametro di 4-5 cm, avvolgetelo in carta forno precedentemente spennellata di olio. Richiudete il rotolo e trasferitelo in una teglia, in modo da tenere fermo e chiuso il lembo della carta sotto il peso dell’impasto.

Infornate a 180 °C e cuocete per 20 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente: raffreddandosi il cilindro di lenticchie diventerà compatto e sodo. Tagliatelo a fette spesse 3-4 cm e rosolatele in padella, 1-2 minuti per lato, per una doratura con l’olio rimasto.

Servite il filetto di lenticchie con la crema al pepe verde

Come contorno vi suggeriamo un piatto semplice e speziato, dal gusto intenso e dal profumo orientale.

Verdure speziate

Ingredienti per 4 persone

  • gr 100 di carote
  • 1 costa di sedano
  • 1 cipolla rossa
  • 1 cucchiaio di cumino in polvere
  • 1 cucchiaio di curcuma
  • ml 20 di olio evo
  • sale marino integrale

Preparazione

Tagliate a dadini le verdure, pulite, mettetele in una pentola con l’olio e un pizzico di sale.

Lasciate rosolare 4-5 minuti, spolverizzate con le spezie e mescolate bene. Coprite e lasciate stufare a fuoco medio altri 5-6 minuti, scoprite, mescolate ancora le verdure, lasciando evaporare il liquido a fuoco alto.

Fate asciugare le verdure circa 2-3 minuti, aggiustate di sale e togliete dal fuoco.

E, per finire, vi proponiamo anche un dolce vegan.

 

Dolce con crema di rose e lamponi

Ingredienti per 8 persone

Per il pan di Spagna

  • gr 200 di zucchero integrale
  • 2 cucchiaini di polvere di vaniglia
  • 1 pizzico di sale fino integrale marino
  • 1 bustina di lievito in polvere per dolci
  • 1 cucchiaio di crema di mandorle
  • ml 150 di olio di girasole
  • ml 250 di latte di soia
  • gr 50 di farina di mais
  • gr 250 di farina manitoba
  • 2 cucchiai di acqua di rose per alimenti

Per la crema di rose e lamponi

  • gr 450 di tofu morbido
  • ml 200 di panna di soia
  • gr 150 di lamponi
  • gr 100 di zucchero integrale
  • 2 cucchiai di agar agar
  • 1 pizzico di vaniglia in polvere

Per la coulisse di lamponi

  • ml 200 di acqua
  • gr 100 di lamponi
  • gr 5 di zucchero
  • 1 cucchiaio di agar agar

Per la decorazione

  • lamponi freschi
  • petali di rosa fresca o secca (biologica)

Preparazione

Unite lo zucchero e la vaniglia in polvere, il sale, il lievito, e la crema di mandorle con l’olio in una ciotola, mescolate e aggiungete  il atte di soia, le farine, setacciandole in 2-3 volte mescolando: si deve ottenere una pastella morbida.

Versate il composto in una teglia rotonda a cerniera apribile, foderata con carta forno.

Infornate a 180° 25-30 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare e rimuovete  delicatamente la carta forno, tagliate il bordo superiore del disco, che sarà diventato scuro durante la cottura.

Preparate ora la base della torta, inserendo la carta forno nella tortiera, lasciandola sbordare abbondantemente. Inserite il disco di pan di Spagna ottenuto sul fondo , bucarellatelo leggermente con uno stecchino e inumidite con l’acqua di rose.

Lasciate riposare in frigo. Mescolate tutti gli ingredienti per il ripieno  con un frullatore e versate in una pentola, mescolando continuamente, fino a portare a bollore. Lasciare bollire 2-3 minuti, senza mai smettere di mescolare vigorosamente.

Abbassate la fiamma e lasciate cuocere ancora 1-2 minuti, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare 5-6 minuti. Versate il composto delicatamente nella tortiera sopra il disco di pan di Spagna e lasciate raffreddare almeno 2-3 ore in frigorifero.

Preparate, intanto, la coulisse (da fare quando la torta sarà densa e compatta, dopo circa 1 ora e mezzo): frullate tutti gli ingredienti insieme e filtrate bene per rimuovere i semi dei lamponi. Versate il composto in un pentolino e portate a bollore mescolando sempre per evitare che attacchi, cuocete a fuoco alto 1 minuto.

Versate la coulisse sulla torta, lasciate raffreddare 10 minuti e poi trasferite in frigo, per completare il raffreddamento e l’addensamento.

Aprite delicatamente i bordi della teglia e rimuovete, sempre delicatamente, la carta da forno.

Trasferite la torta su un piatto da portata, decorate al centro con lamponi freschi e qualche petalo di rosa.

Servite la torta a fette, usando un coltello immerso nell’acqua calda.

Decorate con confettini argentati e meringhe vegan.

Menù di Roberta D’Alessandro

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Rievocazione Storica del Primo Presepe e Mercatino di Natale di Greccio

Correva l’anno 1223, Natale, e a Greccio, attuale provincia di Rieti, San Francesco di Assisi sostenuto da Giovanni Velita, nobile signore del paese, realizza il primo presepe della storia, dando origine a una storia e a una tradizione che continua nel tempo, che rivive ogni anno in case e chiese in tutto il mondo.

I presepi viventi, si sa, sono sempre suggestivi, sia per i luoghi in cui vengono messi in scena, sia per gli abiti, le luci e le atmosfere.

Tutti meritano di essere visti, figuriamoci  quello di Greccio, per l’appunto, dove viene realizzata la Rievocazione del Presepe del 1223, animata da personaggi in costumi medioevali e articolato in sei quadri viventi.

Una spettacolare scenografia, le luci, la devozione degli interpreti, la bellezza ed alla natura del luogo, rendono questa manifestazione, oltre che unica, anche molto suggestiva.

La Rievocazione Storica del Primo Presepe del Mondo di Greccio, sarà rappresentata per il Natale 2017/2018  nei giorni:

  • 24 Dicembre alle ore 22.30
  • 26 Dicembre alle ore 17.30
  • 30 Dicembre alle ore 17.30
  • 1 Gennaio alle ore 17.30
  • 5 Gennaio alle ore 17.30
  • 6 Gennaio alle ore 17.30
  • 7 Gennaio alle ore 17.30

Lo spettacolo potrà essere assistito comodamente nelle tribune da duecento posti a sedere, e in tensostrutture riscaldate.

La Rievocazione fornisce il pretesto per visitare il Santuario, uno dei più importanti del francescanesimo, nonché il centro storico medioevale.

Qui ci attende il Mercatino di Natale, allestito nelle classiche casette di legno, che aprirà i battenti il 3 dicembre alle ore 10.00, dove troveremo artigianato artistico, idee per fare i nostri regali, assaporare e acquistare prodotti tipici e rifocillarci negli stand gastronomici dove gustare i piatti della tradizione, e visitare il Villaggio di Babbo Natale.

Il Mercatino sarà aperto dalle ore 10.00 alle 18.00 nei giorni 2.3.4.5.6.7.8.9.10 – 23.24.25.26  – 29.30.31  dicembre nei giorni 1.5.6.7 gennaio 2018.

Negli stessi giorni non mancheranno musica, eventi e mostre come il Sentiero degli Artisti, un museo a cielo aperto ospitante 24 affreschi dislocati sui muri esterni delle abitazioni del centro storico, il Francesco di Greccio, statua rappresentante San Francesco di Assisi alta ben 5 metri.

Una visita la merita anche la “Cappellina” di San Francesco, la torre campanaria e la Chiesa Maggiore di San Michele Arcangelo, che ospiterà mostre di pittura e  fotografica e non potrà mancare certo la visita al Museo dei Presepi, che accoglie numerose espressioni artistiche della Natività provenienti da ogni parte d’Italia.

Articolo di Alessandro Rotondi

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La Foresta Incantata di Ariccia

Avete presente Ariccia, piccola cittadina dei Castelli Romani, nota per le sue fraschette e, manco a dirlo, per la rinomata porchetta? Ebbene, oltre ai sapori della tavola, Ariccia ha altro da offrire, sotto l’aspetto storico e paesaggistico.

Cominciamo col dire che è ancora più antica di Roma e ha da offrire non pochi spunti per una gita fuori porta, una passeggiata al Lago di Nemi o Albano, cui abbinare, ovviamente, una visita ad una delle famose fraschette, per placare la sete con del buon vino dei castelli e riprendersi dalle fatiche con una buona mangiata.

In località Galloro è situato il santuario di Santa Maria di Galloro, o Madonna delle Grazie, è stato costruito tra il 1624 e il 1633 per volere di papa Urbano VIII Barberini. Alla facciata ha lavorato il Bernini, che ha curato anche la ristrutturazione del santuario e ha sistemato le ultime due cappelle. L’interno è tutto da scoprire, e merita certamente una visitina. Potete trovare tutti i dettagli sul sito ufficiale.

Altro pezzo forte di Ariccia è il Palazzo Ducale, esempio di dimora barocca inalterata nell’arredamento e nel contesto ambientale, che fu fastosa dimora di una importante casata di papi, i Chigi. La famiglia Savelli ne inizia la costruzione nel VI secolo, per poi essere trasformato in una lussuosa residenza barocca tra il 1664 e 1672, su progetto di Gian Lorenzo Bernini in collaborazione con il suo giovane allievo Fontana, commissionato dai Chigi.

Il palazzo racchiude una importante collezione di dipinti, sculture e arredi in prevalenza del XVII secolo, provenienti anche dal più noto palazzo romano. Il regista Luchino Visconti nel 1962 vi ha girato parte del suo capolavoro, Il Gattopardo. Fu il principe Agostino Chigi Albani della Rovere a cederlo a condizione di favore al Comune di Ariccia il 29 dicembre 1988. Oggi è un museo e ospita eventi quali concerti, mostre, convegni, etc., e merita certo di dedicargli del tempo. Tutte le info sul sito ufficiale di Palazzo Chigi ad Ariccia.

Di pertinenza del palazzo è il parco di 28 ettari, risalente al XVI secolo. Tra i latifogli sono incastonati manufatti e fontane del XVII secolo, oltre a reperti archeologici. Si tratta di un giardino “romantico”, molto in voga nel 1600, progettato anche questo dal Bernini e dal Fontana. Tra il 1700 e il 1800 il parco era tappa importante del percorso turistico del nostro paese, ed è stato soggetto di molti dipinti, e riportato da diversi poeti e scrittori.


Ebbene, dal 25 novembre a Santo Stefano il parco si trasformerà in una Foresta Incantata. Uno scenario magico e da fiaba, creato grazie alle famose Luminarie di Salerno. Dal lunedì al giovedì, dalle 14.00 fino alle ore 23.00, e dal venerdì alla domenica fino a mezzanotte, potremo ammirare spettacoli di luci e colori che renderanno ancora più suggestivo il parco e il nostro Natale. Il prezzo del biglietto è di 5€ per i residenti e i bambini dai 5 ai 9 anni, per tutti gli altri il biglietto costa € 10,00.

Un ulteriore motivo per fare un salto ai Castelli anche nel periodo di Natale.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Panettone Gastronomico Vegano
100% vegetale – per preparare i Sandwich delle feste
€ 10.8

Il magico villaggio di Babbo Natale ad Aquino (FR)

Dall’11 novembre al 26 dicembre 2017, nel suggestivo borgo medievale di Aquino in provincia di Frosinone, è possibile visitare il Villaggio di Babbo Natale, dove potremo approfittare di eventi e spettacoli per un magico natale per tutta la famiglia.

Nell’ufficio postale, infatti, gli Elfi si prodigheranno per far pervenire le lettere dei bambini, ma anche quelle dei più cresciutelli, al grande capo del villaggio, ovvero il simpatico vecchietto vestito di rosso con la barba bianca.

 

Il Magico Villaggio è la meraviglia dei bambini, ma anche il piacere degli adulti. Nel mercatino, dunque, potremo trovare addobbi, giocattoli, dolciumi di ogni tipo, prodotti artigiani interamente fatti a mano e tanti regalini per un Natale veramente unico.

Girando tra le casette del borgo potremo, invece, approfittare per assaggiare un piacevole vin brulé, che, quando il freddo si fa sentire, è un ottimo metodo per scaldarsi e deliziare il palato, meglio se accompagnato da biscotti appena sfornati e altre leccornie natalizie, incontrando elfi, fatine e personaggi fantastici.

Nell’area spettacoli potremo assistere a fantasmagoriche esibizioni di pregevoli artisti.

Passeggiando nel fatato borgo ci  potrà capitare anche di incontrare la pestifera Masha con il simpatico Orso, i personaggi del Regno di Ghiaccio di Frozen, oppure Topolino, Minnie e altri loro amici, come Ariel, Biancaneve, Belle oppure gli eroi di Toy Story.

Gli altri fantastici amici ve li lascio scoprire da soli.

Il villaggio è visitabile dal Lunedì al Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e poi dal Venerdì alla Domenica dalle ore 10.00 alle ore 22.00.

Sarà piacevole andare a conoscere anche il borgo Aquinum, dove è possibile entrare all’interno della casa di San Tommaso e gustare prodotti tipici della tradizione locale.

Per un Magico Natale non manca proprio nulla.

Il costo dei biglietti varia: da 0 a 5 anni il costo è gratuito, da 6 a 9 anni il costo è di € 5,00, il biglietto intero costa € 10,00, l’abbonamento comprensivo di 5 ingressi € 30,00, il pacchetto famiglia – ossia 2 interi e 2 ridotti – € 20,00.

Per informazioni bisogna contattare il numero di cellulare 328.1814563 o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica info@lamagiadelnatale.it o visitare il sito istituzionale dell’evento.

Articolo di Alessandro Rotondi

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Il Vino per i menù di Natale e Capodanno

Dal connubio (ma soprattutto dal matrimonio) tra un amante dei vini e una cuoca sopraffina nasce tutto ciò…

Buone Feste da tutti noi!!!!

due

 

Della Birra di Natale abbiamo già detto, e degli abbinamenti per i banchetti dei giorni di festa.

Ora occupiamoci dell’abbinamento del vino con i piatti del menù di Natale e Capodanno, presentati dalla nostra Mastercheffa Roberta D’Alessandro.

Iniziamo, senza indugio alcuno, cominciando dagli antipasti.

Roberta per Natale ci propone Carciofi alla Giudia e Crepes di ceci e alga nori, con i quali si sposano bene le bollicine di un prosecco di carattere, la cui fermezza e il cui sapore deciso ben si sposano con il fritto e l’amaro del carciofo ma anche con la delicatezza delle crepes, a contrasto.

Fate attenzione, non deve essere uno spumante o un vino secco, no, accertiamoci che sull’etichetta sia scritto prosecco, meglio se superiore e docg (denominazione di origine controllata e garantita).

Lo stesso vale per Capodanno, per equilibrare la dolcezza delle Chips di zucca, come anche delle patate e delle melanzane sulle bruschette e della samosa di verdure.

Passiamo ai primi. Schiaffoni ripieni veg per Natale, con cui si sposa bene un vino bianco come il San Severo o un rosato, da servire fresco.

Con gli Spaghetti alla vodka ed erbe aromatiche di Capodanno, che beviamo? Ci vuole un vino che esalti e non copra l’aroma della vodka quindi, anche qui un bianco leggero è l’abbinamento ideale.

 

I secondi di Natale, Polpettone di fave e spinaci e i carciofi ripieni, con un buon Vermentino di Gallura scendono decisamente meglio, come anche con le Polpette veg e il Seitan impanato della cena per salutare l’anno vecchio e accogliere il nuovo.

Il Vermentino va servito freddo, tra i sei e gli otto gradi e con il suo profumo delicato e il gusto morbido e leggermente amarognolo, accompagna bene questi piatti come anche i relativi contorni, suggeriti dalla nostra Cheffa.

Eccoci alla fine delle nostre cene festaiole, quindi ai dolci. Per Natale consiglio bollicine, meglio se dolci. Il Brachetto d’Aqui, servito non troppo freddo, accompagna bene sia il Panettone veg alle creme e frutti di bosco, sia il Pandoro veg ma anche la Sfoglia cometa.

Dal perlage persistente, l’effervescenza dei vini spumante, il Brachetto è dolce e delicato, il che lo rende ideale per i dessert e i dolci da forno,  come accompagnamento alla frutta, non solo fresca. Il Brachetto si sposa bene anche con la frutta secca, in particolare, tra l’altro, con le mandorle.

Mandorle che sono uno degli ingredienti del Budino proposto in alternativa alle Crostatine veg cioccolato e pere. Con questo dolce dalle note dolci e amare, in alternativa, propongo il Vin Santo, in particolare toscano o umbro, che è poco dolce e rinfresca il palato. Meglio se servito a temperatura ambiente.

Con la speranza di aver fatto onore ai menù della Mastercheffa Roberta, non mi resta che augurarvi buon pranzo di Natale e buona cena della fine e dell’inizio anno, senza dimenticare che il bicchiere non deve essere mai vuoto e mai pieno.

Alla salute!

Articolo di Alessandro Rotondi

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Panettoncini decorati

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Ingredienti

  • 3 panettoncini
  • gr 250 di pasta di zucchero bianca
  • gr 250 di pasta di zucchero marrone
  • gr 100 di pasta di zucchero verde
  • gr 100 di pasta di zucchero rossa
  • gr 100 di pasta di zucchero nera
  • gr 100 di pasta di zucchero color carne
  • gr 50 di pasta di zucchero gialla
  • gr 50 di pasta di zucchero azzurra
  • gr 50 di pasta di zucchero beige

Macrolibrarsi.it presenta i Gioielli Le Pietre di Elia

Preparazione

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Panettoncino con Babbo Natale

Stendete la pasta di zucchero bianca, posizionate al centro il panettoncino e, con un coltellino ben affilato, ricavate un cerchio irregolare che rivestirà il dolce.

Formate, con la pasta di zucchero rossa, un cono e posizionatelo al centro del panettoncino con uno stecchino.

Ricavate gli scarponcini da 2 sfere uguali di pasta di zucchero nero.

Ricavate le braccia da 2 salsicciotti di pasta di zucchero rossa, creando un incavo per posizionare le manine formate da 2 sfere uguali di pasta di zucchero color carne, fissandole con colla alimentare e uno stecchino.

Formate, per fare la testa, una sfera con la pasta di zucchero color carne e fate l’incavo per posizionare naso, occhi e orecchie.

Ricavate la barba con lo stampo a merletto; modellate i baffi da 2 piccole sfere bianche e incollateli sul viso con il pennello; posizionate il naso e due piccole sfere nere per gli occhi.

Modellate un cono di pasta rossa, per formare il cappello, e posizionatelo sul capo, create un piccolo incavo per il pompon bianco.

Rivestite tutto il bordo del vestito rosso con un cordoncino bianco di pasta di zucchero.

 

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Panettoncino con albero di Natale e pacchi dono

Stendete la pasta di zucchero bianca, posizionate al centro il panettoncino e con un coltellino ricavate un cerchio irregolare.

Formate un cono con la pasta di zucchero verde e posizionatelo sul lato del panettoncino, con aiuto di uno stecchino, e “punzecchiate” l’albero con le forbicine.

Posizionate, fissandole con la colla alimentare, le palline di zucchero e la stella che avrete precedentemente ricavato con l’apposito stampino e dipinta con polvere d’oro.

Create, per fare i doni, a piacere cubi e parallelepipedi di diverse dimensioni, ricavate delle strisce bianche uniformi e arrotolatele su se stesse per dare la forma del fiocco.

 

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Panettoncino con la renna

Stendete la pasta di zucchero bianca, posizionate al centro il panettoncino e con un coltellino affilato ricavate un cerchio irregolare.

Formate un cono con la pasta di zucchero marrone e posizionatela al centro del panettoncino con l’aiuto di uno stecchino, per fare il corpo della renna.

Ricavate le 4 zampe da un cordoncino di pasta di zucchero marrone e gli zoccoli dalla pasta di zucchero nero, con l’aiuto di un coltellino, posizionatele sul corpo della renna con colla alimentare.

Stendete la pasta rossa e ricavate una striscia regolare, piegatela su se stessa e formate il fiocco come da immagine; incollateli sul collo della renna.

Formate, per fare la testa, una sfera allungata, incidere il muso per posizionare gli occhi e il naso e per dare l’espressione animata. Modellate le corna della renna formando delle piccole croci che andrete a posizionare con degli stecchini.

“Pizzicate” 2 cerchiolini di pasta da zucchero marrone e posizionatele per fare le orecchie.

Completate, a piacere, con un nastro.

Ricette di Roberta D’Alessandro

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Essiccatore Biosec Domus B5
Essiccatore Domestico da 5 cestelli

€ 186,00

Il menù di Natale 2016 di #Verde-natura

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Siamo di nuovo a Natale e – come potete vedere dalla foto in alto – noi ci stiamo allenando per il brindisi!

Spesso, ma soprattutto in questo periodo dell’anno, ci sentiamo dire che preparare una cena o un pranzo per le feste senza carne o pesce non è possibile!

Ma chi lo ha detto?

CIBO CRUDO

Ecco qui, perciò, una selezione di piatti, scelti dalla nostra cuoca Roberta D’Alessandro, proprio per Natale.

Le ricette le trovate tutte nel nostro blog, basta solo cliccare sul nome del piatto e il gioco è fatto.

Macrolibrarsi.it presenta: Il Calendario dell'Avvento 2016

Abbiamo scelto piatti per lo più vegan, proprio nello spirito di una tavola cruelty free, ma variare è semplice e nel blog trovate tantissimi suggerimenti.

Cocktail

Antipasti

Primo

Secondi    

Contorni

Dolci

Ricette di Roberta D’Alessandro

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La Birra di Natale: una tradizione consolidata

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Si avvicina il Natale che per gli amanti della bevanda degli dei, la Birra, è sinonimo di regalo sotto l’albero. L’attesa sale per la … Birra di Natale. Si tratta di una tradizione almeno bicentenaria di provenienza belga e diffusasi poi nel Nord Europa, oggi non più esclusiva delle birrerie monacensi.

Ma andiamo per ordine. La Birra di Natale, qualunque sia la sua provenienza, è un tipo speciale.

Originariamente in Belgio era destinata al consumo esclusivamente familiare, divenuto poi un regalo per i dipendenti del birrificio e un dono di fine anno per i clienti più affezionati.

Birra Helles Riedenburger
Birra chiara biologica non filtrata

€ 2.69

Natale, inverno, basse temperature e consumo di alimenti ricchi di proteine, calorie (Nord Europa) in grande quantità durante le feste natalizie. Queste birre quindi non possono che essere ad alta fermentazione, quindi di alta gradazione, “almeno” 7/10 gradi.

Altra caratteristica è la non pastorizzazione  e la spiccata aromatizzazione, dovuta all’utilizzo di malti particolari e all’aggiunta di cannella, ginepro, coriandolo, che conferiscono sentori caramellati, comunque dolci.

Birra Mandarina B con Avena
Birra artigianale biologica di alta fermentazione

€ 3.99

Si abbinano molto bene, pertanto, con piatti agrodolci tipici del Nord Europa, con i dolci e formaggi assai aromatici dal sapore forte e piccante.

Son considerate birre d’annata, essendo stagionali e di limitata produzione, ogni anno diverse a se stesse. Storicamente prodotte da birrifici artigianali e “trappisti”, le Birre di Natale vengono prodotte oggi anche a livello industriale con buoni risultati.

Birra Farzotta - con Farro Dicocco
Birra artigianale biologica di alta fermentazione
€ 4.10

Se è vero che ogni tipo di Birra ha il suo bicchiere, basso, a calice, bombato, lungo e stretto, a boccale, quella di Natale non fa eccezione, anzi, in questo caso ognuna ha il suo bicchiere specifico. Si presentano di colore rosso scuro fino al nero con schiuma persistente.

Detto ciò, passiamo alla pratica. La Birra è un’idea regalo da non disprezzare. Pensate quanto possiamo far felice un birrofilo se al posto del solito pacchetto gli facciamo trovare sotto l’albero una o più bottiglie.

Magari, perché no, una vera e propria confezione natalizia. Ce ne sono per tutti i gusti, da quelle più note a quelle artigianali, basta avere volontà di cercare.

Basta ricordare che la Birra da regalare sia effettivamente di Natale, trappista o legata alla stagione come ad esempio di mele o castagne. Fare attenzione anche alla confezione, meglio se può essere riutilizzata una volta consumata la Birra, e magari aggiungere un elemento come bicchieri abbinati.

Se siete dalle parti di Roma tra il 16 e il 18 dicembre potrebbe tornare utile fare una salto a Trastevere, dove in quel week end si svolgerà la decima edizione di Birre sotto l’albero – birre di natale e rarità da tutto il mondo.

Troveremo birre natalizie, specialità e vintage, laboratori di degustazione e domenica mattina English breakfast. Apertura affidata al Be.Re. in zona Prati, per poi trasferirsi nei due giorni successivi in via Benedetta a Trastevere, al Ma Che Siete Venuti a Fa e Bir & Fud. Natale, inverno, freddo, che ne dite di una bella birra brulé? Non sto scherzando. Birra che va bevuta calda, almeno a 50 gradi, aromatizzata come l’omonimo vino, con cannella, chiodi di garofano e zucchero.

La versione senza chiodi risulta di sicuro più gradevole, meno aspra e bevibile.

Una birra lambic, a fermentazione spontanea ad opera di lieviti selvatici tipici della regione belga a Sud Ovest di Bruxelles,  Pajottenland,  è l’ideale per questo tipo di preparazione, una birra bionda ad alta gradazione, poco luppolata (poco amara) si presta comunque bene. Ottima da gustare la sera, in momenti di relax, da soli o in compagnia, accompagnata da dolci e biscotti tipici natalizi e perché no, per curare i malanni di stagione.

Rimanendo in tema, facciamo un salto nel tempo a ritroso fino al Medioevo.

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La Braggot è originaria dell’Inghilterra, le cui tracce ritroviamo in diverse fonti fino al XVII Secolo, anche se nessuna riporta una ricetta precisa. Le spezie che sicuramente erano mescolate alla birra sono miele e pepe. In età moderna è stata aggiunta la cannella e, soprattutto oltre Manica l’idromele (prodotto della fermentazione del miele, più antico delle birra).

Se avete fantasia e vi piace creare cocktail, magari una bevanda calda per le sere invernali, perché non provate con la birra? Fateci sapere che ne esce e perché no, mandateci la ricetta. Se volete la pubblichiamo.

Dunque, sembra proprio che siamo arrivati a Natale e alla tavola dove al posto del vino proponiamo di portare la birra.

Ma come abbinarla?

Per l’aperitivo e gli antipasti freddi vanno bene birre leggere e poco amare.

Con gli antipasti caldi si abbinano bene le ale e le lager tipo bock e le pilsner.

Con i primi di verdure ci vogliono birre alcoliche ad alta fermentazione e piuttosto amare, come le India Pale Ale.

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Con i primi più strutturati ci vogliono birre dal sapore deciso, speziato e fruttato come quello delle birre belghe e le birre rosse.

Con i formaggi si sposano birre scure tipo scozzesi o tedesche.

Con il fritto vegetale che a Natale è tradizione su molte tavole, ci stanno birre amarognole, che contrastano.

La Weiss tedesca o la Blanche belga, invece, va a braccetto con le verdure stufate e al forno. Con il dolce si beve Lambic.

Queste indicazioni tengono conto dei sapori e dei contrasti, l’unica regola  che conta è seguire il proprio gusto, la propria inclinazione nella scelta dell’abbinamento. E voi, che Birra di Natale siete?

 

Articolo di Alessandro Rotondi

verdenaturablog@gmail.com

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Per la pasta sfoglia

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Per il ripieno

  • gr 500 di mascarpone
  • ml 125 panna da montare
  • 2 tuorli di uova bio
  • gr 125 di zucchero
  • 1 spolverata di cannella
  • 1 cucchiaio di marsala secco
  • 2 cucchiai di confettini argentati
  • gr 200 di frutti rossi e blu
  • 1 tubetto di glassa rossa pronta


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Preparazione

Preparate la pasta sfoglia seguendo la nostra ricetta.

Montate in una ciotola il mascarpone con la panna, con una frusta elettrica. Incorporate man mano i tuorli e lo zucchero continuando a lavorare con la frusta; dovete ottenere una crema gonfia ben sostenuta. Aromatizzate con la cannella e il marsala. Coprite  la preparazione con pellicola da cucina e trasferitela in frigorifero fino al momento di servire.

Stendete la pasta su un foglio di carta da forno con un mattarello, se necessario spolverate con la farina il mattarello.

Ritagliate 3 stelle a 5 punte aiutandovi con un modello in cartoncino che avrete preparato prima, più una stella più piccola che dovrà essere sistemata al centro del dolce una volta completata.

CIBO CRUDO

Ritagliate 3 code della cometa. Punzecchiate con la forchetta la superficie delle sfoglie e pennellatele con acqua fredda, cospargete uno strato di sfoglia con i confettini argentati, 1 stella e una coda, tenetene da parte alcuni per il completamento.

Trasferite la pasta nel forno già caldo a 200 gradi per circa 20 minuti; deve prendere colore e non gonfiare troppo. Sfornate e lasciate raffreddare. Decorate la stella più piccola con la glassa rossa fatta scendere a filo, fate aderire alla glassa 1 confettino, lasciate asciugare.

Lavate e tamponate i frutti rossi e blu, lasciandone qualche grappolino intero.


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Farcite con la crema al mascarpone preparata, suddivisa nei due strati, stella e coda, distribuite sui due strati i frutti rossi e blu, si devono vedere dall’esterno. Completatela con il terzo strato di pasta sfoglia con i confetti argentati.

Ricomponete la stella su un piatto da portata, assemblando anche la coda con della crema di farcitura.

Sistemate al centro della stella la stellina rossa, fatela aderire con poca glassa nascosta.

Decorate con i grappolini di frutti rossi e blu.

Tenete il dolce in frigorifero fino al momento di servire.

Ricetta di Roberta D’Alessandro

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